Sai tutto sul business ma poco sul Marketing Esperienziale: il metodo innovativo che cambia le regole del coinvolgimento rivoluziona la tua attività. Scopri subito come.

Marketing Esperienziale: il metodo innovativo che cambia le regole del coinvolgimento
Marketing esperienziale definizione: cos’è e perché sta rivoluzionando le strategie di brand

Marketing Esperienziale: i 5 pilastri fondamentali secondo Bernd Schmitt
Sapevi che la nuova frontiera del business è il Marketing Esperienziale? Detto anche brand marketing, il marketing esperienziale conquista il consumatore in presenza, ma esiste anche la versione digital. Basta mettere insieme un pacchetto di proposte, studiate per interagire col brand. Occhio: c’è una grande differenza tra marketing tradizionale e marketing emozionale ed esperienziale. Il primo agisce sull’emotività del consumatore, facendo solo promesse. Il secondo dà anche una prova concreta, offrendo un’esperienza indimenticabile del prodotto. Costruire una campagna marketing esperienziale richiede, quindi, due condizioni: proporre qualcosa di originale e poter misurare l’impatto sul pubblico. Tutto parte da un’idea di Bernd Schmitt, docente universitario americano di marketing diretto, che ha studiato cinque categorie di esperienza, le ‘Strategic Experiential Modules’ (SEMs). Sfruttano i sensi, i sentimenti, la creatività, il bisogno di agire e l’appartenenza alla community. Qualsiasi sia la strategia per catturare il consumatore, il marketing esperienziale che funziona davvero, mette al centro la persona: perché è la vera protagonista del processo di acquisto. Riassumendo: mentre il marketing di una volta cercava parole per descrivere il brand e il prodotto, il marketing esperienziale li fa toccare con mano. Così provoca un’emozione che spinge all’acquisto. Scopri subito le 5 opzioni ideali per fare questo.
Marketing Esperienziale: i 5 pilastri fondamentali secondo Bernd Schmitt
Vuoi sapere in che consiste il marketing esperienziale come sviluppare l’esperienza di consumo degli utenti, trasformandoli in clienti. Tutto parte dalle teorie di Bernd Schmitt, professore americano che ha messo la psicologia al servizio del business. Nel dettaglio, Schmitt ha ‘scoperto’ il Marketing Esperienziale e il Customer Experience Management basati sulla psicologia sensoriale, cognitiva e sociale. Il prof ha d

experiential marketing: origini e sviluppo storico fino ai giorni nostri
imostrato che puoi gestire le componenti emozionali dell’acquisto, considerando cinque categorie di esperienza. Il segreto di un buon Consulente Web Marketing sta nel dare la giusta percezione del prodotto al cliente sfruttando i cinque sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Insomma, l’acquirente moderno è un individuo completo, con processi cognitivi e affettivi che richiedono tempo; Schmitt gli offre un approccio esperienziale olistico, rispettando la sua prospettiva. Il marketing esperienziale, infatti, considera il consumatore irrazionale, che decide l’acquisto stimolato dall’esperienza del prodotto. Quest’esperienza diventa operazione di marketing: per esempio, digital storytelling, pop-up store fisico o evento virtuale; una festa o un’ installazione interattiva. L’evento di marketing esperienziale può essere esclusivo o animato da influencer: l’importante è offrire una scoperta piacevole. Che ti porta diritto alla crescita del business. Ma come siamo arrivati a questo? Leggi tutta la storia.
Experiential marketing: origini e sviluppo storico fino ai giorni nostri
Sai il marketing esperienziale cos’è: la risposta alle dinamiche di scelta dei clienti. Già perché, anche se non sono fedeli ai prodotti, lo sono alle esperienze che offre il brand; il business moderno, quindi, deve imparare a stabilire connessioni emotive con i consumatori. Ma il marketing non è sempre stato così. In passato si concentrava sulla descrizione dei prodotti e sui vantaggi dell’uso. I primi esperimenti seri di marketing nascono all’inizio del Novecento in USA, con la National Association of Teachers of Advertising. Ma è il 1929, anno della Grande Depressione, a sbloccare un approccio meno aggressivo al business. Il mondo è provato dalla crisi economica americana; nasce l’American Way of life, stile di vita etico e sostenibile. Si basa su studi organici e scientifici della grande distribuzione, occupandosi solo di ricerche di mercato. Solo nel 1930 nasce l’American Marketing Society dedicata al Marketing Aziendale, che riunisce accademici, studiosi, manager e-business man. Quattro anni più tardi la National Association of Marketing Teachers decide di distaccarsi dalla pubblicità, proponendo il marketing come ‘un insieme di attività’ diverse tra loro’. La fine della Seconda Guerra Mondiale porta il boom economico: cresce il marketing verticale, che parla sempre del prodotto cercando di convincere i consumatori. Durante gli anni Sessanta si continua a credere che il pubblico sia razionale, fornendo notizie sul rapporto costo/beneficio. Ma ben presto gli studi scoprono che le sue scelte non passano attraverso le parole. Le forme logiche di comunicazione verbale non si adattano al prodotto che si vuol far conoscere! Lo studioso Gerald Zaltman fa notare che i consumatori non hanno le attività mentali ipotizzate dalle aziende. Il 95% infatti, sceglie a livello inconscio. Suggerisce di agire sui processi cognitivi di cui non sono consapevoli. In parole povere: l’individuo non sa elaborare le informazioni razionalmente; meglio conquistarlo con una bella esperienza. Così, nel 1999 gli studiosi Pine e Gilmore sdoganano una volta per tutte il marketing esperienziale definizione e significato. Ora l’ oggetto d’analisi non è più il bene, ma l’esperienza di consumo che coinvolge emotivamente. E’ una vera rivoluzione: leggi quali sono le differenze con il marketing tradizionale.

il marketing esperienziale: differenze chiave rispetto al marketing tradizionale
Il marketing esperienziale: differenze chiave rispetto al marketing tradizionale
Negli anni Duemila viviamo una rivoluzione del business legata al Marketing Esperienziale, molto diverso del marketing tradizionale. Ti chiedi quali siano le differenze tra i due: il primo si basa sull’interazione tra il consumatore e l’ambiente in cui si trova. Il suo successo esplode con campagne marketing fisiche, ma la tecnologia avanzata e il web offrono mezzi altrettanto efficaci. Il fattore chiave è il tempo; nel marketing esperienziale, infatti, l’approccio al prodotto si svolge in 4 tempi: percezione dell’immagine del brand, esperienza di consumo, ricordo e acquisto. Durante queste fasi si stabilisce una connessione emotiva tra prodotto e azienda, che non scompare. Nel marketing tradizionale, invece, dopo l’immagine viene un’ illustrazione dei vantaggi derivati dall’acquisto. Che, per quanto possa essere fantasiosa, esaurisce subito il suo appeal. Al consumatore assediato dai competitor non resta il ricordo, e non ha tempo per confrontare razionalmente tutte le proposte. Per questo esistono piattaforme di confronto tra prezzi e caratteristiche di vari prodotti, arricchite però da recensioni dei clienti. Un dettaglio che innesca empatia, ispirando fiducia. Leggi per saperne di più.

marketing emozionale ed esperienziale: come creare connessioni profonde con il pubblico
Marketing emozionale ed esperienziale: come creare connessioni profonde con il pubblico
Il marketing emozionale ed esperienziale è la nuova frontiera del business; l’evoluzione tecnologica e la connessione globale permettono di sviluppare ottime strategie online. Ma come creare le connessioni col pubblico? Per prima cosa cura l’immagine del brand: perché nelle fasi che precedono e seguono il consumo, mantiene il coinvolgimento emotivo del pubblico. Sono fondamentali comunicazione pubblicitaria, distribuzione del prodotto e web design. Poi studia attentamente il target di pubblico: perché è immerso in un preciso ambiente culturale e sociale, preferendo rappresentazioni simboliche dei suoi consumi. L’esperienza come intrattenimento è la chiave su cui imposti questo tipo di marketing. Il digital marketing freelance ti aiuta a dividere il pubblico in due categorie: quello che cerca il piacere e quello che cerca l’autenticità, mirando al secondo target. Senza dimenticare di variare le esperienze, perché servono a ridefinire se stessi. Esempio di marketing esperienziale digital è quello di Amazon, basato su eventi unici e interattivi. Mentre un esempio fisico di successo è Perugina, con la sua “Scuola del Cioccolato”, laboratorio aperto con maestri cioccolatieri, che coinvolge alla grande i 5 sensi.
Conclusioni
Il marketing esperienziali di stuzzica? Lanciati subito su Addlance!




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