Seo off page: migliorala subito con 3 mosse gratis

Seo off page: migliorala subito con 3 mosse gratis

30 Nov 2021 | Articoli su Marketing

seo off page

Lavori nel content marketing come freelance o hai tra le mani il progetto di un tuo cliente da migliorare? Bene, concentrati anche sulla Seo off page e migliora il posizionamento del tuo sito con queste 3 (semplici) mosse. Una volta completato il lavoro di ottimizzazione on page, dedicati alle rifiniture che sono altrettanto importanti per mantenere (o correggere) la rotta e scalare al più presto la SERP (Search Engine Results Page)!

I tre fattori che vanno monitorati e sui quali è possibile agire positivamente, sono racchiusi nella Dwell Time, la metrica che serve per calcolare la user engagement quando si lavora sul content marketing. Ne parla spesso nel suo blog Neil Patel, massimo esperto di digital marketing. Calcolare se il proprio sito “piace” al lettore è estremamente importante. Ecco i tre parametri della Seo off page da tenere sotto controllo e le relative 3 mosse per migliorare le prestazioni del sito. Concentrati dunque su:

  • Durata della sessione
  • Frequenza di rimbalzo (bounce rate)
  • CTR

Spesso la Dwell Time è tradotta in italiano con il termine “tempo di sosta”. E’ vero, indica quanto tempo l’utente trascorre sul nostro sito dopo aver interrogato il motore di ricerca con una domanda. Tuttavia, Dwell Time non indica solo il tempo di sosta, ovvero la durata della sessione, ma anche la frequenza di rimbalzo e la CTR (organica). Queste azioni si possono mettere in atto subito, non prevedono costi o esborsi di denaro e danno un significativo miglioramento al posizionamento del sito. Vediamo nel dettaglio.

Seo off page, mossa 1: analizzare la durata della sessione

seo off page analytics
Google Analytics ti aiuta ad analizzare la Dwell Time e a lavorare sulla Seo off page

Perché è importante monitorare questo dato nella strategia Seo off page? E’ fondamentale perché più tempo un utente passa sulla tua pagina, più significa che trova il contenuto pertinente (alla domanda che aveva posto), esaustivo e interessante. Se poi questo “interesse” viene mostrato da altri 10, 100, 1000 utenti, allora Google capirà che il contenuto soddisfa l’intento di ricerca e faciliterà l’utente facendolo trovare più agevolmente. In che modo? Ranking higher, come direbbero gli americani. Ovvero, facendogli scalare la SERP e portandolo in alto tra i risultati.

Non per niente, scalare la SERP e posizionarsi bene è necessario:

  • Pubblicare articoli di alta qualità e
  • Correttamente ottimizzati per la Seo on page
  • Far combaciare i propri contenuti con l’intento di ricerca espresso dagli utenti
  • Ridurre la frequenza di rimbalzo.

Leggi anche Posizionamento Google: il Passage Ranking in 5 punti

Seo off page, mossa 2: ridurre la frequenza di rimbalzo

Eccoci al punto due. Monitorare la frequenza di rimbalzo al fine di ridurla al minimo (e il minimo, come vedremo, dipende anche dal tipo di sito internet che stai analizzando) è la seconda mossa utile per migliorare la Seo off page. L’utente, dopo aver espresso una domanda sul motore di ricerca è atterrato su una pagina del mio sito (ottimo). E se scappasse via subito (rimbalzo)? Male. Significa che per lui il contenuto trovato non è né interessante né pertinente e passa oltre, in cerca di informazioni che soddisfino la sua curiosità.

Cosa si intende per bounce rate, dunque? Si intende l’abbandono della pagina di atterraggio da parte dell’utente entro pochi secondi. E’ una metrica che puoi facilmente tenere sotto controllo da Google Analytics. Ancora più tecnicamente:

La frequenza di rimbalzo è il rapporto tra le sessioni di una sola pagina divise per tutte le sessioni o la percentuale di tutte le sessioni sul tuo sito nelle quali gli utenti hanno visualizzato solo una pagina e hanno attivato una sola richiesta al server Analytics

Google Support

Una volta che hai trovato e preso visione del dato su Analytics, ti domanderai di sicuro: “quando la frequenza di rimbalzo è buona”? Purtroppo non c’è una risposta univoca, perché, come dicevamo prima, molto dipende anche dal tipo di sito che stai analizzando. In generale, vale la regola che considera buona una bounce rate compresa tra il 25% e il 70%.

Neil Patel è un po’ più preciso in merito e fornisce i range entro cui considerare “buona” la frequenza di rimbalzo per tipologia di sito. Entro le percentuali che fornisce Patel, puoi dire di aver fatto un buon lavoro Seo off page e che la user engagement è a buon punto.

 

seo off page bounce rate neil patel
Tratto dal blog di Neil Patel, bounce rate in base al tipo di sito internet

Seo off page, mossa 3: incrementare la CTR (organica)

Per aumentare la user engagement e scalare la SERP, incrementa la CTR. Cos’è la CTR lo sai già, ma ecco una definizione completa tratta da Wikipedia:

Il click-through rate è un tasso che misura l’efficacia di una campagna pubblicitaria on-line.

Wikipedia

In italiano il termine CTR (Click-Through Rate) si potrebbe rendere come “percentuale di clic” ovvero il numero delle persone che hanno fatto clic su un contenuto a cui sono state esposte sul web. Come si calcola? La percentuale di clic viene calcolata dividendo il numero di persone che hanno cliccato su un determinato elemento per il numero totale di visitatori di quella pagina. Anche questo dato lo puoi rintracciare facilmente su Analytics ed è un dato che devi incrementare.

Lo sanno infatti tutti che Google usa la CTR (percentuale di clic) nel proprio algoritmo. Diversi studi hanno dimostrato che esiste una correlazione tra “CTR prevista” e classifiche di Google. Più la tua CTR organica è elevata, più rapidamente scalerai la SERP, perché Google capirà che il tuo contenuto è interessante per gli utenti e lo premierà.

Ma come aumentare la CTR organica? Attenzione, non parliamo di annunci a pagamento in questo post. Lo abbiamo detto anche all’inizio: queste tre mosse della Seo off page non prevedono esborso di denaro, ma sono importantissime per il ranking come hai visto! Per aumentare la percentuale di clic organici, ecco cosa puoi fare:

  • Scrivere titoli accattivanti, inserendo anche termini indirizzati all’emotività (l’emotività è una leva importantissima anche nel content marketing)
  • Usare delle URL corte incentrate sulla parola chiave
  • Sfruttare le rich snippet, dove possibile (sono molto utili per orientare l’utente a cliccare)
  • Ideare delle meta description convincenti. L’obiettivo della meta description è indurre l’utente a cliccare per saperne di più (troverà il contenuto completo all’interno della pagina).

Leggi anche Ottimizzazione seo: snippet, slug e meta tag

Con questi accorgimenti a zero costo aggiuntivo potrai pian piano incrementare la CTR organica che concorre, insieme alle altre due metriche, ad un ottimo posizionamento, agendo semplicemente sulla Seo off page. Mettiti subito al lavoro!

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