Contratto Freelance: 8 punti per Renderlo Perfetto

Contratto Freelance: 8 punti per Renderlo Perfetto

contratto freelanceIl contratto del freelance è il documento più importante che sta alla base e che regola i rapporti tra il committente e il commissionario. Vediamo come strutturarlo al meglio per evitare spiacevoli inconvenienti e per garantire la massima professionalità e serietà. Abbiamo individuato otto punti cardine che non possono mancare in ogni contratto di un professionista non iscritto ad un albo.

In fondo all’articolo troverai anche un modello di contratto per lavoro Freelance.

Contratto freelance, gli 8 punti che non possono mancare

1. Indica bene i dati del collaboratore e del cliente

In ogni contratto freelance non possono mancare i dati anagrafici del collaboratore, con indicato il relativo ruolo e funzione e i dati del cliente che decide di commissionare il progetto al professionista. Inserire i dati anagrafici comprensivi di Partita Iva (se in possesso) permette fin da subito di dimostrare professionalità al cliente e quindi quest’ultimo può sentirsi anche più tutelato durante lo svolgimento del progetto.

2. Dettaglia il progetto e chiarisci le tempistiche

Ogni contratto freelance che si rispetti include al suo interno il titolo del progetto e una breve ma precisa descrizione dell’attività oggetto della collaborazione. Vanno anche indicati i tempi e i modi dello svolgimento del lavoro, con la descrizione dei vari step della tabella di marcia e le relative scadenze per ogni fase del lavoro. La conoscenza da entrambe le parti dei tempi e delle scadenze del progetto favorisce sia il freelance che il cliente. Dalla parte del cliente, infatti, ciò permette di essere aggiornato sull’avanzamento lavori, di poter avere fin da subito un’idea di quando il suo progetto sarà terminato e quindi contestare eventuali ritardi se non comunicati. Dalla parte del freelance, queste indicazioni lo rendono maggiormente organizzato e soprattutto lo tutelano dalle richieste del cliente che domanda lo stato di avanzamento dei lavori o preme perché finisca in fretta.

 

3. Specifica le prestazioni escluse

In un contratto freelance deve essere indicato cosa è compreso, ma soprattutto cosa non è compreso.
Il “non compreso” è fondamentale specificarlo fin dall’inizio, in modo che si sappia subito cosa può essere eseguito con il budget e cosa no. Consigliamo anche di includere la clausola di pagamento sui lavori extra.
Così facendo, da una parte il freelance avrà la possibilità di rifiutare tutte le richieste extra del cliente, se non sono incluse nel budget e il cliente non le vuole retribuire. Dall’altra parte, il cliente sa fin dove può spingersi con le richieste entro il budget iniziale e nel caso richieda altri lavori extra può già prospettarsi il costo aggiuntivo.

 

4. Scrivi nero su bianco il compenso pattuito e le modalità di erogazione del compenso

In un contratto freelance devono essere inserite le modalità e le aspettative di pagamento, così da evitare sul nascere qualsiasi possibile fraintendimento. Riportare quindi dei punti a se stanti relativi a:

  • importo dell’acconto o caparra se richiesto dal freelance
  • costo del progetto singolo o di vari interventi eseguibili su base ricorrente
  • come ci si aspetta di ricevere il denaro (ad esempio, se in soluzione unica o a rate)
  • date di pagamento nel caso il pagamento avvenga, appunto, in rate
  • metodi di accettazione dei compensi (bonifico, carta di credito, assegno, ecc.)

Acconto o caparra: quale termine conviene inserire?

L’acconto è un importo che impegna in maniera tangibile nell’accordo con il cliente. Va preteso, a meno che non sussistano delle condizioni che portino a rinunciarvi. Ad esempio se il cliente non è nuovo, se vi è fiducia incondizionata o se ci sono condizioni contrattuali particolari. L’acconto è anche uno strumento che motiva il cliente ad essere più collaborativo nei confronti del freelance. Se il contratto non va a buon fine, l’acconto non assume alcuna rilevanza risarcitoria e le parti non saranno in alcun modo vincolate economicamente l’una nei confronti dell’altra. L’acconto andrà quindi restituito, salvo poi chiedere il risarcimento del danno eventualmente subito a causa del mancato adempimento.

La caparra, questa, al pari dell’acconto, è rappresentata da un anticipo del pagamento sul prezzo dovuto. La caparra, tuttavia, è posta a garanzia sia degli interessi del committente che del commissionario. In conclusione, la differenza sostanziale tra acconto e caparra risiede nel fatto che mentre il primo non ha alcuna rilevanza risarcitoria in caso di mancata conclusione del contratto, la seconda vincola e garantisce le parti rispetto al mancato raggiungimento dell’obiettivo concordato. Sarà il freelance che deciderà se chiedere un acconto o una caparra prima dell’inizio del progetto.

Consigliamo al freelance di chiedere sempre un acconto del 20% se l’importo del progetto supera gli 800,00€. Per importi inferiori, sta al collaboratore decidere se chiedere un anticipo o no. Molto dipende anche dalla fiducia che c’è tra le due parti e se hanno già collaborato in passato assieme. Essere chiari fin dall’inizio sulle modalità di pagamento permette ai clienti di sapere cosa aspettarsi e al libero professionista di ricevere quanto gli spetta nei tempi corretti.

 

5. Diritti sui materiali ricevuti e proprietà intellettuale

Nel caso in cui il cliente deve fornire dei materiali da incorporare nel lavoro per lo sviluppo del progetto, come ad esempio testi e immagini, è buona cosa inserire la nota che è il cliente il detentore dei diritti di quei materiali e che in caso contrario risponderà lui nei confronti degli eventuali interessati.

Se l’attività del freelance prevede proprietà intellettuale è meglio inserire anche la clausola legata ai diritti d’autore. Qualora, poi, il collaboratore sia un Web Designer, quest’ultimo può anche richiedere che venga inserita la sua firma sul sito che ha creato: un po’ di pubblicità può sempre aiutare. Anche il cliente deve tutelarsi dal fatto che testi e immagini che produce il freelance siano privi di diritti d’autore.

Infatti ogni forma di testo, anche breve, è tutelata dalla normativa sul diritto d’autore e non può essere copiata, riprodotta (anche in altri formati o su supporti diversi), né tantomeno è possibile appropriarsi della sua paternità.
L’unica eccezione prevista dalla legge sul diritto d’autore (art. 70 l. 633/41) è quella di consentire il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o parti di opere letterarie (ma non l’intera opera, o una parte compiuta di essa) a scopo di studio, discussione, documentazione o insegnamento. Questo è possibile purché vengano citati l’autore e la fonte e non si agisca a scopo di lucro, sempre che tali citazioni non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera stessa. Solo in questa particolare ipotesi si può agire senza il consenso dell’autore. Qualsiasi testo originale, che abbia il carattere minimo di creatività è dunque protetto di diritto, senza bisogno di particolari adempimenti o avvertenze, pure se espresso in forma orale (ad es. la fonoregistrazione di un’opera di teatro).

 

6. Privacy: non dimenticare di inserirla nel contratto freelance

Anche qui per evitare spiacevoli sorprese specifica che i dati, personali e non, che vi scambierete durante lo svolgimento del progetto saranno utilizzati, da entrambe le parti, come previsto dalla legge sulla privacy.

 

7. Definisci i termini di risoluzione del contratto

Certo, l’obiettivo primario di ogni libero professionista è quello di tenersi tutti i clienti in eterno, ma negli accordi devono comunque essere definiti i termini di risoluzione dei contratti per tutelare entrambe le parti. Se, per qualche motivo, non si vuole più avere a che fare con una certa azienda o committente e si preferisce interrompere i rapporti, è opportuno comunicare almeno 15-30 giorni prima la propria intenzione, per dare al referente la possibilità di organizzarsi in altro modo, senza sprecare tempo prezioso.

 

8. Ricordati sempre di fare sottoscrivere il contratto

Come ultimo passaggio, non meno importante dei precedenti, bisogna ricordarsi sempre di far sottoscrivere il contratto. Solo così ci si può tutelare nel caso di problemi futuri: una garanzia sia per il freelance sia per il cliente. Se il cliente non vuole saperne di firmare un contratto, è necessario tutelarsi comunque con un preventivo firmato.

Questi sono i nostri suggerimenti per redigere un contratto freelance professionale che tuteli  il collaboratore ma anche il cliente. Consigli preziosi da seguire con scrupolo, per evitare qualsiasi genere di problema e incomprensione.
Ricordiamo infine che il contratto di collaborazione è preferibile venga emesso dal freelance, in quanto è lui che organizza il progetto e che gestisce le varie tempistiche in accordo con il cliente.

 

Pronto per te il template del contratto freelance da scaricare

Se vuoi, puoi scaricare il nostro template di contratto per lavoro Freelance, basato sugli otto punti fondamentali che abbiamo individuato per la tua professionalità.

SCARICA QUI il modello di contratto Freelance in formato PDF modificabile, salvabile e stampabile.

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