Perché Creare Loghi è sempre stato Importante nella Storia

Perché Creare Loghi è sempre stato Importante nella Storia

creare loghiHai ricevuto il tuo primo incarico per creare un logo o ti chiedi se sia il caso di studiarne uno per la tua azienda? Sei sulla pagina giusta: creare loghi è sempre stato importante nella storia, per ogni genere di prodotto e qui troverai le dritte giuste per affrontare la progettazione del tuo marchio ideale. Scopriamo insieme la storia di tre loghi molto diversi tra loro, ma ugualmente importanti, che ti aiuteranno a capire come e perché si progetta un logo.

Quanto è stato importante nella storia creare loghi

Per capire l’importanza dei loghi dobbiamo tornare molto indietro nel tempo: esistono infatti marchi secolari efficaci ancora oggi, anche se rappresentano qualcosa di diverso. La religione cristiana e il mondo della nobiltà sono stati i primi committenti a richiedere l’uso di un logo, definito “stemma”, per rappresentare le azioni e le intenzioni di chi lo portava in giro nel mondo. Perché il logo è proprio questo: un marchio di distinzione che riassume il significato di un comportamento o di un’idea, offrendoli alla gente. Dai Cavalieri Templari a Walt Disney, dalla ceramica di Capodimonte al Festival di Cannes, i loghi ogni volta fanno buona parte della fortuna dell’impresa, in qualche caso sopravvivendo alla stessa.

Gli aspetti fondamentali  nell’ideazione e riprogettazione di un logo sono:

  • La mission del brand. Devi sapere perché è nato e a chi si rivolge per associargli un marchio distintivo
  • Le tappe storiche. Svolte, trasformazioni, ampliamenti o cessioni dell’azienda, possono modificare alcuni o tutti gli aspetti della mission nel tempo e quindi, il logo
  • La relazione fra tecnologie e grafica. Infatti, se nel XIX secolo bastava un disegno ad inchiostro su un manifesto di carta, nel XX si è passati rapidamente alla grafica multimediale da schermo televisivo fino al balzo di oggi verso i loghi dinamici e le scritte animate da smartphone
  • La riproducibilità in molte versioni. La globalizzazione spinge a comunicare in vari modi e il logo deve adattarsi alla versatilità  dei brand, conservando però la forma di base
  • L’empatia che si stabilisce tra le forme del logo, l’occhio e la mente dell’utente

 

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Creare loghi: P come Gruppo Editoriale San Paolo

creare loghi gruppo editoriale san paoloIl primo esempio è il logo del Gruppo Editoriale San Paolo,  una media company formata da 10 brand  internazionali di proprietà della Società San Paolo, congregazione religiosa piemontese fondata nel 1914. Chiaramente le attività editoriali, che spaziano da quella libraria, alla televisiva, radiofonica, multimediale e telematica, hanno tutte un’unica mission: trasmettere il messaggio religioso cristiano cattolico. Tutto parte dall’apertura di una tipografia ad Alba, indispensabile a don Giacomo Alberione per stampare la rivista “Vita Pastorale”. Successivamente, apre una piccola scuola per tipografi in una chiesa: da lì alla formazione della Congregazione il passo fu breve. L’attività editoriale inizia negli anni Cinquanta a Roma con l’Editrice SAIE, trasformata poi in Edizioni Paoline.


Ai libri si aggiungono il cinema nel 1938, con la  Romana Editrice Film, la radio e l’attività discografica. Nel 1972 la San Paolo Film co-produce con grande successo “Le Avventure di Pinocchio” del regista Comencini, trasmesse in televisione. Ad ogni svolta viene messa in atto  una politica di re-branding, ma è con la nascita del Gruppo nel 1994 che si progetta un logo, il cui punto di partenza è proprio San Paolo. Nasce da un fumetto che incrocia un omino, una freccia rivolta in alto e una curva. Fortemente stilizzato dagli anni Settanta, ancora oggi è composto da due figure geometriche incrociate tra loro:

  • un angolo con il vertice verso l’alto e l’apertura verso il basso, sorta di freccia, simbolo di ascesa spirituale.
  • un elicoide che riproduce la lettera P in omaggio al santo, ma anche alla Parola del Vangelo e ai Popoli del mondo che si vuole raggiungere.

La curva di questa lettera, sovrapposta allo spigolo, simboleggia, per gli addetti ai lavori, un abbraccio divino, ma nella pratica riesce ad essere anche una sigla del Gruppo, apposta su tutti i prodotti. La riproducibilità del logo è assicurata dalle versioni grafiche, multimediali o dinamiche, usate nei prodotti cartacei come in quelli cinematografici.

 

 

Creare loghi: la vita difficile del logo Instagram

Se il logo del Gruppo Editoriale San Paolo aveva messo tutti d’accordo già dagli anni Trenta, quello di Instagram, social network lanciato nel 2010 per condividere foto, ha suscitato dopo il restyling addirittura un rifiuto da parte del pubblico.

creare loghi logo instagram evoluzione Balzato in testa alle classifiche dei social più amati dal 2012 dopo l’acquisizione di Facebook, Instagram si contraddistingue in un primo momento per un logo  che riproduce l’icona di una macchina fotografica Polaroid, riferita allo storico formato cartaceo delle foto a sviluppo istantaneo, quadrato con margini bianchi. Nel 2016, la versione 8.0 di Instagram contiene una sorpresa: il Graphic Designer Duccio Bellezza ha stilizzato il vecchio logo della macchina vintage, sostituendolo con una immagine diffusa in due versioni: una molto colorata e l’altra in bianco e nero. “Mi piace guardare il mondo con occhi diversi, ho pensato ad una tavolozza di colori con la quale colorare il mondo” afferma Bellezza, che elimina totalmente l’effetto tridimensionale del logo, adattandolo all’uso su smartphone.

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Esigenze legate alla grafica da display, da usare su strumenti multimediali moderni, hanno in questo caso condizionato fortemente il brand. Il nuovo logo è stato  poco apprezzato dagli utenti, tanto che ad essi è stata data la possibilità di tenere sul display sia la vecchia, sia la nuova immagine, a scelta. Quali sono i motivi dell’insuccesso? La mancanza di  empatia tra logo e utenti.

 

Il logo rassicurante di Magneti Marelli

creare loghi logo magneti marelliIn questi giorni è giunta la notizia che FCA ha venduto Magneti Marelli a Calsonic Kansel, società del settore automotive giapponese. Nel 1891 Ercole Marelli aveva iniziato a Milano la costruzione di magneti per l’aviazione e i mezzi militari, fornendo alla FIAT dal 1919 equipaggiamenti elettrici per auto, navi e treni. Il logo del brand è sempre stato semplice e di impatto, formato dalla scritta “Magneti Marelli” disposta in forma ellittica, in modo che le lettere iniziali e finali coincidessero. Negli anni del boom economico il logo si affianca spesso ad altri, soprattutto a quello FIAT. La sua forma facilita la collocazione sulle auto, all’interno e all’esterno. Quello che più conta è essere presenti, senza oscurare altri brand. Nel 1973, dovrebbe nascere un nuovo logo, per identificare la linea di componenti e sistemi elettronici: invece cambiano solo i colori delle lettere, blu su fondo giallo. Alla fine degli anni Ottanta la rivoluzione tecnologica induce l’ennesima variante senza pretese della stessa scritta: si passa da un carattere con le grazie ad un carattere bastone. Nel 2001 si cambiano ancora i colori confermando la forma ovoidale della scritta, che si adatta sempre bene alla convessità delle lamiere automobilistiche, esprimendo dinamicità. Quello di Magneti Marelli è un logo efficace che non ha l’ambizione di spiccare. Al brand basta essere presente e riconoscibile, senza preoccuparsi eccessivamente di esprimere una mission.

Se questo articolo ti ha chiarito le idee sarai in grado di proporti come Grafico freelance o di cercarne uno per progettare finalmente il logo dei tuoi sogni. Cosa aspetti? Comincia subito!

 

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