Tutti pazzi per Audi A1, modello di punta del colosso automobilistico tedesco. Ogni grafico ha per il logo Audi, un interesse “a tutto tondo”, tanto per scherzare sui suoi anelli intrecciati. Ti raccontiamo come sono nati.
Cerchi il successo per il brand? Ecco come è andata per Audi
Vuoi progettare il logo giusto per la tua start-up? Non è facile, dato che le uniche certezze sono le statistiche di marketing e la tua fede nel progetto. Niente paura, verifica se nella tua task list ci sono questi ingredienti di base:
- idee chiare sull’attività che stai avviando
- calcolo preciso del budget necessario
- ottima preparazione di base
- team di professionisti per il lancio pubblicitario e la gestione del marketing.
Hai spuntato tutte le voci ma qualcosa rema contro? Ti manca un logo che esprima lo spirito aziendale! Leggi un esempio di successo: quello di Audi, la casa automobilistica tedesca più antica e famosa d’Europa.
La storia comincia nel 1899 a Colonia, quando August Horch e il socio Moriz Bauer fondano la Horch&Cie, che costruisce automobili. Per August la meccanica non ha segreti: prima ha fatto il fabbro, poi si è laureato in Ingegneria. Ai primi del Novecento nasce la prima auto progettata da lui, la Modell III a 4 cilindri. Ma, nonostante il successo, cominciano i dissapori. Così entra in scena un altro socio: Friedrich Paul Fikentscher. L’auto decolla nel 1906, dopo la vittoria alla Herkomer-Konkurrenz, importante gara tedesca. Il “motore” dell’azienda è proprio August: è un vulcano di idee ma nella Ditta non lo sopportano, nonostante il successo del prodotto. I colleghi sono contro la sua politica innovatrice; cominciano a fargli mobbing, inventando la scusa che sprechi i fondi aziendali in troppi esperimenti.
Poi, lo escludono dalle decisioni importanti, dato che ha la minoranza delle Azioni. Per giunta, il marchio della Società ha una grafica da vecchio mondo imperialista: un disegno e una scritta a china in stile espressionista, neri su fondo bianco. Il focus del logo è la lettera H, disegnata come una trave d’acciaio, refuso del passato di Horch. Sull’auto, invece, compare la scritta Audi a caratteri oblunghi, leggermente inclinati sulla destra.
Stufo di essere maltrattato, ma duro proprio come il ferro, nel 1909 August molla la Società senza nessun rimpianto, per preparare la sua riscossa con la Audi. Leggi di seguito come sono nati il nuovo brand e il suo logo.
Le sfide e le curiosità del logo Audi
Disaccordi e logo sbagliato: questi sono i problemi di una start-up, che però puoi risolvere facendo la mossa giusta. August Horch, fondatore dell’Audi, lascia la sua prima azienda, nonostante abbia inventato l’auto europea più avanzata del suo tempo. Nel 1909, come prima cosa, fa una colletta per fondare un altro stabilimento. Ha dei colleghi che credono in lui, e con i loro fondi lo costruisce a poca distanza dal precedente.
Nel 1910 nasce la August Horch Automobilwerke GmbH, che usa ancora il primo logo. Inutile dirlo, i vecchi soci fanno causa per concorrenza sleale; Horch capisce subito che è il momento di un rebranding del marchio aziendale. Prima di ingaggiare un grafico, discute la questione con i suoi nuovi soci, Paul e Franz Fikentscher, davanti ad un bel bicchiere di birra.
Franz ha un figlio di dieci anni, studente di latino. Si impossessa del suo vocabolario e fa una scoperta interessante: la parola “horch” è l’imperativo del verbo “horchen“, che significa “ascoltare”. L’ingegnere ha imparato a sue spese che l’ascolto è alla base di ogni successo aziendale. Riflette: la parola tedesca horch significa “ascolta!” e in latino si traduce “Audi!”. Una coincidenza da sfruttare per il nuovo marchio.
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Nasce così il nome della Casa automobilistica più importante della Germania. Nella scelta della grafica, Horch, ancora animato dallo spirito di rivalsa, resta attaccato allo stile espressionista. Il primo logo Audi sembra un trofeo: un cuneo nero sormontato da un gigantesco numero 1 in forte chiaroscuro. Si riferisce alla vittoria nelle corse e all’inizio della nuova attività. Nel 1915 la società si espande e diventa la Audiwerke AG Zwickau, che comprende la Wanderer, l’antica Horch, la DKW e la Audi messe assieme. L’azienda vince per tre volte la gara alpina internazionale austriaca col modello Audi C. Nel 1920 August lascia l’azienda, ricco e soddisfatto, per imboccare la strada del nazismo; ma la sua Audi resta.
Logo Audi, così nascono i 4 cerchi
Nel 1932, sulla scia dello spirito unitario nazionale tedesco, nasce l’idea di promuovere le 4 Società come unica squadra che ha un solo obbiettivo. Viene creato un altro logo Audi, che trasmette questo spirito. Ciascun marchio societario è simboleggiato da un anello nero a forte spessore su fondo bianco, in positivo. I quattro cerchi, intersecati fra loro, sono legati dalla scritta centrale “Auto Union” in negativo. Finalmente il logo Audi diventa davvero efficace. Negli anni Settanta il rebranding fa sparire gli anelli, lasciando solo la scritta dei primi del Novecento: lettere tondeggianti bianche su fondo nero o rosso, contenute in un ellisse. Ma dagli anni Ottanta si affaccia un altro rebranding. Scopri in che consiste il nuovo logo “a tutto tondo”.
Il successo di una start-up è legato al logo giusto
Il successo di una start-up è legato al logo giusto: lo insegna la storia di Audi, Casa automobilistica tedesca che conta milioni di clienti nel mondo. Dopo varie trasformazioni, dal logo Audi spariscono gli anelli, simbolo di unità aziendale. Torneranno nel rebranding degli anni Ottanta. Il nuovo marchio ha una scritta a carattere rotondo, l’Audi Type, unita a 4 anelli intersecati. L’azienda spiega: “Per la prima volta gli anelli Audi sono flessibili nello spessore della linea. Il carattere tipografico aziendale è variabile. Abbiamo ridotto i colori del nostro marchio e le nostre immagini riflettono l’equilibrio tra perfezione e autenticità”. Insomma, il logo Audi del Duemila ha queste caratteristiche:
- rapporto flessibile tra gli anelli e scritta
- nessuna regola grafica di spessore e dimensione della linea, né per gli anelli né per le lettere.
- titolo direttamente sopra o sotto gli anelli, allineato con il bordo interno dell’anello alla distanza minima definita
- colori ammessi: bianco, nero e sfumature di rosso, senza gerarchie.
- layout generale non troppo colorato. Il messaggio è espressione di progresso, volontà e qualità, che in tedesco si chiama Vosprung
- design di comprensione immediata e uso intuitivo del logo, nel rispetto della Human Centricity
- carattere tipografico Audi Type che dà percezione uniforme del marchio sia nello smartwatch che nello spot televisivo, normale o grassetto. E’ in due versioni:
01. Audi Type Variable per le applicazioni in digitale, adattabile al viewport. Funziona con Adobe Creative Cloud e Sketch ed è disponibile anche come carattere web.
02. Audi Type Extended, per i titoli, con larghezza del carattere 130, riducibile a 120.
- Disponibilità di un’Audi Corporate Sound. Si chiama Audi Heartbeat; messo a punto nel 2016, rende sonoro il concetto di progresso. E’ un vero battito cardiaco umano, usato nei media audiovisivi insieme al logo dinamico, il TVC-Ending.
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Insomma, il logo Audi conferma il primato dell’azienda e l’idea di progresso, con le forme rotonde che si ‘srotolano’ verso il futuro.
Conclusione
L’esempio di Audi ti ha convinto? Ora più che mai hai bisogno di un grafico, per scoprire qual è il logo che esprime lo spirito della tua azienda. Cercalo subito!
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