E’ uno dei più ben riusciti loghi della storia automobilistica italiana. Di cosa parliamo? Parliamo dello stemma Alfa Romeo. Conosci la storia della sua ideazione? Eccola! Un ottimo spunto di studio (e di creatività) se sei un logo designer, oppure se sei un imprenditore alla ricerca della propria brand identity.
Storia Alfa Romeo, agli albori del logo: dai nodi sabaudi alle fasce ondulate
L’azienda automobilistica si chiamava in principio solo Alfa, acronimo di Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Fu fondata a Milano nel 1910, appunto, da un gruppo di capitalisti lombardi. Si impose subito nel panorama internazionale del mercato automobilistico. La casa, divenne l’attuale Alfa Romeo solo nel 1915 in seguito all’acquisizione da parte dell’ingegnere napoletano Nicola Romeo.
L’attenzione dell’azienda al proprio logo è stata da subito alta. Il primo stemma ALFA era così come lo vedi nell’immagine: un marchio-targhetta caratterizzato da presenze floreali e sinuose, tipiche dello stile liberty.
Nel 1912 inizia la prima evoluzione grafica dello stemma Alfa Romeo. Ancora, come abbiamo detto, si chiamava solo Alfa e il marchio era composto dallo stemma di Milano (una croce rossa in campo bianco di Giovanni da Rho) e dal biscione visconteo legato alla tradizione longobarda. Questi due sono simboli, serpente e croce, fortemente connotativi del brand, rimarranno sempre, in tutte le rivisitazioni del logo. Il nome dell’azienda Alfa Milano era iscritto in una fascia circolare adornata da due nodi sabaudi. Fine.
Nel 1918 il marchio apparì per la prima volta nella sua accezione definitiva di Alfa Romeo Milano e nel 1922 il logotipo fece la sua comparsa sui radiatori delle auto. Era composto così: su due righe prima, su una riga unica poi.
Nel 1925, in seguito alla vittoria al primo Campionato Automobilistico del Mondo con la vettura “Alfa P2”, lo stemma Alfa Romeo venne adornato di una corona di alloro. La casa automobilistica, infatti, era molto nota (e attiva) nel campo delle corse. Oggi, il logo Alfa Romeo Formula 1 è tornato in pista. Il biscione, così viene bonariamente chiamato (proprio in virtù di uno degli elementi del suo logo) ha presentato il 20 febbraio 2018 la nuova monoposto che correrà in F1 pilotata da Charles Leclerc e Marcus Ericsson[15] e monterà propulsori Ferrari. La nuova macchina si chiama Alfa Romeo Sauber C37, nome che deriva dal sodalizio tra il gruppo FCA e la squadra svizzera Sauber e riprende gli storici colori dell’Alfa Romeo. Vuoi vederla? Eccola qui.
Nuovo logo Alfa Romeo, il biscione subisce continui restyle
Facciamo di nuovo un passo indietro e torniamo agli anni Trenta, anni a partire dai quali il biscione subisce continue trasformazioni. Attorcigliato su se stesso in prossimità della testa, nel 1935 venne disegnato con andamento regolare per poi attorcigliarsi nuovamente nel 1937, in pieno fascismo. Nel 1945, con la caduta della monarchia e la proclamazione della Repubblica, i nodi sabaudi lasciarono il posto a due linee ondulate. Nel 1964, sulla Giulietta Junior apparve il biscione (che originariamente era il serpente visconteo, in omaggio ai natali lombardi dell’Alfa, come abbiamo già detto) stilizzato e rivolto verso destra.
Nel 1972 il logo Alfa Romeo venne disegnato da Pino Tovaglia che lo sintetizzò nel design dalle versioni precedenti e ne fece due nuovi prototipi: uno a colori e uno in monocromatica. Venne tolta la dicitura Milano e rimase solo la scritta Alfa Romeo, composta con il carattere tipografico “Futura”, che sormonta i due simboli milanesi. È lo stemma come lo conosciamo noi.
Nel 2000 Maurizio Di Robilant modernizza lo stemma Alfa Romeo e di nuovo quindici anni dopo, nel 2015, allo studio Di Robilant Associati venne affidato l’ultimo restyle del logo, in occasione dei 105 anni della casa automobilistica e del lancio della nuova Alfa Romeo Giulia. Nello stesso anno viene anche riaperto il Museo Automobilistico di Arese.
Il nuovo marchio rappresenta con eleganza l’identità storica dell’Alfa Romeo e lo slancio verso il contemporaneo. Così il Museo del Marchio Italiano descrive il nuovo logo: “l’anello esterno in blu notte esalta l’esclusività della casa mentre l’uso dell’acciaio cromato nei profili e nel logotìpo, composto con il carattere ITC Blair ritoccato, enfatizza la modernità e la vocazione tecnologica”.
Non sono stati toccati (e non si potrebbe farlo data la forte connotazione che hanno) gli elementi storici dello stemma: la croce e il serpente. Ma quest’ultimo, oggetto da sempre di continue rivisitazioni grafiche, appare oggi ancora più fiero e più prominente.
Un nuovo, inedito, unico sfondo cromato sostituisce il tradizionale fondo bianco e azzurro delle precedenti versioni e aiuta a simulare una incisione a sbalzo.
Via anche la doratura proposta da Pino Tovaglia nella versione anni Settanta del logo.
Leggere a ritroso la storia di brand famosi e dei loro loghi è sempre utile. Non solo per cercare spunti in chi ha trovato successo, ma anche e soprattutto per fare tesoro della loro esperienza. E qui abbiamo visto come elementi fortemente connotativi che racchiudono da sempre la brand identity di Alfa Romeo, non sono mai, mai stati cambiati in più di 100 anni di storia.
Vuoi conoscere la storia di un altro logo di successo? Leggi l’evoluzione del marchio Apple, in questa panoramica di AddLance.
nessino parla del bambino mangiato dal serpente?