Quando i Consumi e la Cultura Viaggiano sul Web

Quando i Consumi e la Cultura Viaggiano sul Web

18 Nov 2017 | Articoli su Web Design

acquisti online

Le tecnologie del XXI secolo stravolgono il paradigma sociale ed economico verso le nuove frontiere dei consumi e del sapere. La cultura viaggia inarrestabile sulle strade del web rivoluzionando il modo di conoscere delle persone. Le news sono in tempo reale e qualsiasi smartphone può informare prima dei classici telegiornali. Il tablet coadiuva la tecnologia aumentando le prestazioni offerte ai destinatari. Il web rivoluziona la cultura modificando in maniera sostanziale i classici paradigmi della società. I consumi non possono sottrarsi a questa nuova mentalità influenzando la vendita e, di conseguenza, il modo di acquistare, quasi a sottolineare e a suggerire quelle innovative abitudini del XXI secolo.

Cambiano gli stili di vita degli italiani poiché la crescente innovazione tecnologica impone precise regole rivoluzionarie. Quei nuovi scenari sociali avanzano lentamente verso significative alternative, a piccoli passi nascono straordinari canali culturali sul web dove è possibile scegliere in prima persona gli oggetti più vicini alle nostre esigenze. Dalla piattaforma Amazon fino ad arrivare alle famose librerie online dei più importanti editori italiani tra cui Feltrinelli, Mondadori, Rizzoli. Gli ebook sostituiscono a pieno titolo il libro cartaceo con una nuova percezione della cultura divenuta ormai più agile. Il famoso e blasonato e-reader diventa un device sensazionale per i giovani e per gli adulti dove leggere libri digitali con una possibilità di archiviazione di oltre mille volumi. Cresce la consapevolezza tra i giovani perché acquistare sul web presume una conoscenza dei prodotti e una scelta accurata dei diversi requisiti proposti.

Per comprendere nel dettaglio il cambio di paradigma sociale ed economico è bene soffermarsi a leggere alcuni dati contenuti in uno studio condotto dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. «Il valore degli acquisti online – si legge nel documento – da parte dei consumatori italiani raggiunge nel 2017 i 23,6 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto al 2016. Soltanto nel 2017 gli acquisti online di prodotti (pari a 12,2 miliardi) crescono del 28% e superano per la prima volta quelli di servizi (+7%, 11,4 miliardi). Il turismo si conferma il primo settore (9,2 miliardi, +7%) seguito da informatica ed elettronica di consumo (4 miliardi, +28%) e abbigliamento (2,5 miliardi, +28%). Tra i comparti economici emergenti i più importanti sono arredamento e home living e Food&Grocery che insieme valgono quasi 1,8 miliardi di euro. Gli acquisti con lo smartphone crescono del 65% e superano quest’anno i 5,8 miliardi di euro. Sono da evidenziare gli acquisti online delle assicurazioni che raggiungono quota 1,3 miliardi di euro (+6%) e rimangono focalizzati sulle RC auto. Tra gli altri servizi, che valgono circa 900 milioni di euro (+3%), rimangono importanti i contributi del ticketing per eventi e delle ricariche telefoniche. L’acquisto di servizi genera circa 50 milioni di ordini all’anno con uno scontrino medio di 235 euro. Nel 2017 un terzo degli acquisti e-commerce, a valore, è concluso attraverso smartphone o tablet. L’incidenza di questi device è quintuplicata nel giro di cinque anni: nel 2013 la somma di tablet e smartphone valeva solo il 6%. Ancora più significativa la crescita dello smartphone: il suo contributo è passato dal 4% nel 2013 al 25% nel 2017. In valore assoluto, gli acquisti e-commerce da smartphone superano, nel 2017, i 5,8 miliardi di euro, con una crescita del +65% rispetto al 2016».

Con gli e-commerce in forte crescita è facilmente comprensibile quanto sia diventato importante l’acquisto sul web. I cambiamenti stanno modificando letteralmente i consumi aprendo nuove frontiere commerciali da conoscere in maniera approfondita.

«L’influenza sulla vita sociale – commenta Piero Gaffuri, manager e romanziere – è sicuramente rilevante ed è dovuta, in larga parte, dalla nascita dei ben noti social network come Facebook e Twitter, tanto per citare quelli più conosciuti al pubblico. Sono strumenti che consentono di scambiare informazioni, esperienze, fotografie, video. Se sono gestiti in maniera intelligente diventano una sicura opportunità per aumentare la nostra conoscenza».

È utile ricordare che è divenuta un’abitudine ormai consolidata la vendita tramite i social network, specialmente su Facebook dove è possibile trovare la piattaforma del marketplace per cercare oggetti usati di ogni genere merceologico e per proporre la vendita dei propri oggetti. La strada del web sottolinea l’imponenza dei social network come autentico mezzo di scambio dove “incontrare” una vasta platea di probabili acquirenti. Non è decisamente secondaria la crescita intellettuale trovando nel web una risposta dedicata a tutte le persone: la cultura è un oggetto di consumo come libri, dvd, cd, video.

«La rete consente di trovare qualsiasi argomento ma dobbiamo avere le giuste chiavi di lettura. È un problema – continua Piero Gaffuri – di interfaccia poiché è necessario conoscere bene la rete, al fine di decodificare in modo giusto le informazioni trovate su Internet. È un grande patrimonio culturale da gestire con intelligenza».

I giovani sono sicuramente in una straordinaria posizione di vantaggio proprio in virtù della tecnologia. Sono nativi digitali quindi riescono a gestire alla perfezione i diversi device, sfruttando al meglio la ricchezza culturale derivante dalla tecnologia. I giovani devono essere in grado di usare le informazioni in maniera adeguata che corrono sulle strade del web. Tutto ciò diventa fondamentale perché spesso può capitare di lasciare notizie o dati importanti sulla rete: la privacy deve essere salvaguardata.

«Le persone meno giovani – commenta Maria Bernabeo, psicologa e psicoterapeuta – per non perdere tempo e per equipararsi psicologicamente al popolo dei giovani (evitare di sentirsi emarginati in alcune fasce di età è molto importante), si sentono inserite in qualcosa di estremamente veloce e artificiale, lontano dal loro essere ma che accettano di buon grado. Ciò che è bene sottolineare è vedere il modo con il quale passano da acquisti diretti ad acquisti virtuali con molto facilità, mentre per i giovanissimi non è certamente uguale. Questi ultimi, per la maggior parte, presentano una struttura psicologica poco solida e preferiscono decidere di fare acquisti online per non mettersi a confronto con il venditore. Questo contatto, il modo di interfacciarsi con il commesso di un classico negozio, significa essere sicuri della propria scelta mentre sul web le decisioni sono dettate unicamente dalle tendenze del branco o addirittura del gruppo di appartenenza. Si può facilmente comprendere come questi modi di acquistare non amino il confronto che conduce a una crescita e a una consapevolezza culturale preferendo il web, quasi a sottolineare il motivo principale dell’acquisto realizzato su Internet. A ragion del vero bisogna anche dire che a volte alcuni articoli si trovano più facilmente sulle piattaforme e-commerce ed il prezzo è notevolmente più competitivo rispetto a un classico negozio. Sappiamo bene che i ragazzi e anche gli adulti amano trovare l’articolo di tendenza senza spendere cifre elevate. I consumi sul web delineano una nuova modalità di acquisto del XXI secolo la quale sta conquistando generazioni junior e senior».

Per completare la panoramica sui diversi marketplace è utile sapere che stanno nascendo piattaforme che permette il lancio e la gestione di un negozio online in pochi minuti. Le loro caratteristiche è quella di sincronizzarsi in automatico con Facebook, Amazon, eBay, Google Shopping, integrando in questo modo i principali metodi di pagamento (PayPal, carte di credito).

Il 94% di tutti i prodotti vengono prima cercati online, anche nei casi in cui l’acquisto si concluda nel negozio (fonte ContactLab). Diventa fondamentale la presenza sul web. Tuttavia soltanto il 6,5% di queste realtà commerciali ha un negozio online (fonte Confindustria). Questo è spesso dovuto al fatto che le tecnologie più diffuse per avere un negozio online, come Shopify, Magento, Prestashop, richiedono l’acquisto di software e hardware, una configurazione da parte di esperti, senza dimenticare gli ulteriori investimenti in sviluppo per evitare che il portale diventi velocemente obsoleto. La tecnologia conosciuta come Software as a Service (SaaS), riesce a colmare questo gap. Le aziende possono avere un e-commerce facilmente configurabile in multidominio e multilingua, il quale viene mantenuto aggiornato continuamente a livello centrale. La tecnologia non si acquista ma si noleggia.

Guest post scritto da Francesco Fravolini
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