Copyright, cosa Cambia per il Web dopo la nuova Legge UE

Copyright, cosa Cambia per il Web dopo la nuova Legge UE

copyright nuova legge UELa nuova legge sul Copyright è approdata al Parlamento europeo che ha dato l’ok. Con la riforma legislativa si parla di protezione del diritto d’autore anche sul Web.
Con una norma europea si procederà a modificare le singole legislazioni nazionali e dunque omogeneizzarle. L’iter burocratico prevede che la legge venga rivista secondo gli accordi tra Commissione e Consiglio e poi votata definitivamente.
Toccherà quindi ai singoli Stati membri rendere successivamente operative le disposizioni legislative.

Copyright o diritto d’autore?

Copyright, diritto d’autore… sinonimi o istituti giuridici diversi? Andiamo con ordine per evitare di cadere in confusione con le due categorie legislative. Il copyright è l’equivalente del diritto d’autore nei paesi di Common Law (ovvero Inghilterra e Stati Uniti). Quante volte hai visto questo simbolo ©? Ha a che fare con il copyright e ti spieghiamo che cos’è. Quando una persona crea qualcosa di originale, ha il diritto esclusivo di utilizzare tale opera, essendo titolare del copyright. Opere audiovisive, registrazioni audio, libri, articoli, dipinti, poster, locandine, videogiochi, opere teatrali possono essere oggetto di copyright perché sono frutto della creatività e sono tangibili. Non puoi utilizzare opere protette dal copyright altrimenti violi i diritti del titolare.
In Italia parliamo di diritto d’autore (siamo in un ordinamento di CivilLaw contrapposto giuridicamente all’ordinamento di Common Law) come diritto a veder tutelato il proprio impegno creativo. Un’opera letteraria, musicale, cinematografica merita di essere protetta perché merita di essere tutelato chi si è impegnato a produrla. Il diritto d’autore sancisce la possibilità per l’autore di poter disporre in modo esclusivo delle sue opere. Tutto nasce dalla Legge 22 aprile 1941, n. 633, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”, che nel corso del tempo è stata oggetto di modifiche e integrazioni. Possiamo quindi affermare che copyright e diritto d’autore sono due facce della stessa medaglia.

Cosa cambia con la nuova legge per il Web (e i suoi professionisti)

Nel nostro ordinamento la legge sul diritto d’autore è del 1941, in Inghilterra la legge sul copyright è del 1988. Ancora, in Francia la legge è del 2006 facendo già riferimento alle libertà digitali e alla società dell’informazione. La legislazione europea era invece ferma al 2001, quando Internet già si usava ma non certo come oggi. Facile comprendere che con l’arrivo del Web e l’uso massiccio di Internet e dei social network, qualcosa andava rivisto se non altro perché fino a poco tempo fa era impensabile l’esigenza di proteggere una foto che viene condivisa sui social o un articolo su un magazine online. La nuova legge mira a mettere ordine proprio in questo senso. Naturalmente è prevedibile che qualcosa cambi per chi col Web – e con la produzione di materiale  sul Web e la diffusione di informazioni – ci lavora. Editor, Grafici, Articolisti, Copywriter, freelance… attenzione perché la riforma riguarda un po’ tutti.
La nuova legge sancisce che piattaforme come Facebook, Twitter, Google, siano responsabili delle violazioni del copyright. Forse non abbiamo neanche idea dei milioni di immagini, meme e informazioni che circolano ogni giorno. Questi saranno sottoposti “al giudizio” di un filtro di caricamento che deve valutare che le informazioni protette dal diritto d’autore non arrivino online. Inoltre la norma prevede anche che le stesse piattaforme multimediali paghino una piccola tassa ogni volta che frammenti di un articolo protetto da copyright (snippet) appaiono in un aggregatore di notizie tipo Google News.

Copyright, con il nuovo articolo 11 si potrà chiedere un extra guadagno a chi fa circolare i nostri contenuti originali in rete

Forse l’aspetto che più tocca da vicino chi opera nel Web è l’articolo 11 che prevede un nuovo diritto in favore degli editori di pubblicazioni giornalistiche: l’uso digitale degli articoli sarà fonte di compenso. Gli editori potrebbero trovare in questo una nuova fonte di entrata a vantaggio (a cascata) di chi è freelance nell’editoria online e scrive per gli editori i contenuti. Autori, artisti, fotografi e chiunque altro faccia circolare in rete i propri contenuti originali, può chiedere una remunerazione extra a chi usa le proprie opere.
In attesa della valutazione di tutti gli emendamenti presentati (non prima del 2019 Commissione Europea, Consiglio e Parlamento europeo si esprimeranno) e di come i singoli Stati membri renderanno operative le disposizioni con direttive, rimaniamo aggiornati su un aspetto che potrà modificare sostanzialmente tempi, modi, quantità e qualità del nostro lavoro di freelance sul Web.

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