Il fashion design ha il suo nucleo vitale in Italia da circa cento anni; è da qui che nel XX secolo il cosiddetto “made in Italy” in fatto di moda si è diffuso a macchia d’olio nel resto del mondo, offuscando il mito francese. Lo “stile italiano” per essere vero ha bisogno di tre componenti fondamentali: l’originalità delle linee, la qualità dei materiali e una fattura perfetta. Ma a queste tre qualità va sommata la quarta: una corretta diffusione sul mercato. Vediamo come un fashion stylist può ottenerle.
Fashion design, a ciascuno il suo: da OVS a Promod, breve viaggio nei grandi marchi
Il fashion design italiano spesso divide gli onori con quello francese e statunitense, soprattutto nell’ Alta Moda: ma con la globalizzazione sono cresciuti brand europei che abbinano alla triade vincente anche il costo contenuto, ottenendo grandi consensi di pubblico e forte diffusione sul mercato. Il punto di riferimento per la produzione fashion alla portata di tutti purtroppo non sempre è dato da ciò che i grandi stilisti presentano sulle passerelle internazionali; il neo-fashion stylist studia da vicino alcuni brand europei di successo che hanno cambiato il concetto di fashion design, per capire i loro punti di forza e di debolezza rispetto allo stile che hanno scelto e al costo.
- Osservando le vetrine di OVS, marchio che sta per Organizzazione Vendite Speciali, nato nel 1972 a Padova, è evidente che il fashion stylist dell’azienda mira a vestire uomini e donne che abbiano come primo obbiettivo la praticità, ponendo in secondo piano i dettami delle passerelle, assecondando gusti popolari, curando la vestibilità e la fattura. La mission dell’azienda è ancora, dopo circa 40 anni, fornire un comodo outfit che strizzi l’occhio alle novità ma senza abbandonare il classico rassicurante.
- Non così per Zara, marchio spagnolo del gruppo Inditex fondato nel 1975: il brand comprende abbigliamento e accessori che simpatizzano con le linee del fashion design internazionale, dando la possibilità di identificarsi nelle icone della moda promosse dalle riviste specializzate a larga diffusione; materiali tecnici e varietà degli stili distolgono in questo caso l’attenzione dalla fattura non sempre perfetta.
- Allo stesso gruppo appartiene il marchio Bershka, fondato nel 1998 per fronteggiare la richiesta dei teen agers, quindi a bassissimo costo e rigorosamente legato alle tendenze moda del momento: un brand che asseconda la necessità del mondo adolescente di cambiare abito molto spesso, confrontandosi con gli amici e distaccandosi fortemente dal gusto degli adulti. A questo scopo il fashion stylist non si fa scrupoli di usare soprattutto cotone e jeans ma anche materiali sintetici per i modelli più stravaganti.
- La scelta di Parfois, marchio portoghese, invece è quella di avere piccoli store diffusi in città, che racchiudano un piccolo assortimento di accessori e bijoux dalle linee classiche ma giovanili: una sorta di evoluto bazaar per chi deve fare un regalo di sicuro gradimento, che propone prezzi estremamente diversi tra loro.
- Infine Promod, marchio francese diffuso in 50 Paesi del mondo, si rifà a un fashion design sganciato dalle mode, che consenta tutte le mattine di ricreare un look adatto alla propria personalità, mantenendo uno stile ben preciso da cui non si allontana mai.
La rivoluzione del web: fast fashion e acquisti in rete senza “sensi di colpa”
Ora che conosciamo meglio i brand, possiamo concentrarci sulla necessità che ha davvero rivoluzionato l’approccio alla moda del cliente e quindi l’approccio del fashion stylist al fashion design: quella di cambiare immagine ogni giorno, di sperimentare e sentirsi nuovi in ogni circostanza. E’ nata così la fast fashion, che consente di fare shopping in rete senza troppi sensi di colpa e di accumulare abiti e accessori nell’ armadio, per essere pronti a sperimentare in qualsiasi momento ogni immagine di tendenza. L’acquisto in rete da’ un valido aiuto in tal senso: Internet si offre a noi come uno sterminato centro commerciale virtuale, dal quale si può attingere davvero di tutto e senza dover attendere l’orario di apertura del negozio. Attenzione però: molti preferiscono prima fare conoscenza da vicino col brand, valutando materiali, taglie, modo di vestire e colori in uno store, per poi passare agli acquisti on line. Una necessità che un fashion stylist deve tener presente.
Nella rivoluzione del fashion design fattori come la frenetica vita moderna densa di impegni o la lontananza dalla città e dai centri commerciali hanno dato un forte impulso all’ e-commerce, fenomeno di compravendita ben conosciuto da un bravo fashion stylist: ad esempio Floriday è un negozio londinese rigorosamente online che vende esclusivamente abiti e scarpe in oltre 100 Paesi nel mondo, con l’impegno verso i clienti di adeguarsi continuamente alle ultime tendenze. Di fatto la scelta dei modelli è vastissima, ma raramente provengono da un fashion design di alto livello: in effetti manca un vero e proprio brand di riferimento. Fa meglio Zalando, società di e-commerce tedesca fondata nel 2008, diventata il negozio virtuale più famoso in materia di acquisti di scarpe, vestiti e accessori in 15 Nazioni europee. Il segreto del suo successo? Una scelta varia anche di marchi prestigiosi, una scontistica interessante, un servizio elastico che prevede un reso facile senza complicazioni.
Ma tutto questo va d’accordo con l’autentico fashion design italiano?
Sì, se va di pari passo con la tradizionale ricerca dello stile e della qualità che contraddistingue gli operatori italiani del settore. La regola che permette di conservare la qualità creativa e materiale del prodotto è una: piccolo è bello. Una vendita on line contenuta offre l’opportunità di focalizzare l’attenzione sull’ originalità dei prodotti attirando più acquirenti, come la vendita-lampo su Net-à-porter inventata da Anna dello Russo, icona fashion seguita da milioni di persone su Istagram. Anna ha messo in vendita 150 modelli dei più prestigiosi stilisti italiani a prezzi contenuti; una tendenza questa che promette di diventare vincente e di consentire la diffusione di massa del fashion design d’alto livello nel mondo.
La nuova figura del fashion stylist ti aspetta
Se ti avvicini per la prima volta al mondo del fashion design per avviare uno store, un francising, un e-commerce per vendere i brand che ti piacciono, oppure vuoi migliorare l’assistenza a una clientela già consolidata o ancora, semplicemente, vuoi migliorare la tua immagine, il fashion stylist è la figura più adatta ad aiutarti. Comincia subito a cercare quello che fa per te! Sei interessato al mondo del fashion o hai un negozio tutto tuo? Leggi anche Come trasformare un negozio in un moderno Concept Store.
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