Il lavoro freelance da casa per molti è un sogno realizzabile, per altri una chimera destinata a rimanere tale e per gli irriducibili del posto fisso… il peggiore dei mali. La verità sul lavoro freelance da casa, così come per tutte le cose, è un po’ nel mezzo. Quel che sembra vero, invece, è l’aumento (esponenziale) di questa categoria di lavoratori.
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Ma perché lavoro freelance da casa?
Perché proprio da casa? Non è per essere ripetitivi, ma per sottolineare i grandi vantaggi – soprattutto in termini di risparmio di tempo e di denaro – che si hanno stabilendo la propria sede operativa in casa. In altre parole, per le categorie di lavoratori freelance che possono permetterselo (soprattutto programmatori, web designer, content manager, scrittori e traduttori) e coloro che possono permetterselo in parte (architetti, ingegneri, wedding planners, fotografi), lavorare da casa consente di:
- Abbattere i costi di affitto e di gestione di un ufficio (canone di locazione, bollette di luce, riscaldamento e connessione wi-fi)
- Abbattere i costi di trasporto
- Abbattere i tempi “morti” degli spostamenti, che incidono su quello dedicato alla produttività (e dunque, anche sul denaro)
Esistono tuttavia anche degli svantaggi (non esiste, davvero, il lavoro perfetto). Due, in particolare, ci sembrano evidenti:
- La difficoltà di gestire tempo e spazio, dando la giusta separazione lavoro-vita privata. Se lavori da casa, devi organizzarti molto bene, altrimenti rischi davvero di non staccare mai
- L’assenza di contatti sociali, di scambio con i colleghi. Non si tratta solo di fare la pausa caffè alla macchinetta, quanto di sfruttare queste pause per un confronto professionale che è spesso estremamente produttivo.
E’ vero, entrambi i problemi possono aggirarsi facilmente stabilendo una routine lavorativa che includa, con cadenza prefissata, l’eventuale noleggio di spazi di co-working. Ma questa è un’altra storia.
Lavoro freelance da casa: 3 cose che possono sembrare ovvie e non lo sono
1) Freelance non significa solo scrittore o fotografo
Spesso non è così esplicitamente detto. Oggi lavoro freelance non significa solo fare lo scrittore (o il web content writer) e il fotografo. Con tutti gli strumenti di collaborazione e comunicazione online disponibili, il mondo freelance è aperto a tante altre professioni e in rete puoi trovare rappresentanti del servizio clienti freelance, progettisti (architetti o ingegneri), accademici, terapisti e via discorrendo.
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2) Partire con l’attività richiede tempo
Essere freelance significa costruire la tua vita lavorativa in maniera personalizzata e questo richiede tempo. Quanto tempo? Ci possono volere pure un paio di anni per entrare a regime.
Si tratta del tempo necessario a scremare il macro mondo e a capire qual è la tua specializzazione. Del tempo necessario a costruire una reputazione. Del tempo per imparare come gestire le finanze, i clienti e le tue esigenze come libero professionista.
Mi è arrivato un bonifico da 15€ da un cliente che ha dimenticato alcuni zeri.
Che faccio? #vitadafreelance— Pierpaolo Alessio (@zalesthebard) 19 marzo 2019
3) Il freelance deve ragionare come un imprenditore
Il freelance è un imprenditore. Non tanto nel senso che deve mandare avanti un’azienda, quanto nella forma mentis che deve adottare, per fare di questo stile di vita la propria esclusiva attività di lavoro. Lavorerai per incentivare il business, differenziarti dalla concorrenza, sviluppare i tuoi servizi in risposta a ciò di cui il tuo mercato ha bisogno e, se sei come molti freelance, persino trasformare ciò che impari come libero professionista in un prodotto e transizione verso l’imprenditorialità tradizionale. Avrai a che fare con il marketing, con il personal branding, con il profitto… tutte queste cose, di cui – nell’immaginario collettivo – si occupa solitamente l’imprenditore.
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Lavoro freelance da casa, le storie di vita sono dei veri e propri case studies a cui ispirarsi
Il web è una fonte inesauribile di storie, di storie di vita, di esperienze. Navigare seguendo una parola chiave precisa, può essere molto utile per apprendere informazioni dalle esperienze altrui, dai blog (anche in lingua straniera) e farsi un’idea su un progetto. Se il tuo è quello di trovare un lavoro freelance da casa (ma non necessariamente da casa), spulciare in giro per il web potrebbe farti trovare cose interessanti.
#beatitudine: mangiare un po’ abbarbonati sui gradini del @CarloFeliceGe godendosi il sole #eadessocaffè #vitadafreelance #genovamorethanthis #buonlunedì
— Laura Casale (@Rowizyx) 18 marzo 2019
Come ad esempio il caso del freelance Ben Taylor: “Ho vissuto dello stile di vita freelance per oltre un decennio. A volte, dall’esterno, può sembrare che io abbia tutto in perfetto equilibrio. Ma capita che le cose vadano “fuori strada” e che io debba lavorare per rimettere in ordine la mia vita.
Come quella volta, due anni fa, quando ero profondamente infelice e ho speso buona parte dei miei risparmi. In verità, stavo spendendo per due motivi piuttosto incasinati.
- Il primo era che il mio equilibrio lavoro/vita era andato a finire male e stavo cercando di tirarmi su di morale
- Il secondo, che era di gran lunga più preoccupante, era perché mi sentivo in colpa per non aver trascorso abbastanza tempo con mio figlio perché spesso ero fuori per un viaggio di lavoro. E quando non ero via, ero spesso chiuso al piano di sopra a lavorare o incollato al telefono”.
Attenzione dunque ai segnali: fai sempre un bilancio di come stanno andando le cose con il tuo lavoro freelance e cerca di mantenere tutto (quasi) perfettamente in equilibrio. Senza un capo e senza un lavoro fisso e routinario, è piuttosto facile perdere la via.
C’è anche un bell’hashtag su Twitter: #vitadafreelance
Sei un fan del lavoro freelance da casa o è già questa la tua occupazione principale? Allora sappi (o forse lo sai già) che su Twitter, il social più usato per le notizie, c’è un vero e proprio hashtag dedicato alla #vitadafreelance. Qui puoi trovare molte informazioni utili, l’esultanza delle persone che ce l’hanno fatta e le maggiori difficoltà che i lavoratori “liberi” incontrano sul loro cammino.
Oggi cosa faccio? #vitadafreelance @ironicmoka twitta quando ti svegli. pic.twitter.com/2dCl0KpFNX
— Pierpaolo Alessio (@zalesthebard) 24 marzo 2019
Inoltre, proprio nel mese di marzo 2019 si è svolto il #freelanceday19, una sorta di festa del lavoro indipendente che ha avuto luogo a Torino. Un simposio gratuito organizzato da Toolbox Coworking e Acta, al quale si sono dati appuntamento – per la quinta edizione consecutiva – freelance e imprenditori con micro consulenze, workshop e incontri di networking in sessioni parallele.
Adesso che hai letto, sei pronto anche tu ad entrare nel club dei freelance?
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