A volte il logo design fa marcia indietro come quello di Kawasaki, brand versatile proiettato nel futuro. In questo blog post ti raccontiamo tutto sulla storia del logo Kawasaki. Una grafica vincente da oltre un secolo che corre avanti… guardando indietro.
Kawasaki, dall’ideogramma popolare al logotipo che sfonda
Chi dice che il logo design deve guardare (solo e per forza) al futuro? Il colosso mondiale delle motociclette Kawasaki non ha paura di guardarsi indietro e sceglie di correre incontro al futuro con un logo del passato. Kawasaki Heavy Industries, infatti, oggi è una multinazionale votata alla ricerca delle nuove tecnologie in vari settori, ma il suo logo ha una grafica semplice. Una grafica che risale addirittura alla fine dell’Ottocento, riciclato già negli anni Sessanta. Se scavi nella storia del primo logo Kawasaki ti accorgi che nasce da un antico ideogramma giapponese, il kanji. Questo dimostra che l’azienda nipponica ha un’anima conservatrice sotto la corazza futuristica! Ti chiedi come mai i logo designer non abbiano mai trovato di meglio ripescando lo stesso simbolo più volte? Te lo spieghiamo noi, seguendo insieme la storia del logo Kawasaki. Ecco come inizia:
- 1864, Shozo Kawasaky è figlio di un commerciante di kimono a Nagasaki, grande città commerciale giapponese. Proprio per questo diventa un imprenditore coi fiocchi, costruendo navi per trasportare le merci all’estero nella Kawasaki Tsukiji Shipyard
- 1870, Shozo vuole un logo per la sua azienda; per crearlo sfrutta un semplice ideogramma della scrittura tradizionale giapponese rimaneggiato graficamente. Tra tutti sceglie il kanji simbolo del fiume che scorre. Viene disegnato a pennello in nero su bianco, ha tre barrette verticali distanziate tra loro.
- La barretta di sinistra è leggermente incurvata in basso verso l’esterno
- La barretta centrale è più corta delle laterali.
Ma non è tutto qui: Il concetto “letterario” del kanji nasconde un altro significato che solo un giapponese conosce, collegato all’abitudine delle famiglie di dormire tutti insieme nello stesso letto. I nipponici chiamano “Kawa no ji mitai” la posizione di padre, madre e figlio nel sonno. Il simbolo di questa posizione è proprio il kanji. Questo perché:
- Le due barrette esterne indicano la mamma e il papà sui due lati, come le sponde del fiume, a protezione del figlioletto
- La barretta centrale più corta indica il figlioletto tra loro, come l’acqua che scorre tra le sponde.
Insomma, per la grafica del logo Kawasak, Shozo fa il sentimentale sfruttando un simbolo che trasmettere due messaggi chiave della mission aziendale:
- il dinamismo dell’acqua su cui viaggiano le sue navi in tutto il mondo
- la fiducia che ispira l’azienda, offrendo una sponda sicura.
I graphic designer fanno il resto: leggi di seguito come inventano il “River Mark”, logo simbolo della motocicletta nel mondo, anche di Kawasaki Italia.
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Storia del logo Kawasaki: grafica vincente da 120 anni
La storia del logo Kawasaki dimostra che la grafica vincente ogni tanto deve voltarsi indietro: è il caso del “River Mark“, il simbolo della motocicletta Kawasaki in tutto il mondo. Derivato dall’ideogramma kanji del “fiume che scorre”, viene ideato nel 1870 e adottato sulle bandiere delle navi della Kawasaki Tsukiji Shipyard, fondata da Shozo Kawasaky. Il logo finisce anche sui prodotti della Kawasaki Industries, fondata nel 1896. Solo nel 1960 lascia il posto a una nuova versione, quando comincia la produzione delle moto. La Kawasaki Motorcycles assume da ora una sua identità visiva e la storia del logo va avanti così.
1961-1967 il nuovo logo è composto da
- un disegno in bianco e nero che raffigura il tubo di scarico di una moto, ma anche un’ala, reso dinamico da un rigato sottile bianco su fondo nero
- una bandiera che sventola, bianca bordata di arancione, posizionata al centro della parte tondeggiante del disegno
- il River Mark derivato dal kanji sulla bandiera in rosso, composto da due elementi laterali simmetrici a curve convesse alternate a un tratto concavo centrale, posti ai lati di una spessa linea verticale centrale
- una scritta Kawasaki in carattere sans-serif maiuscolo bianco scritto a mano, posizionata nella parte superiore rettilinea del disegno, tra le linee bianche.
Dopo sette anni il logo Kawasaki viene completamente riprogettato e il River Mark sparisce del tutto. O forse no? Leggi di seguito come è andata.
Dai Sessanta ai Duemila: la “mancata” evoluzione del logo design Kawasaki
Il logo Kawasaki è stranamente lento nelle sue trasformazioni, in netto contrasto con la dinamicità dell’azienda, colosso mondiale della produzione di navi, SUV, motociclette, perfino navette aerospaziali. Il primo restyling avviene nel
1967: l’anno del primo restyle e della motocicletta Kawasaki w1
E’ l’anno in cui si produce la moto Kawasaki w1, che costringe i grafici a ideare un nuovo logo. Spariscono gli elementi figurativi e anche il River Mark. Il marchio diventa più sintetico composto da:
- una scritta rossa o nera del wordmark su fondo bianco in carattere sans-serif grassetto ad alto impatto visivo, che esprime potenza. Si posiziona lateralmente o al di sotto all’iniziale K
- l’iniziale K in rosso scarlatto, colore associato alla bandiera del Giappone. La lettera è formata da una striscia verticale rettilinea affiancata da un segno dinamico curvilineo, forse vecchio ricordo del River Mark.
2014: l’anno della “sintesi”
Nasce un secondo logo ancora più sintetico, dato dal solo wordmark, scritto con font Helvetica sans-serif, racchiuso in un rettangolo. Unica concessione la varietà di colori in base ai prodotti: nero, bianco, verde, rosso, in modo da rendere il brand inconfondibile.
2021: Kawasaki sfodera il vecchio River Mark
In occasione dei suoi 120 anni, l’azienda Kawasaki Heavy Industries festeggia la conquista dei settori di produzione più diversi: marino, terrestre, aeronautico e spaziale, con un occhio al settore energetico e alla sostenibilità. Il CEO, Masaya Tsuruno, annuncia la creazione di una nuova società del Gruppo, dedicata interamente ad auto e moto. Le aspettative di progresso sono molte, si fanno programmi di sviluppo fino al 2025. E qui avviene il colpo di scena: Kawasaki sfodera il vecchio River Mark del secolo precedente per marchiare i prodotti aziendali del futuro. Ma Tsuruno spiega: “Mentre alcune cose cambiano, altre rimangono costanti come il nostro impegno per essere i migliori nei campi da noi scelti. Il River Mark è il simbolo appropriato di questo impegno“. Ed è subito successo.
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