Cos’è il marketing sensoriale e come sfruttarlo

Cos’è il marketing sensoriale e come sfruttarlo

9 Mar 2021 | Articoli su Marketing

marketing sensoriale

Se stai pensando a quale strategia mettere in atto per promuovere la tua attività, il tuo prodotto o il tuo servizio, forse dovresti conoscere il marketing sensoriale. Non ne hai mai sentito parlare? Ti spieghiamo noi cos’è e come potresti sfruttarlo per attrarre visitatori e fatturato. E’ conosciuto anche con il nome di branding sensoriale o sensory branding e include tutte quelle attività volte a legare il consumatore ad uno specifico brand, coinvolgendo tutti i suoi cinque sensi.

Marketing sensoriale o branding sensoriale per tutti

Non ce ne vogliano i lettori esperti di questa materia se diciamo delle ovvietà in merito, ma il nostro articolo è rivolto soprattutto ai titolari di una attività che cercano idee e strategie di promozione. Solo avendo un’infarinatura, infatti, questi impresari o liberi professionisti saranno in grado di sfruttare al meglio il tempo e il budget quando ingaggeranno il marketer freelance che li affiancherà nel lavoro di promozione.

Il marketing sensoriale è molto utile. Soprattutto al giorno d’oggi, quando grandi volumi d’affari sono mossi soprattutto dal “valore percepito” che il cliente ha di un’azienda o di un brand. Rispetto al marketing di massa, infatti, il branding sensoriale si collega in modo più “personale” alla propria target audience. Sentimenti, esperienze, sensazioni (quelle vissute dal cliente e quelle suscitate dalla campagna di marketing) entrano a buon diritto nel vocabolario del marketing sensoriale. Il consumatore non è più considerato come un essere mosso esclusivamente da comportamenti razionali, ma quasi… l’esatto opposto. Si acquista per impulso, si acquista seguendo (e inseguendo) un’emozione, una esperienza particolare.

La target audience, nel branding sensoriale, è al tempo stesso emittente e ricevente di tutta una serie di sentimenti, esperienze e sensazioni che costituiscono il flusso bidirezionale di questa strategia di marketing. Ascoltando la target audience (soprattutto, ma non solo, sui canali social) si intercettano le emozioni e le esperienze per costruire una strategia basata sulle stesse da riproporre poi alla stessa platea di consumatori. Per facilitare la prima transazione economica e per garantirsi una serie di acquisti ripetuti. Tra i cinque sensi, poi, quelli cui si punta di più sono vista e udito. Ti sei mai chiesto perché nessun marketing può fare a meno di logo, grafica, colonne sonore e suoni? Proprio per questo: creare e rafforzare sempre di più il legame emotivo tra brand e consumatore. Certo, anche gusto e olfatto devono (e vengono) adeguatamente coinvolti, ma trattandosi di “sensi di prossimità” la sfida si fa più impervia, soprattutto nel campo del digitale.

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Cosa puoi raggiungere usando il marketing sensoriale (e come)

Il sensory branding o marketing sensoriale porta con sé indiscussi vantaggi. La sua corretta applicazione anche ai tuoi prodotti/servizi può portare notevoli benefici alla tua attività. In poche parole, intercettare, spiegare e misurare le emozioni dei consumatori porta:

  • A trarre vantaggio dalle nuove opportunità di mercato che avrai rilevato con questo sistema
  • A facilitare il primo acquisto del tuo prodotto/servizio e gli acquisti ripetuti nel tempo (fidelizzazione del cliente)
  • A porre le basi per il successo duraturo del prodotto
  • A massimizzare la redditività di quello che offri sul mercato
  • A coinvolgere i sensi che più sono affini alla tua brand identity.

Naturalmente è necessario impostare bene la campagna di marketing sensoriale, avvalendosi della collaborazione di marketer, di videomaker, di web designer, graphic designer e di tutte quelle professionalità che ruotano intorno al mondo promozionale, soprattutto in relazione alla fruizione degli spot/contest sui new media.

Ecco alcuni spunti interessanti per costruire correttamente una strategia di marketing sensoriale.

  • Studia attentamente e nel dettaglio il tuo target
  • Non sottostimare (né tanto meno escludere) le esperienze offline
  • Ingaggia esperti di design oltre che esperti di marketing per coinvolgere i sensi del pubblico.

Marketing sensoriale esempi a cui ispirarsi

Il marketing sensoriale, se ben imbastito e portato avanti correttamente, influenza i comportamenti dei consumatori. Questo, ovviamente, a vantaggio totale delle aziende che investono in questa particolare strategia promozionale. Ecco qualche ottimo esempio di marketing sensoriale. Si tratta di casi di successo da parte di brand piuttosto affermati che hanno coinvolto i consumatori.

1) Lanciare contest sul web a partecipazione attiva

marketing sensoriale esempi Aperol

Aperol durante il lockdown ha lanciato l’hashtag #TogetherWeCan, radunando ben 1200 musicisti per un progetto video che aveva come scopo la raccolta fondi in favore della Protezione Civile. Attraverso il senso dell’udito (e della vista) venivano evocate nel consumatore le esperienze di convivialità e socialità (sospese appunto durante il lockdown) da sempre associate al consumo di Aperol (seguivano poi consigli su come preparare un autentico Aperol home made).

2) Rassicurare il consumatore sul buon fine

marketing sensoriale esempi Visa

Visa, il celebre circuito di carte di credito internazionale ha elaborato un particolare suono abbinato alle transazioni andate a buon fine in modo sicuro. Si chiama, appunto, Visa Chekout ed è un suono particolare – che è stato studiato nei minimi dettagli – che ciascun titolare di Visa Card sente quando la sua transazione è stata portata a termine con successo. Serve per rafforzare la fiducia in un brand solido e attento alla sicurezza bancaria e informatica e il cliente si sente coccolato e protetto.

3) Catturare con l’olfatto

marketing sensoriale esempi Starbucks

Un esempio per tutti di questa strategia di sensory branding è Starbucks. Si tratta, ma ormai la conosciamo veramente tutti, di una famosissima catena di caffetterie, il cui aroma di caffè per strada e all’interno del locale è inconfondibile. Non solo, tutti gli store Starbucks nel mondo sono allestiti seguendo le stesse regole e, ovviamente, con lo stesso colore predominante: il verde. Per il consumatore worldwide è facile associare colore e aroma al brand.

Adesso sai che puoi coinvolgere sapientemente tutti e cinque i sensi (da soli o spesso in combinazione tra loro) per appassionare e legare alla tua attività il tuo target di consumatori. Sai che esiste una branca del marketing che si chiama appunto sensoriale e che si occupa di impostare in questo senso la corretta strategia. E, infine, sai che devi ingaggiare degli esperti (e bravi) freelance di settore che possano aiutarti in maniera professionale a raggiungere il tuo scopo. Mettiti subito all’opera!

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