Social Media Manager. Trend 2018: il Presente è Mobile

Social Media Manager. Trend 2018: il Presente è Mobile

1 Mar 2018 | Articoli su Marketing

social media manager trend 2018La parola d’ordine per i social media manager, quest’anno è “cambiamento”.

Cambiano i social, cambia l’approccio degli utenti, deve cambiare la strategia social delle aziende.

Giusto per restare al passo con i tempi.

Riuscire ad avere visibilità sui social media è oggi incredibilmente più difficile e il perché è presto detto: la reach organica è in costante declino, altro che anni d’oro di Facebook, quando bastava postare per posizionarsi bene. Erano gli anni 2009-2011, la visibilità del brand non era ancora un problema.

Oggi sì. Purtroppo. Come fare?

 

La doppia sfida del SMM di oggi: garantire visibilità e coniugare la strategia social con gli obiettivi aziendali

Questa in poche parole è la sfida che i social media manager devono raccogliere nel 2018. “Il calo della reach organica è uno dei problemi principali degli ultimi mesi”, spiega in un interessante webinar sul tema, Alexia Gattolin, content social marketing coordinator presso Hootsuite. Tutti coloro che vedevano nei social un luogo di visibilità gratuita stanno rimanendo delusi. Niente più utenti raggiunti senza spendere un centesimo, dunque, senza investimenti pubblicitari (pianificati, che è meglio). I contenuti premiati con la visibilità, verosimilmente, saranno quelli nei quali l’utente finale interagisce di più. Quindi concretamente, per combattere il calo della reach organica si può garantire:

  • Qualità al posto della quantità: ovvero scrivere ciò che porta veramente utilità all’audience di riferimento e non scrivere post tanto per fare numero
  • Budget pubblicitario costante per la promozione (e di conseguenza la visibilità) dei contenuti

Oltre a garantire la visibilità, la seconda sfida da raccogliere nel 2018 nel social media management è: mettere in relazione le metriche di analisi dei social con gli obiettivi aziendali. Oggi c’è sicuramente la consapevolezza di dover misurare e analizzare i dati che arrivano dai social. Ma a volte, alle aziende, mancano know how e tool per effettuarli. Cosa si può fare a riguardo?

  • Non misurare tutto: analizzare solamente le metriche legate agli obiettivi aziendali (ad esempio la brand awareness)
  • Usare i codici UTM (ovvero tracciare la provenienza del traffico e delle conversioni)
  • Mappare le metriche sull’esperienza del cliente (per utenti business, ovviamente)

 

Oggi sui social: cala l’engagement, aumenta il pubblico passivo. E su tutto vince il mobile

Oggi i social si presentano così: con un calo generale dell’engagement e con un pubblico navigatore sempre più passivo.

engagement continua a scendere sui social media generalisti

Ma cosa significano esattamente questi trend? Significa che dai dati di analisi disponibili, gran parte del tempo passato su mobile è dedicato ai social media. Grossolanamente parlando, ogni 3 minuti passati connessi ad uno smartphone o tablet, 1 minuto è dedicato ai social. A fare cosa è presto detto: aumentano gli utenti “passivi”. Non si usano i social network solo per postare i propri stati d’animo, ma per passare il tempo (39%), per accedere alle news (39%) e per intrattenimento e svago (60%, dati Hootsuite).

In poche parole, produciamo sempre meno contenuti. Inoltre i social stanno iniziando a competere con i motori di ricerca e ad essere una minaccia per loro. È un trend in aumento, dato dal fatto una sempre maggiore fetta di consumatori ingloba i social nel processo di acquisto di un prodotto. Lo cerca sui social, come fossero un tradizionale motore di ricerca e nella fascia dei giovanissimi (16-24 anni), la ricerca di un prodotto sui social network ha sorpassato la ricerca dello stesso via motore di ricerca tradizionale. A rilevarlo sono i dati di GlobalWebIndex: nel 2017 ben il 28% degli utenti globali ha usato i social per la ricerca di prodotti online.

I dati in questione sono pubblicati nel report annuale “I trend dei social media nel 2018” di Hootsuite. I brand quindi devono necessariamente ridefinire la propria strategia di presenza sui social per poter risultare visibili e competitivi.

Il ruolo dei social media cresce nella ricerca di prodotti online

I marco trend dei social nel 2018: mobile TV, la riscossa dei BOT e  la fiducia in declino

I macro trend dei social media nel 2018 sono sostanzialmente tre e non sono certo nati dal nulla con il 1 gennaio di quest’anno. Di molti di loro si avevano avvisaglie già nei mesi, a volte negli ultimi due anni passati.

  1. Mobile e social TV. Passiamo sempre più tempo sui dispositivi mobili e sempre più tempo alla ricerca di contenuti video. Così i social media hanno iniziato a offrire contenuti video per creare nuove forme di intrattenimento e informazione. Verso dove stiamo andando? Verso la pubblicazione di contenuti video in stile televisivo sui social media, grazie anche alle WiFi sempre più disponibili e sempre meno costose. Questo per le aziende si traduce nella possibilità di:
  • Estendere il contenuto delle TV al pubblico del mobile
  • Lanciare prodotti tramite video live, usando anche le corrette KW per l’indicizzazione su Google
  • Creare partnership con micro influencer, con base follower piccola ma strategica e mirata, in grado di coinvolgere gli utenti. Questo si rivela particolarmente utile per quei business che non possono crearsi il proprio canale di mobile TV

 

  1. La riscossa dei BOT. L’intelligenza artificiale (AI) si sta dimostrando sempre più un valido alleato degli umani per servire il cliente. Grazie all’uso dei BOT sui social media è già possibile (e lo sarà sempre di più, sempre meglio) avere:
  • Contenuti personalizzati in base all’utente
  • Risposte automatiche alle domande più frequenti dell’utente
  • Insight più rapidi con statistiche predittive in base all’accaduto

 

  1. Il declino della fiducia. Che non è il titolo di un film, ma l’ultimo macro trend che si osserva per questo 2018 sui social media e di cui ha parlato la Gattolin nel succitato webinar, a inizio febbraio. È stato rilevato che esiste una erosione generale della fiducia del pubblico verso l’intero sistema (media, istituzioni, Ong, business) dove il primato negativo spetta al comparto media. Per contro e in risposta a questo calo, aumenta la fiducia verso le community di utenti reali. Dove per utenti reali s’intendono: macro influencer, dipendenti aziendali piuttosto che vertici e – utile sottolinearlo – anche persone come noi. La tendenza attuale è questa: sui social, soprattutto, gli utenti “come noi” hanno la stessa credibilità (percepita) degli esperti.

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