A cosa serve un Concept store: Come si apre e su Cosa puntare

A cosa serve un Concept store: Come si apre e su Cosa puntare

19 Dic 2018 | Articoli su Marketing

 

A cosa serve un concept store

Il Concept store ha preso il sopravvento sul vecchio negozio, interpretando il vecchio emporio in chiave moderna, con una maggiore attenzione all’esperienza sensoriale. La parola d’ordine è: meno acquisti meccanici e compulsivi, più fidelizzazione del cliente e socialità. Da qualche tempo anche questa forma di retail si è evoluta, sbarcando sul web e usando tutti gli strumenti multimediali moderni. Vediamo a cosa serve un Concept store e come si apre.

A cosa serve un Concept store? A cambiare l’esperienza di acquisto

Il Concept store è una nuova soluzione di retail che “pensa” per e con il consumatore. In questo tipo di negozio nulla è lasciato al caso, dalla scelta del concept a quella della location, dall’arredamento alla fascia di utenza, dai brand alla pubblicità. Il Concept store supera il vecchio negozio fisico in cui l’acquisto è fine a se stesso, soprattutto se si tratta di un Megastore. Siamo di fronte a un retail che studia le esigenze del cliente e immerge i prodotti in una miriade di proposte accessorie, per attirarlo:

  • il servizio bar
  • la libreria
  • le mostre d’arte
  • corsi e laboratori

Il tutto supportato da una grande disponibilità all’incontro e allo scambio umano. Nel Concept store la diversificazione è benvenuta. Ad esempio, trovare in un negozio i brand di famosi Designer accanto a prestigiose marche di vino o a mostre di grafica, risulta molto più interessante. Il cliente, infatti, è conquistato dall’esperienza sensoriale associata al prodotto e dalla possibilità di fare amicizia con persone dagli stessi gusti. Da qualche tempo il Concept store si afferma anche in versione 2.0: si tratta di negozi online evoluti, che non si fermano al semplice E-commerce, andando oltre la formula catalogo+carrello+spedizione. Nel Concept store le categorie di prodotti in vendita possono essere totalmente lontane tra loro; ma sia in quello  fisico, sia in quello virtuale, l’idea vincente è il tema unico, intorno al quale far ruotare tutte le offerte. Di seguito, una check-list che ti può servire per aprire un Concept store di successo.

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A cosa serve un Concept store e i 7 passi per aprirne uno

Ti piace l’idea del Concept store, ma sei un principiante? Ecco gli step da seguire per sapere su cosa puntare:

  • Decidi la modalità di vendita: sei offline o online con i tuoi prodotti? Nel primo caso hai bisogno di una location fisica, nel secondo puoi cominciare da casa, con un buon PC e uno Smartphone dotato di preziose App, che aiutano a sveltire la gestione dei clienti. In entrambi i casi occorre un deposito di stoccaggio dei prodotti che intendi vendere
  • Sbriga la parte burocratica: iscrizione alla Camera di Commercio della tua città, apertura della partita IVA e, se si tratta di un Concept store fisico, un contratto di affitto del locale. Non dimenticare di procurarti la licenza per offrire alimenti e bibite negli eventi, e di rispettare la normativa di sicurezza. Per il Concept store online ti serve un sito web realizzato da un professionista e un servizio di spedizioni serio e veloce; occhio anche alle leggi sulla Privacy

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  • Decidi il “concept” dello store: è una cosa importante a cui è legato il 50% del suo successo. Puoi partire dai prodotti e inventare un tema unico che li leghi, oppure, al contrario, andare a cercare i brand e i servizi utili per realizzare il concept che sogni da tempo
  • Cura la grafica e il packaging e inventa un Logo: distinguersi agli occhi del cliente significa essere subito individuabili tra centinaia di Concept store

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  • Pianifica la promozione se sei offline: il Concept store usa il passaparola tra persone, che alla fine si incontrano lì a fare acquisti. Facebook e Instagram possono esserti utilissimi a trasmettere inviti, presentare corsi, mostre, eventi che si svolgono nel tuo negozio
  • Pianifica la promozione del Concept store online: in questo caso usa un Pop-up store, anche creando un corner ricavato in un esercizio commerciale più grande. Lì puoi esporre i tuoi prodotti “dal vivo”, spingendo i clienti a navigare per acquistarli successivamente sul tuo sito
  • Scegli gli addetti giusti: quelli fissi al Concept store avranno varie competenze, se intendi offrire più servizi. Invece per la grafica, l’arredamento e la progettazione del sito web o del Pop-up store orientati su freelance esperti

Gli esempi migliori di Concept store online e offline

A cosa serve un Concept store

Ecco ora qualche esempio in grado di indirizzarti al meglio per l’apertura di un Concept store evoluto, con vendita online. Se hai intenzione di mettere su una vendita a tema unico, ti interesserà Bloost.it, pensato da un ex sociologo affezionato ai libri, per chi ama la lettura, l’arte e la cultura in generale. Naturalmente sul sito si trovano in vendita anche oggetti di Design, di moda o tecnologici che riguardano la lettura, addirittura cosmesi e food in sintonia con il tipo di clientela. Questo Concept store 2.0 affida la sua promozione al sostegno di progetti solidali: periodicamente aggrega clienti vecchi e nuovi, per partecipare a campagne di istruzione, riservate a bambini e persone disagiate: eventi, appunto, che usano i libri.

Più ambizioso è il progetto di Opera Prima E-store concept online, che ha come obbiettivo vendere solo oggetti antichi e autentici, per lo più opere d’arte e di design ma anche arredamento, food e accessori moda rigorosamente originali, cioè d’autore.

Parlando di pubblicità, un’interessante startup al servizio dei Concept store, online ed offline, è quella di Origami Videografy: realizza riprese video ad impatto emotivo all’interno dei negozi. La mission è quella comunicare sensazioni e atmosfere più che pubblicizzare prodotti. In questo caso gioca a favore la scelta di un tema conduttore sia per il negozio che per il video.

Si rivolge invece al mondo della maternità a 360 gradi il Concept store online Maison Léon che seleziona oggetti e accessori di gusto Bohémien-chic da regalare in occasione della nascita. Il target sono i bambini da 0 a 24 mesi, ai quali si aggiungono le loro mamme in cerca di biancheria per la casa ed abiti. Fondato da due ex dipendenti della Maison Dior, lo store cura molto la qualità, offrendo prodotti eco-friendly e brand di nicchia del settore, confezionati in speciali cofanetti regalo.

a cosa serve un concept store

Rose Bike Concept Store

Infine, un esempio di retail “ibrido” è il Concept store del brand tedesco Rose-Bikes, produttore di biciclette e accessori per bici dal 1907. Già nel 2005 l’azienda ha aperto un Megastore, che dal 2016 ha rinnovato, integrando l’esperienza online con quella del Concept store fisico. Ecco come funziona: il cliente, accedendo al sito web del brand, inizia la configurazione della sua bicicletta personale, terminandola in negozio. Oppure fa esattamente il contrario, usando il PC, il Tablet o lo Smartphone. La tappa in negozio è  obbligatoria per la presenza delle postazioni multimediali, che riproducono la bicicletta in grandezza naturale: scegliendo la misura del pedale e della sella, si stabilisce un rapporto di fiducia con il brand. Nello store sono presenti una vasta esposizione di prodotti dedicati alle due ruote e un assistente che aiuta il cliente a provare le attrezzature, consegnandogli la bicicletta finita.

Ed ora comincia a progettare il tuo Concept store

Adesso che sai a cosa serve un Concept store, avrai compreso anche che esso è il futuro del retail, soprattutto quando unisce la vendita offline a quella online. Chiedi subito assistenza ai freelance giusti per aprirlo!

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