Se sei alla ricerca di idee su come aprire un negozio online, fermati a leggere questa istantanea. Puoi trarre degli ottimi spunti di riflessione, da come il mercato si sta orientando nei confronti degli acquisti via web.
Nell’era digitale, in cui il concetto di condivisione è espanso in ogni direzione, non si possono trascurare i fenomeni di acquisto che vedono il consumatore impegnato in un ruolo non più individuale, ma all’interno di una community, in un’esperienza sempre più consapevole e diretta, in grado di fornire molteplici benefici rispetto alle modalità tradizionali che tutti ben conosciamo. Si tratta del social buying, o più semplicemente, delle modalità di spesa tramite piattaforme Web che vanno via via moltiplicandosi soprattutto nell’universo alimentare.
Ed è quindi esplorando le principali piattaforme di acquisto socio-solidale che impareremo qualcosa di più su questo mondo, un mondo in costante innovazione in cui il cambiamento è in atto proprio nell’attimo in cui starai leggendo queste righe…
Acquisto come esperienza sociale: le opportunità offerte dalla rete in 4 modelli che funzionano
La rete offre molteplici opportunità per conoscere ed entrare a far parte di questo mondo in cui l’acquisto e l’approvvigionamento divengono un’esperienza sociale, tanto lontana dagli scaffali del supermercato quanto più in grado di avvicinare i singoli individui dal retro di uno schermo. Non si tratta del moltiplicarsi di pagine Facebook o del proliferare di account Instagram, ma della nascita di piattaforme web e siti dedicati a questo tema.
Il caso dei gruppi d’acquisto non è infatti una novità.
La creazione di piattaforme online per garantirne una gestione efficiente ed efficace è sintomo di quanto lo sviluppo di questo fenomeno nella rete sia rapido ed in continua evoluzione.
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Uno dei punti di riferimento sul tema è sicuramente Economia solidale, realtà attiva ben prima dell’era di internet ma che, al passo con i tempi moderni, si è adattata alle modalità di comunicazione attuale e che sul proprio sito offre un database di tutti i principali Gruppi d’acquisto solidale (G.A.S.) registrati sul territorio nazionale, mettendo in risalto progetti e iniziative innovative per la gestione e l’ottimizzazione degli stessi GAS.
Una delle realtà più note in questo settore è l’Alveare che dice sì!, nato in terra francese ma ormai simbolo di un modello esportato in tutta Europa inclusa l’Italia. Si tratta di un “mercato” virtuale su cui si ordinano i prodotti desiderati, per poi ritrovarsi per il ritiro, a data ed orario stabiliti, in un luogo concordato.
Tra i punti di forza di questa rete vi è certamente la convenienza sul prezzo, ma non si può non cogliere che l’incontro tra il produttore e gli altri consumatori, la certezza di sostenere con il proprio acquisto agricoltura, allevamento e realtà economiche locali, oltre alla crescente attenzione alla qualità delle materie prime, siano fattori chiave per il consumatore che sceglie una modalità di acquisto consapevole e solidale.
Le Arance Rosse è invece una piccola realtà siciliana in espansione che ha scelto come clienti unicamente individui, famiglie e gruppi d’acquisto. Il cliente-tipo di questo business è attento alla qualità del prodotto e al rispetto del territorio, eliminando in maniera consapevole il passaggio attraverso la catena di distribuzione, elemento imprescindibile per una società in perenne corsa contro il tempo.
Spostandosi dall’estremo sud all’estremo nord della penisola scopriamo Bioexpress, dall’idea di coltivatori altoatesini che consegnano direttamente a domicilio i prodotti acquistati dai loro clienti sul web. Non più quindi solo i consumatori che fanno gruppo ma anche i produttori, che trasformano l’intento comune in un’iniziativa di impresa duratura e di successo.
Aprire un negozio online, il segreto è nella capacità di tenere il passo con i tempi (anche nel e-commerce food)
Elemento da non trascurare tra gli aspetti caratterizzanti di questi spazi virtuali è la capacità di tenere il passo con l’innovazione e con gli interessi del consumatore, che passa sempre più velocemente dalla tastiera allo smartphone. Un sito inadeguato o non ottimizzato per i dispositivi mobili rischia di trasformare il piacere dell’acquisto con un clic in un valido deterrente che spinge a rivolgere altrove i propri interessi e le proprie disponibilità economiche.
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Stesso discorso vale per le App: tra il moltiplicarsi di simil UberEats o Deliveroo, insieme alle Grocery app che aiutano a stilare liste della spesa super-efficienti, sono ancora praticamente inesistenti le App nel mondo dell’e-commerce condiviso e solidale. Fatto salvo il food sharing per il quale sarebbe necessario un discorso a parte.
Considerando quindi tutti questi elementi, diventa intuitivo cogliere quali siano i tratti distintivi di un fenomeno quasi ossimorico che, partendo da un monitor e una tastiera, permette al consumatore di riavvicinarsi al territorio scegliendo un commercio equo, una qualità consapevole e sostenibile per tutta la filiera. La rete che costruisce rete, il social che fa incontrare, il web che avvicina al territorio: nell’era degli influencer perché non farsi influenzare?
Guest post a cura di Beatrice Decò
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