Ti serve un traduttore inglese per il tuo sito e-commerce e non sai come fare? In questo post scoprirai gli errori che devi assolutamente evitare se vuoi cambiare lingua al tuo negozio online, per espandere il mercato e generare più vendite.
#1 Pensa come il tuo nuovo target
Se hai in mente di tradurre il tuo e-commerce in inglese, ricordati che un negozio online non è fatto di solo testo. Un negozio (on e off line) deve essere in grado di creare un legame empatico con il proprio pubblico di riferimento. Se ti servi di un traduttore inglese, ricordati di cambiare anche: la moneta, le istruzioni di pagamento e di aggiornare il calendario con le festività e le ricorrenze del Paese in cui vuoi inserirti. Non limitarti a tradurre solamente il testo degli articoli che vendi: sarebbe un grave errore! Quel che devi fare con il tuo traduttore inglese (o a mano se usi esclusivamente un traduttore automatico) è contestualizzare l’intero e-commerce, adattandolo al mercato nel quale vuoi debuttare. Tradurre da italiano a inglese solamente la descrizione dei palloncini che vendi, non ha senso se poi lasci le istruzioni di pagamento nella nostra lingua o se non proponi dei deal (delle offerte) accattivanti sui palloncini arancioni il giorno di Halloween!
#2 Ricorda che e-commerce non vuol dire solo vetrina online
Se hai messo in piedi un e-commerce lo sai benissimo: non esiste solo il sito vetrina. La tua attività si compone anche di (eventuale) newsletter, di assistenza clienti e delle mail automatiche generate dal sistema per ciascun cliente. Ricordati di tradurre anche queste in inglese (o comunque nella lingua del Paese in cui vuoi vendere). Si tratta di informazioni importanti che devono essere accessibili ai tuoi nuovi utenti, pena la perdita del mercato. Quindi con il tuo traduttore inglese (e suggeriamo dunque di ingaggiarne uno in carne ed ossa) dedica del tempo a tradurre anche tutti questi testi, in modo da fidelizzare il cliente straniero e rendere la sua esperienza di acquisto sul tuo e-commerce assolutamente positiva. Tradurre solamente il sito è, lo ripetiamo, un grave errore.
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#3 Aggiorni e controlli in Italiano? Fallo anche in Inglese
Altro errore comune (perché non ci si pensa più, una volta che si è tradotto il sito così com’è) è quello di scordarsi di tradurre gli aggiornamenti. Hai aggiunto nuovi prodotti? Hai pensato ad una nuova offerta che vuoi diramare alla tua lista sotto forma di newsletter? Ricorda di tradurla anche in inglese. Anche gli stranieri, adesso, fanno parte del tuo e-commerce: trattali come clienti! Se il tuo negozio online in inglese si rivolge ad un pubblico ben preciso e localizzato (ad esempio adolescenti del Regno Unito), ricordati di pensare anche per loro, così come per gli adolescenti italiani (tuo target di partenza) un’offerta contestualizzata al loro calendario. Manda a mente le festività e le usanze locali, per riproporle sul tuo sito e prospettare un aumento delle vendite.
Un passo indietro. Quando, insieme al tuo traduttore inglese, cambi il sito dall’italiano, ricordati di controllare che il layout non subisca danni. Campi da compilare, footer, menu e titoli devono essere vagliati attentamente per evitare che, nella nuova lingua, risultino tagliati o sovrapposti rendendo di fatto il sito stesso inutilizzabile da parte degli stranieri. Se il testo dovesse essere spaginato, inserire saggiamente qualche parolina qua e là per riallinearlo, soprattutto se hai un layout ottimizzato per risultare perfetto in lingua italiana. Ricorda sempre di effettuare questo controllo del layout, altrimenti il tuo mercato estero, con un sito non fruibile, non decollerà mai.
Il 60% dei siti usa WordPress, tu puoi usare un plug-in come traduttore inglese
Secondo le statistiche diramate nel 2018 da W3Techs, il 60% dei siti di vario genere (quindi anche e-commerce) usa WordPress come piattaforma. Tuttavia neanche WordPress è configurato per essere automaticamente bilingue (o multilingue), quindi è necessario intervenire, traducendo sia i testi che l’interfaccia (ovvero i messaggi di servizio, come “Invia”, “Hai dimenticato la password” e via discorrendo). Anche se molto spesso la soluzione migliore è quella di far tradurre il sito ad un traduttore professionista (dandogli accesso anche al back end e garantendogli un dialogo costante con il Webmaster), è possibile tradurre il proprio sito e-commerce grazie ai plug-in. Ne esistono di vario tipo, sia gratuiti che a pagamento.
#1 WPML . È uno dei plug-in più conosciuti e apprezzati nel campo dei siti multilingua. Con WPML puoi tradurre ogni parte del tuo sito, non solo articoli e menu. Anche widget, stringhe e soprattutto altri plug-in come WooCommerce (proprio quello che interessa chi ha un sito e-commerce). Il prezzo di questo plug-in varia da un minimo di 29 dollari ad un massimo di 195 all’anno. Il piano più utilizzato è quello da 79 dollari/anno (Multilingual CMS). Se hai un e-commerce e vuoi usare questo plug-in come traduttore inglese, devi comprare almeno questo piano (o quello superiore).
#2Polylang. Anche questo è un plug-in per le traduzioni dei siti WordPress ed è gratuito. Compatibile con la maggior parte dei temi WP può essere integrato con una estensione a pagamento che si chiama Lingotek Translation. Dal luglio 2016 anche Polylang ha un’estensione per tradurre il WooCommerce (a pagamento) grazie al quale possono essere tradotte:
- Categorie, tag, prodotti e immagini relative
- Le e-mail inviate al cliente
- Il carrello
#3 Xili-Language è un plug-in lanciato nel 2009 e uno dei migliori attualmente sul mercato per tradurre i siti WordPress da una lingua all’altra. Si tratta di un software open source e gratuito con un’interfaccia semplice. Tuttavia è un plug-in maggiormente indicato a chi ha un’ottima conoscenza di WordPress perché è necessario interagire con strumenti come PoEdit (.po files).
Adesso sei pronto a tradurre il tuo e-commerce senza fare errori
Hai letto degli errori più comuni da non commettere. Hai letto come puoi servirti del tuo traduttore inglese per lanciare il tuo e-commerce nei Paesi anglosassoni (o nel mondo). Adesso hai tutti gli strumenti per valutare se sia il caso di tradurre e come tradurre e se sia meglio investire in un plug-in o in un vero traduttore in carne ed ossa che riesca a contestualizzare e localizzare al meglio il tuo negozio online. L’ideale? Usare entrambi. Risultato garantito.
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