Luci e Ombre nell’Arredamento: i Segreti del Lighting Design

Luci e Ombre nell’Arredamento: i Segreti del Lighting Design

23 Mar 2018 | Articoli su Architettura

Lighting DesignL’illuminazione di un ambiente chiuso è un tema che coinvolge vari aspetti della progettazione; come afferma il marchigiano Stefano Dall’Osso, Lighting designer di successo nel mondo, si tratta soprattutto di coniugare l’Illuminotecnica con l’arredamento e l’Arte, da cui trarre ispirazione.

Qual è il confine tra queste due discipline apparentemente così lontane tra loro?

L’Illuminotecnica si occupa di valutare il fabbisogno di luce negli ambienti chiusi rispettando le direttive legislative, emanate sulla base di studi ottici e medici, in rapporto alla salute del corpo umano.

Un progetto di illuminotecnica si avvale di un software, generalmente fornito da una casa produttrice di apparecchi illuminanti, grazie al quale, imputando i dati metrici dell’ambiente, il colore delle pareti e il numero di fonti di luce naturale, viene dedotto il suo coefficiente di assorbimento della luce e, di conseguenza, la potenza necessaria ad illuminarlo.

Una procedura estremamente corretta ma arida dal punto di vista emozionale, che potrebbe essere migliorata in questo senso solo nella fase successiva: quella della scelta degli apparecchi illuminanti nella fase progettuale dell’arredamento.

Arredamento lighting design e natura

Arredamento lighting design e natura

A questo punto siamo di fronte a scelte squisitamente estetiche, che in Italia vengono affidate all’architetto o all’Interior designer, cioè alle figure che si sono occupate dell’intera progettazione dell’arredamento o della casa.
La figura del Lighting designer è dunque incompresa in Italia, mentre in altre parti del mondo gode di maggior fiducia e successo.

Per capirne l’essenza del progetto della Luce, sia per un’abitazione prestigiosa, sia per un piccolo appartamento o un ambiente lavorativo, è utile ricordare le teorie sullo spettro solare e in generale il rapporto che gli artisti hanno sempre avuto con esso.

Goethe scoprì che il fascio di luce naturale, scomposto, contiene in sé i colori; esso trasmette nell’ambiente arredato la texture dei materiali al nostro occhio. Tutto ciò influenza il nostro stato d’animo, dandoci sensazioni di benessere o di malessere che a lungo andare condizionano il nostro spirito e il nostro modo di affrontare la vita.

È essenziale quindi fare in modo che l’illuminazione dei nostri spazi sia equilibrata, attraverso alcuni semplici accorgimenti.

Vediamo quali sono.

 

Il Lucernario

Gli artisti ci hanno insegnato che la luce naturale è fonte di grande benessere per l’animo umano: non a caso i pittori Impressionisti dipingevano scene all’aperto in cui la luce del sole si diffondeva sul paesaggio naturale e sulle persone, comunicando una sensazione di pace e di armonia che emana ancora oggi da queste opere.

Arredamento lighting design

Gli oggetti luminosi di Oliafur Elasson

L’elemento architettonico più usato e amato dagli artisti per illuminare i loro atelier fu senz’altro il Lucernario: per esempio, la casa del pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore del celebre dipinto Il Quarto Stato, è dotata di un Lucernario zenitale progettato da lui, per riprodurre la luce delle sale espositive ma anche e soprattutto per godere al massimo dei colori. Costruito nel 1896 e restaurato negli anni Novanta, oggi è meta di visitatori da tutto il mondo.

Possiamo chiedere al Lighting designer-architetto di progettare per la nostra casa questa speciale finestra che si ricava tradizionalmente dal soffitto, consentendo un’illuminazione a fascio di luce se ben esposto. Il Lucernario fu  inventato nei paesi del nord Europa per quelle abitazioni all’ultimo piano in cui le finestre in facciata erano totalmente assenti o molto piccole. Esiste però anche un sistema artificiale per ottenere l’illuminazione naturale in un ambiente buio: il solartube.

 

Il Solartube

Il solartube è una sorta di telescopio dotato di lente, che cattura dall’esterno la luce del sole proiettandola negli ambienti. Si tratta di un vero e proprio dispositivo  di arredamento che si installa sui tetti piani o a falda o nella parte alta delle pareti esterne ben esposte, attraversa le stesse e si presenta sulle pareti interne come un apparecchio illuminante del tipo a plafone, offrendo una illuminazione puntuale rispetto al Lucernario.

In base al progetto, entrambi i sistemi dovranno coordinarsi all’illuminazione artificiale: i modi possono essere essenzialmente due.

La prima possibilità è quella di chiedere al Lighting designer di replicare l’effetto illuminante ottenuto di giorno anche in assenza di luce naturale, disponendo apparecchi illuminanti che diffondano la luce con le stesse angolazioni. Dunque se la luce del giorno crea effetti particolari nell’ambiente, quella artificiale li prolungherà con una sapiente disposizione degli apparecchi: ad esempio possono essere installati elementi a luce calda lungo il perimetro del Lucernario, mettendone in risalto il profilo e ottenendo una luce proveniente dalla stessa direzione.

La seconda possibilità è quella di disporre in maniera totalmente differente le fonti artificiali nell’ambiente rispetto all’illuminazione diurna naturale. Questa scelta conferisce dinamicità come per una scena teatrale che assume vari aspetti nel corso della giornata e della notte. In questo caso ci si può sbizzarrire nella scelta degli apparecchi illuminanti: i LED decorativi di Athena, per esempio, con le loro forme semplici e lineari possono dare luci discrete in più punti senza interferire con lo stile dell’arredamento, qualunque esso sia.

 

La Light Art

Ultima tendenza lanciata alla Biennale di Venezia del 2017, è quella che trasforma il Lighting design in azione artistica vera e propria: l’installazione di Kasjo studio intitolata Horizontal Interference ad esempio, consiste in fasci di cavi luminosi tesi orizzontalmente tra gli alberi, che restano accesi tutto il giorno, assumendo aspetti diversi in base all’avvicinarsi del buio.

arredamento lighting design kasjo

La light art di Kasjo studio

Infine l’opera di Oliafur Elasson, definito universalmente Light artist, ha invece interessato gli elementi d’arredo stessi: chiamato Green Light, il progetto è consistito nell’ideare tavoli e scaffali, con la collaborazione del product design Moroso, composti da moduli geometrici basati sul triangolo isoscele e sul cubo, inglobanti lampade a luce fredda.

Il risultato è un oggetto luminoso che, opportunamente calibrato secondo le regole illuminotecniche, può soddisfare in pieno l’esigenza dell’arredo, della Luce, dell’Arte e dell’emozione nella nostra casa.

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