Commercialista: cosa fa e quando ti serve

Commercialista: cosa fa e quando ti serve

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Ma il commercialista cosa fa esattamente? Se ne hai appena ingaggiato uno o ti hanno detto di servirtene al più presto, leggi questo post e scoprirai di che mansioni si occupa questo professionista e quando ti serve assolutamente appoggiarti ai suoi servizi. Innanzitutto è bene sapere che un commercialista, secondo la definizione che ne dà Wikipedia, è un dottore “laureato in discipline economiche, aziendali, fiscali o finanziarie, iscritto in un apposito ordine professionale”.

I commercialisti hanno competenze nelle seguenti materie:

  • Ragioneria
  • Contabilità
  • Diritto commerciale
  • Fisco
  • Diritto tributario
  • Diritto del lavoro.

La loro professione consiste nel redigere redditi e bilanci di aziende e cittadini privati. Ecco perché, che tu sia un freelance o un titolare di impresa o start-up, di sicuro te ne serve uno.

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Commercialista, cosa fa: non tiene solo la tua contabilità

Esatto. Il dottore commercialista, questo l’appellativo corretto, non si occupa solo di tenere la tua contabilità. Prima di tutto, è in grado di fornirti una adeguata consulenza professionale (insieme al notaio) se hai intenzione di aprire una società che sia giuridicamente e fiscalmente “a norma”.

Ti mette al corrente, in qualità di suo cliente, delle novità in materia fiscale e studia con te la migliore strategia da perseguire, naturalmente nel pieno rispetto della legalità.

Ti offre consigli preziosi nel caso di riorganizzazione aziendale o nel caso tu voglia costituire una start-up, studiando la migliore condizione fiscale – tributaria e legale per far decollare la tua attività nel migliore dei modi.

Ti rappresenta davanti agli organi della giurisdizione tributaria, anche in caso di contenziosi, predisponendo tutta la documentazione contabile (e tributaria) aziendale e difendendo l’operato e gli interessi della tua azienda/attività (sua cliente).

Poi, naturalmente, tiene anche la tua contabilità come freelance o libero professionista con partita IVA o quella della tua società e si occupa – quale professionista abilitato – di trasmettere la tua dichiarazione dei redditi, cercando di ridurre il prelievo fiscale – anche scaglionandolo – al fine di tutelare il tuo patrimonio. O quello della tua società.

Commercialista, cosa fa: è il “dottore” della tua attività, consultalo!

Vuoi sapere se la tua attività professionale è in salute? Vuoi conoscere le strategie di crescita sulle quali devi puntare se vuoi aumentare il tuo fatturato? Vuoi avviare una start-up, ma sei (presumibilmente) a digiuno delle materie fiscali e tributarie? Sei un freelance ed è arrivato il momento di aprire la famigerata partita IVA e vuoi sapere se e come farlo?

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La lista delle domande potrebbe essere quasi infinita. Le risposte può dartele lui: il dottore commercialista. Ecco perché, con ogni probabilità, ne devi ingaggiare uno al più presto. Il commercialista, infatti, è un professionista preparato per rispondere a tutte le tue domande in merito alla tua attività professionale o alla tua azienda/società, dal punto di vista fiscale e tributario. Ne valuta lo stato di salute, le prospettive di crescita, le strategie per rendere sostenibile la pressione fiscale. In altre parole, il dottore commercialista ti aiuta a sviluppare una gestione aziendale efficiente ed efficace.

Se sei un libero professionista o freelance ti aiuta a scegliere il regime migliore per aprire la tua partita IVA e ti assiste nei processi di fatturazione, nel monitoraggio dei flussi di cassa e nei rapporti con l’INPS o le casse previdenziali professionali.

Commercialista, cosa fa: è abilitato a parlare con l’amministrazione telematica

Così come per la figura del consulente del lavoro, anche per il dottore commercialista – dopo la laurea in economia – è obbligatorio il tirocinio presso uno studio/professionista abilitato. Al termine del tirocinio l’aspirante deve sostenere (e superare) l’esame di Stato per poi finalmente iscriversi all’apposito Ordine professionale. Così, diventerà a sua volta un commercialista abilitato, iscritto al cosiddetto albo commercialisti (inteso nel linguaggio comune).

Oggi che gli adempimenti fiscali si svolgono per la quasi totalità in via telematica, il dottore commercialista deve possedere delle solide basi informatiche – oltre alle competenze proprie della professione.

Il commercialista e l’esperto contabile sono la stessa cosa?

“Per ciò che attiene l’ordinaria gestione contabile, fiscale e del lavoro non ci sono differenze”, spiega il sito InformazioneFiscale. Ci sono, tuttavia, delle azioni che all’esperto contabile sono precluse e che può fare solo un dottore commercialista, come ad esempio:

  • Rappresentare il cliente presso le commissioni tributarie
  • Trasferire quote societarie
  • Procedere alla revisione contabile di società di capitali.

L’esperto contabile è in possesso di una laurea triennale, il dottore commercialista – invece – di una laurea specialistica o magistrale. Le due figure professionali sono iscritte – in fase di tirocinio – a due diverse sezioni del registro dei praticanti presso l’Ordine professionale di riferimento. Anche le prove scritte e orali dell’esame di Stato differiscono tra loro, così come la sezione di riferimento dell’Albo – una volta abilitati.

Infine, anche i codici ATECO sono differenti per le due professioni:

  • Codice 692011 per le partite IVA che si occupano di Servizi forniti da dottori commercialisti (gli iscritti alla sezione A)
  • Codice 692013 per le partite IVA che si occupano di servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi (gli iscritti alla sezione B). (Fonte: InformazioneFiscale).

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