Il content marketing continua a far parlare di sé e molte aziende, anche piccole, sono alla ricerca di editor, di blogger, di content specialist freelance che possano lavorare sui contenuti per internet. Ovviamente secondo una strategia mirata e con l’obiettivo di far conoscere l’azienda (o il libero professionista) e aumentare i profitti.
Anche su AddLance, marketplace leader in Italia per il lavoro freelance, si moltiplicano le offerte di lavoro nel settore del content marketing. Niente di meglio, dunque, che parlare di strategie sui contenuti con uno dei grandi esperti contemporanei, Giorgio Taverniti, da molti conosciuto grazie al suo forum GiorgioTave (forum GT). “E’ nato tutto per caso” spiega Taverniti “ho iniziato ad aiutare gli altri che avevano problemi con la visibilità dei loro progetti. Non ho fatto altro che condividere quel poco che sapevo con gli altri, gratuitamente”.
Poi insieme a Cosmano Lombardo, molti anni fa, Taverniti si è spostato sull’offline e ha iniziato un tour di eventi gratuiti in tutta Italia. “Il digitale era ancora poco conosciuto in Italia, la SEO era una roba da smanettoni. Il nostro obiettivo era di dare una spinta a tutto: alle persone, al settore, al nostro Paese”.
Adesso il forum esiste ancora, certo, e continua a dare risposte concrete a chi le cerca in rete. Con la crescita del network e dell’esperienza e con l’aggiunta anche di Andrea Pernici “GT da idea è diventata un’azienda e poi è diventata Search On Media Group: un gruppo vero e proprio con le sue business unit. Search On Consulting per le consulenze, Search On Education con la formazione e gli eventi”.
Dopo averci raccontato, in virgolettato, quale è stato l’inizio della sua attività imprenditoriale, Giorgio Taverniti affronta le nostre domande, rispondendo in modo conciso, moderno e decisamente originale. Il che è oggi sicuramente un bene.
Partiamo dalla fine. È notizia di queste settimane il fatto che Google premierà l’original reporting, ovvero assegnerà un punteggio più alto ai siti che pubblicheranno contenuti originali. Quanto potrebbe impattare secondo la sua esperienza sul ranking di un sito (e sul content marketing)?
L’original reporting, secondo Google, è quando qualcuno che lancia la notizia con qualcosa di importante da dire, che prima non sapeva nessuno. E’ un fattore che impatta ed interessa soprattutto le realtà editoriali e giornalistiche.
Di sicuro, per i piccoli siti cambia poco, per ora. Mi sembra di capire che Google, con i progetti che sta portando avanti con i giornali, dia una sorta di preferenza a queste fonti. Non parlerei di vero e proprio original reporting, per ora. Almeno non per come la vedo io.
Immaginiamo di avere un podio. Quali 3 elementi metterebbe e in che ordine, a fondamento di una corretta strategia sui contenuti?
Questi i miei tre elementi.
- Gradino alto: la corretta declinazione di tutti i valori del brand e del linguaggio
- Gradino medio: una corretta distribuzione delle tipologie di contenuti (per esempio hygiene, hub, hero) con tracciamento degli obiettivi
- Gradino basso: il corretto uso dell’advertising
Lei è autore di testi importanti come “SEO Power” e altri pubblicati molti anni fa e che hanno a che fare con il content marketing. Quanto è utile investire, invece, su un canale YouTube/Social? Meglio l’uno o l’altro?
Al momento, non saprei bene quanto è utile investire su una cosa o l’altra o entrambi. Non c’è la risposta univoca.
La risposta corretta è che vale la pena fare quello che devi fare. Non tutti riescono a farlo, proprio perché sono concentrati solo sugli obiettivi e non si ascoltano davvero. Io personalmente… faccio. Poi vediamo.
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— Giorgio Taverniti (@giorgiotave) October 14, 2019
Adesso, ad esempio, sul suo profilo Twitter, Giorgio Taverniti sta lanciando una serie di podcast che ogni lunedì fanno un riassunto di tutto ciò che c’è di nuovo sulla rete. Un appuntamento importante per tutti i freelance e i professionisti che, attraverso la rete, lavorano ai propri progetti e a quelli dei clienti.
Domanda pratica, l’ultima. Ipotizziamo che lei venga ingaggiato per risollevare le sorti di un’azienda (in termini di visibilità digitale). Su cosa punta per primo?
Inizio con lo studiare tutto quello che è possibile studiare sull’azienda, sui suoi clienti, sulla sua comunicazione… e, naturalmente, mi concentro a studiare le cause della perdita di visibilità.
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Perché è chiaro che se il problema c’è, c’è un nodo da sciogliere da qualche parte.
Intervista a cura di Valentina Tortelli
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