Idee per lavorare da Casa (e come Freelance): Storia di Anna Laura, Illustratrice di successo

Idee per lavorare da Casa (e come Freelance): Storia di Anna Laura, Illustratrice di successo

Anna Laura Cantone idee per lavorare da casa

Anna Laura Cantone

Nata ad Alessandria, classe 1977, Anna Laura Cantone è la mamma di Rosamarina e di tante altre illustrazioni per bambini. Diplomata all’Istituto d’arte di Aqui Terme, ha poi studiato allo IED di Milano, l’Istituto europeo di Design dove si è laureata nel 1999 e dove, da 17 anni, insegna illustrazione per l’infanzia. La sua passione e il suo lavoro, in due parole.

Ecco tra le idee per lavorare da casa (o come freelance), quella dell’illustratore. Naturalmente se si ha la passione e un solido background di studi specialistici alle spalle. Le soddisfazioni possono essere davvero notevoli, anche perché fare della propria passione il proprio lavoro, davvero, non ha prezzo.

Anna Laura, le sue illustrazioni per l’infanzia sono molto conosciute. Come è iniziata la sua carriera lavorativa?

Sono stata una persona fortunata. Già al secondo anno di frequenza presso lo IED (ero, dunque, ancora studentessa), ho iniziato a mandare in giro la mia candidatura, corredata dal mio portfolio. Ho firmato presto un contratto come illustratrice con una casa editrice taiwanese. Due dei miei quattro progetti di tesi, poi, sono stati pubblicati da RCS (Gruppo editoriale Rizzoli Corriere della Sera, ndr).

Dopo aver trovato la propria tra le idee per lavorare da casa, si deve passare alla parte operativa. Lei ha parlato del portfolio: è sicuramente il miglior biglietto da visita per le professioni creative

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Le illustrazioni di Anna Laura Cantone, per gentile concessione dell’autrice

Il portfolio è fondamentale. E’ necessario occuparsene il prima possibile e costruirlo seguendo il proprio stile e un certo criterio di originalità. No, assolutamente, al raccoglitore ad anelli con le foderine di plastica! Il portfolio deve rispecchiare l’identità dell’artista e veicolarla (così come un tradizionale biglietto da visita esprime lo stile dell’azienda e/o del grafico che lo ha realizzato, ndr). Per sorprendere il committente e aggiudicarsi l’ingaggio è d’obbligo presentare portfolio originali, come fotocolor, visori, lenti di ingrandimento per vedere gli elaborati. L’importante è creare uno stile univoco. Sviluppate la vostra creatività! E, consiglio in più: se volete lavorare come illustratori per una casa editrice, a colloquio, sviluppate pure un piccolo menabò della storia: aiuterà il committente a vedere nell’insieme il progetto.

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Qual è stato l’impegno più importante che l’ha vista coinvolta come illustratrice per l’infanzia? Il progetto più rivoluzionario (rispetto al suo background) al quale le hanno chiesto di partecipare?

E’ stata una collaborazione TV, per volere del regista Enzo d’Alò. Aveva visto le mie illustrazioni alla Fiera del Libro di Torino e mi ha voluto con sé. E’ stata davvero un’esperienza strabiliante, la mia prima in ambito di animazione (tavoletta grafica e computer). Ho temuto di non farcela, invece è stato estremamente gratificante. In qualità di Art Director ho creato i personaggi principali e secondari e le scene madri. Il team poi ha fatto il resto. Così è nato Pipì Pupù e Rosamarina, con la sceneggiatura di Vincenzo Cerami, la musica di Daniele Di Gregorio e la calda voce di Giancarlo Giannini. Due anni fa ne è stato realizzato anche il lungometraggio.

Non vuole essere un bilancio di carriera (lei è giovane!) ma un messaggio da lanciare ai nostri lettori creativi: come si sente ad essere un’illustratrice “freelance” e cosa vuole trasmettere della sua esperienza?

Mi piace questo lavoro e mi piace la mia libertà. Sono fiera dei miei studenti allo IED, alcuni dei quali sono diventati a loro volta famosi e apprezzati in questo ambito. Il messaggio che vorrei trasmettere è: createvi presto una vostra identità, siate originali senza mai plagiare gli altri. Sarà il vostro punto di forza. Crearsi una propria identità è fondamentale per trovare incarichi e collaborazioni e per sorprendere (soddisfacendolo) il cliente con il proprio lavoro. Se si crede a ciò che si desidera… avverrà! Mai dire che non si è capaci, è l’atteggiamento da evitare in senso assoluto.

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E’ un ottimo messaggio, chiaro e soprattutto sincero. Può fare un esempio pratico?

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Le illustrazioni di Anna Laura Cantone, per gentile concessione dell’autrice

Io, ad esempio, disegno molto su materiali di recupero, anche sulle carte delle caramelle! Non amo le carte pregiate, invece. Questo perché se si guarda con occhi diversi il normale, si possono creare cose meravigliose. Nei miei disegni ricordo molto Benito Jacovitti (famoso fumettista italiano, ndr) perché come lui carico dei particolari per cercare di trasmettere l’individualità del personaggio ai miei piccoli lettori. Parafrasando Roberto Denti (noto autore di letteratura per ragazzi): “A me piace molto creare una storia oltre la storia”.

 

Intervista a cura di Valentina Tortelli

 

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