L’Unione Europea raccoglie e distribuisce ingenti somme a sostegno dell’attività imprenditoriale a cui ci si può rivolgere. Per esempio il fondo -Horizon 2020- è aperto a tutti da imprese a ditte individuali europee. Esistono però alcuni fondi che pur essendo europei sono gestiti localmente. Il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) sono fondi europei ma gestiti dalle regioni italiane.
Fin qua tutto bene. I problemi nascono nel definire i destinatari di questi fondi. Secondo la UE questi fondi sono destinati a qualsiasi tipologia di impresa. La commissione europea è chiara: “impresa qualsiasi entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che svolga un’attività economica, incluse in particolare le entità che svolgono un’attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che svolgono regolarmente un’attività economica.”
Anche lo scopo di tali fondi è chiaro: “FSE e FESR distribuiscono fondi su base annuale per finanziare progetti partecipati da istituzioni pubbliche, centri di ricerca e imprese (grandi, medie e piccole) atti ad incentivare lo sviluppo economico, sociale e tecnologico del territorio.”
Purtroppo in Italia i bandi di questi concorsi erano limitati a società istituzionali o di capitali e non prendevano in considerazione i milioni di professionisti autonomi. Nell’attuale legge di stabilità ci si propone di adeguarsi alle direttive della UE ma durante le discussioni parlamentari si è cercato di limitare i beneficiari di tali fondi ai soli professionisti iscritti agli albi. Chiaramente questa discriminazione mirava a rafforzare la lobby di una specifica tipologia di liberi professionisti a danno dei freelance che operano nel terziario avanzato.
La pressione dell’ACTA (l’associazione dei freelance) ha reclamato il rispetto delle linee guida della UE e finalmente la legge di stabilità è stata approvata estendendo a tutti coloro che posseggono la partita IVA di partecipare ai bandi. Le regioni dovranno adeguarsi anche se Lombardia e Toscana si erano già mosse.
Se siete interessati a questi aiuti basta andare sui portali della vostra regione e cercare i bandi aperti FSE e FESR.
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