Sembra una domanda facile ma facile non lo è! Per loro natura i freelance non vogliono essere catalogati e non esiste una organizzazione o associazione tale da fornire questo numero. Non è solo una questione italiana: anche all’estero questo problema sussiste. Abbiamo condotto un’indagine scrupolosa e riportiamo qui i dati raccolti. Incominciamo dall’Italia, la fonte è il dipartimento delle finanze: anche i freelance purtroppo tocca pagare le tesse.
5 milioni di partite iva
Nell’anno 2011 risultano attive poco più di 5 milioni di partite iva ma di queste 1.2 milioni sono attribuite a società di capitali o non commerciali. L’attività del freelance si struttura nelle ditte individuali oppure in società di persone in presenza di un’agenzia con più soci. Sono quindi poco meno di 4 milioni i freelance italiani?
Il 24% delle partite iva svolge attività intellettuali
Un’indagine più approfondita rivela che solo il 24% delle partite iva svolge attività creative ed intellettuali compatibili la professione del freelance. Infatti nelle partite iva rientrano anche le attività di servizio alla persona o lavori artigianali. Il 15% delle partite iva rientra nei servizi di informazione e comunicazione oppure nelle professionalità tecniche scientifiche: è in questa fetta della torta che si concentrano le attività dei liberi professionisti.
Anche la dimensione dell’attività può fornire preziose informazioni: se si escludono le imprese che fatturano meno di 5.000€ e quelle che superano i 100.000€, il rimanente rappresenta 1.4 milioni di attività.
Quanti sono i freelance? Sono più di un milione!
Secondo le nostre rielaborazioni su i dati disaggregati i freelance propriamente detti in Italia si attestano sui 1.1 milioni pari al 5% della forza lavoro e di questi 900 mila svolgono lavori legati al terziario avanzato ed in particolare alle nuove tecnologie. In questa pagina trovi la nostra indagine sulla situazione lavorativa dei freelance in Italia: https://www.addlance.com/blog/it/italiano-lavoro-freelance-indagine-2016
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