Se stai lavorando sulla scrittura SEO, se sei un content manager e devi gestire i blog dei tuoi clienti, ogni tanto puoi approntare un listicle. Un listicle è un articolo pensato e redatto sotto forma di lista e ha il vantaggio di proporre all’utente una serie di contenuti di rilievo su argomenti di interesse. Uno dei grandi vantaggi del listicle è che può essere letto a più riprese poiché è strutturato in punti, i punti di una lista. I listicle sono facili da pianificare, possono essere agevolmente inseriti in qualunque piano editoriale e anche negli e-commerce. Inoltre, permettono di ottimizzare l’intero testo per determinate keyword di rilievo, ottenendo benefici SEO.
Scrittura SEO, come strutturare bene un listicle in 4 punti
Un listicle (termine “fusione” tra lista e articolo) ha una struttura precisa e ordinata. Tanto per cominciare ha bisogno di un titolo che sia al tempo stesso accattivante e descrittivo e che contenga la parola chiave che permette all’utente di trovarlo.
Successivamente, devi scrivere una introduzione alla lista per poi procedere a comporre il contenuto per punti. Il listicle non è un articolo impegnativo da leggere e fornisce rapide informazioni immediatamente consultabili dall’utente che poi, può decidere o meno di approfondire in altra sede.
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I benefici SEO non tarderanno ad arrivare se il listicle è ben confezionato. Questo è valido soprattutto grazie agli snippet di Google che di recente pubblicano elenchi nelle query di ricerca. Quindi il tuo listicle può apportare al sito che lo ospita dei vantaggi SEO.
I 4 punti fondamentali per strutturare bene un listicle sono i seguenti:
- Assicurati che il contenuto che vuoi proporre abbia senso sotto forma di listicle
- Fornisci dei contenuti validi che arricchiscano l’utente che legge (take away messages)
- Non limitarti a indicare dei punti: dettagliali, spiegando come fare o come mettere in pratica quello che scrivi. Se ritieni, inserisci dei link che approfondiscano i temi che indichi, in modo da mettere a disposizione contenuti più dettagliati senza appesantire il listicle
- Sii completo, ma non prolisso. Questo non significa promettere nel titolo “10 punti per spiegare il content marketing” e poi allungare il brodo per arrivare per forza a 10 quando il listicle è completo già all’ottavo punto. L’importante è fornire le informazioni in modo completo, semplice e il più esaustivo possibile.
Un listicle è un buono strumento di ottimizzazione SEO
Abbiamo scritto diversi articoli sull’ottimizzazione SEO e il listicle è uno dei modi per posizionarsi bene nella SERP di Google a patto, ovviamente, di fornire contenuti validi e originali. Sul web troverai una nutrita letteratura a sfavore dei listicle perché sono svalutati dall’estrema superficialità con cui molti di essi vengono composti. Non solo: qualcuno, come il blogger Mark Starlin, sostiene che un listicle deve avere un titolo clikbait per funzionare bene e questo aspetto è di per sé uno svantaggio. Perché? Il titolo clickbait è spesso sensazionalistico e tendenzialmente ingannevole, non ha assonanza con l’effettivo contenuto del testo e serve per accumulare visualizzazioni in modo non corretto. Quindi è una penalizzazione SEO!
Un listicle ben fatto, invece, aiuta eccome, ma deve svelare qualcosa: una strategia, un contenuto di valore e non essere una mera lista di punti senza senso. Se abbini il contenuto valido alla corretta forma, i benefici SEO non tarderanno ad arrivare. Ecco quindi cosa devi fare:
- Individua le parole chiave intorno alle quali vuoi comporre il listicle
- Formatta il titolo in H1 e i punti dell’elenco in H3
- Scrivi l’elenco puntato usando l’elemento “elenco” in modo che in HTLM venga fuori una formattazione pulita e ordinata che lo spider di Google è in grado di leggere
- Aggiungi il contenuto (di valore!) sotto ogni punto dell’elenco.
Pianifica ogni tanto la scrittura di qualche listicle e inseriscila nel piano editoriale del tuo blog o dei blog che gestisci per conto dei tuoi clienti. Buon lavoro!
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