Libro di Ricordi, 3 Cose da sapere prima di iniziare a scrivere

Libro di Ricordi, 3 Cose da sapere prima di iniziare a scrivere

6 Giu 2018 | Articoli su Scrittura

come scrivere un libro di ricordiBiografia, autobiografia, memoir, libro commemorativo. Sono tanti i nomi (come tanti i tagli) che si può dare a queste pagine. Ma alla fine dei conti, come scrivere un libro di ricordi partendo da zero?

1) Verità fattuale o verità emotiva? Il come scrivere un libro di ricordi inizia da qui

A molti sembrerà già troppo tecnico, in realtà è la cosa più semplice e la prima da fare: stabilire come scrivere, dato che il cosa scrivere lo abbiamo già in pugno (i ricordi appunto). Verrà fuori un’autobiografia (o una biografia se a scriverla è una terza persona) se si decide di raccontare le cose così come sono state, rispettando quella che viene chiamata verità fattuale. Date, ricorrenze, avvenimenti. Anche aneddoti, certo, ma inseriti in una griglia spazio-temporale ben definita.

Oppure si può decidere di raccontare la verità emotiva e allora si aprono le porte ai cosiddetti memoir, i libri di memorie. Qui il tempo della scrittura è svincolato dalla linea temporale e la penna può scorrere su e giù, avanti e indietro, senza preoccuparsi troppo di rispettare date. Ciò che viene scritto è ciò che è (o è stato) emotivamente rilevante. È il tempo interiore che detta. Una volta che ti sei chiarito da dove partire per raccontare i ricordi, puoi iniziare a mettere il tuo libro nero su bianco.

2) Il punto di vista. Chi è che racconta? Fatti aiutare da chi “ci è passato”

Una nonna racconta gli aneddoti della propria vita alla nipote. Una prozia sciorina un pezzo di storia d’Italia (ne son rimaste poche ormai, di prozie così anziane) mischiandola alle peripezie della propria vita a chiunque la vada a trovare. Oppure un uomo o una donna decidono di scrivere di sé stessi (e per sé stessi) per superare un trauma o un’infanzia difficile, attraverso l’effetto terapeutico della scrittura. Qualunque sia la situazione che vuoi iniziare a raccontare, dai prima un’occhiata a chi “ci è già passato”. Sono decine, se non centinaia, gli scrittori, noti e meno noti, che ad un certo punto della loro vita hanno deciso di scrivere una storia che conoscevano molto bene: la propria.

Sono nati così, tra gli altri, Se Questo è un Uomo di Primo Levi e il Diario di Anna Frank; Paula di Isabel Allende e Un Filo d’Olio di Simonetta Agnello Horby; Alla Fine resta l’Amore di Claudia Mehler e L’Ultimo giro di Giostra di Tiziano Terzani.

Leggere biografie, autobiografie e memoir di altri può aiutare (e molto) a riordinare i propri ricordi e a decidere come scrivere quello che si è deciso di mettere nero su bianco. Certo è che scrittori non ci si improvvisa, anche con la migliore volontà del mondo. Scrivere richiede molto tempo e anche alcune nozioni “di base”.

Tra queste c’è la scelta del punto di vista. Chi è che narra? Se stai per scrivere un libro di ricordi, scegli con cura il narratore. In gergo, viene chiamata anche focalizzazione e indica la posizione e la prospettiva da cui colui che narra guarda l’intera vicenda. Un libro di ricordi spesso si scrive in prima persona, ma puoi scegliere di scriverlo anche in terza persona.

Senza scendere troppo nel dettaglio, il linguista Norman Friedman, individua 7 punti di vista. Ecco il riassunto che ne fa Wikipedia:

  • onniscienza editoriale: a parlare è l’autore che interpreta i fatti narrati ed esprime un suo giudizio
  • onniscienza neutra: il narratore racconta in terza persona e rimane neutro rispetto ai fatti che narra
  • punto di vista testimoniale: si tratta di una narrazione in prima persona. Il narratore non lascia alcuna possibilità a chi legge di esprimere la propria prospettiva
  • punto di vista del protagonista: si verifica quando il narratore è anche il protagonista
  • onniscienza multi selettiva quando il fatto viene narrato da diversi personaggi
  • onniscienza selettiva quando la vicenda viene narrata, secondo la sua testimonianza da un personaggio. Il personaggio è diverso dal protagonista della vicenda
  • onniscienza drammatica: tecnica che lascia al lettore l’interpretazione dei fatti narrati. Questi la può dedurre da quello che i personaggi fanno o dicono all’interno della storia.

Una volta stabilito il punto di vista, inizia a narrare i ricordi. Se la rilettura non ti convince, prova a cambiare anche punto di vista.

Affinché la scrittura sia più fluida, separa nettamente la fase della stesura da quella della revisione (e dell’editing del testo). Questo di permetterà di scrivere di getto e di occuparti della cura del testo solo in un secondo momento. L’ideale, se fai tutto da solo, è scrivere e poi riporre il libro di ricordi finito in un cassetto. Per quanto tempo? Finché non lo dimentichi. Successivamente sarai in grado di fare un buon editing del testo e gli errori ti salteranno subito all’occhio, così come le migliorie che potresti apportare.

Se non hai tutto questo tempo a disposizione, scrivi il testo e poi acquista un servizio di editing esterno. Un professionista, anche freelance, se ne potrà occupare al posto tuo, segnalandoti errori e modifiche.

3) Caratterizza i personaggi, come se fosse un romanzo

Per scrivere un libro di ricordi, hai bisogno di personaggi. Puoi mutuarli dalla realtà, certo, ma li devi comunque caratterizzare a tutto tondo. I personaggi devono avere

  • Delle caratteristiche fisiche
  • Dei pregi e soprattutto dei difetti
  • Un qualunque tipo di relazione con gli altri personaggi

Ecco due domande che puoi porti quando caratterizzi un personaggio:

  • Cosa vuole/cosa cerca?
  • Di cosa ha paura? Intese come le grandi paure della vita, non come fobie.

Se hai una risposta a queste domande, avrai il tuo personaggio! Per facilitarti il compito di caratterizzare i personaggi del tuo libro di ricordi, puoi riservare a ciascuno di loro un foglio A4 che riempirai con tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti che ti vengono in mente. Scrivi una scheda per ogni personaggio e aggiornala, se ti viene in mente qualche altra caratteristica. Se non vuoi farlo a mano, esistono dei software di scrittura creativa che permettono anche di realizzare delle schede-personaggio direttamente sul videoterminale, senza riempire la casa di fogli attaccati al muro o di post-it.

Leggi anche Scrittori, ecco i migliori software per lavorare al vostro romanzo

Non hai tempo per scrivere un libro di ricordi? Allora affidati a un Ghostwriter

Forse ne hai sentito parlare, forse no. Ghostwriter è un termine molto curioso che abbiamo importato dal mondo anglosassone. La sua traduzione letterale calza a pennello per descrivere quello che in realtà è: uno scrittore fantasma. Ovvero un autore professionista che scrive per gli altri, senza che il suo nome compaia sul frontespizio del libro. Si tratta dunque di uno scrittore che viene pagato per scrivere discorsi e articoli (o anche composizioni musicali) e che si rivela la carta vincente per sistemare (o mettere giù di sana pianta) biografie, autobiografie e memoir.

Il Ghostwriter, che quasi sempre lavora come freelance, conosce le regole della scrittura (anche di quella narrativa) e può dare un’accelerata al tuo libro di ricordi garantendone la stesura senza arrivare ai tempi biblici e facendosi anche carico di un’accurata revisione. Insomma, è in grado di consegnarti un testo pronto per la stampa. Per essere commercializzato, certo, ma anche per essere diffuso in famiglia, presentato come regalo al clan da parte degli avi prossimi.

Così, in un libro di memorie o di ricordi si condensa la storia di una vita e, parafrasando il grande Garcìa Marquez, occorre Vivere per raccontarla.

Ti potrebbe interessare anche…

Idee blog: ecco come trovare argomenti interessanti

Idee blog: ecco come trovare argomenti interessanti

Il tuo blog non funziona: sei a corto di contenuti? Passa dalle parole ai fatti con nuove idee blog: ecco come trovare argomenti interessanti per il tuo pubblico Blog idee: scrivere di ciò che si conosce Sei a corto di contenuti per il tuo blog. Sai bene che...

Come scrivere un libro autobiografico

Come scrivere un libro autobiografico

Scrivere un libro autobiografico può essere una delle esperienze più gratificanti della vita, perché consente di condividere la propria storia con il mondo. Ciò che rende un libro autobiografico così unico è che si tratta di una storia vera, la storia del percorso di...

Commenti

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cos’è AddLance?

AddLance è un servizio gratuito che ti permette di trovare l’aiuto che cerchi. Hai bisogno di un logo, di un sito web, di testi, traduzioni, consulenze legali o altro? Su AddLance ottieni gratis i contatti dei migliori professionisti italiani.

Iscriviti alla Newsletter

Share This