Cercare lavoro all’estero: guida alla traduzione del CV

Cercare lavoro all’estero: guida alla traduzione del CV

17 Giu 2021 | Articoli su Traduzione

Cerchi occasioni di lavoro nel mondo, ma non sai come presentarti? Traduci in modo giusto il tuo curriculum, in inglese o in altre lingue. Leggi quel che c’è da sapere su come cercare lavoro all’estero: guida alla traduzione del CV e glossario utile per scriverlo coi fiocchi!

Cercare lavoro all’estero: guida alla traduzione del CV

Il Covid non ti ferma, e cerchi ancora un lavoro fuori dall’Italia. Anzi, la crisi economica stuzzica la tua voglia di metterti in gioco oltre frontiera. Niente di strano, non sei il solo a prendere questa decisione: un sondaggio fatto in aprile da Boston Consulting Group in 190 Paesi del mondo, ha rilevato che il 90% degli italiani accetterebbe subito un’occupazione all’estero. Gli intervistati dichiarano tra le loro mete di lavoro preferite la Svizzera, il Regno Unito, la Germania, la Francia, gli Stati Uniti. Unica variante, rispetto al periodo pre-pandemia, la preferenza per lo smart working, richiesto dal 71% degli intervistati. Che sia nell’ufficio o da remoto, il lavoro in un’attività non italiana lo conquisti ancora alla classica maniera, cioè con una buona presentazione di te stesso. Che è riassunta nel tuo Curriculum Vitae.

Leggi anche Smart working: necessità o opportunità?

Se non sai ancora come cercare lavoro all’estero, non scoraggiarti: per prima cosa studia quali sono i servizi più richiesti nei vari Paesi del mondo. Scoperta la domanda, lanci la tua offerta, cioè proponi le tue competenze. Dimostrando che sei la persona adatta al lavoro offerto, pur essendo straniero, con un CV scritto coi fiocchi. Cioè perfettamente comprensibile a chi deve sceglierti, altrimenti viene cestinato!

Scrivere male il CV in una lingua straniera, infatti, può essere fatale alla tua carriera: non meravigliarti se non ricevi nessuna risposta. Oltre alle mete classiche, si fanno avanti domande di consulenza e collaborazione da Cina, Australia e Paesi Arabi. Se sono nelle tue corde, perché non proporti? A patto però di saperti presentare. Prima di buttarti e spedire un curriculum sconclusionato, leggi cosa ti serve per cercare lavoro all’estero: guida alla traduzione del CV e glossario dei termini utili per evitare errori madornali e cogliere al volo l’occasione della vita.

Tradurre il curriculum in inglese, il glossario se sogni i Paesi anglosassoni

Vuoi seriamente cercare lavoro all’estero: l’area anglosassone è ancora un classico sogno italiano, anche se nel Regno Unito, dopo l’uscita dalla Comunità Europea, le cose si sono complicate. Non ti dai per vinto e vuoi scrivere un curriculum che stupisca in questi Paesi, ma incappi in termini riferiti alle tue competenze che non conosci. Ecco una lista di quelli più usati e il loro significato:

  • Assessing Authority: commissione selezionatrice per ogni tipologia di mansione richiesta in Australia
  • Bachelor’s degree: titolo di studio universitario rilasciato nei Paesi anglosassoni corrispondente alla Laurea triennale di I livello italiana
  • Bachelor honours (BSc Hons) laurea in Inghilterra e nel Galles, che si distingue per l’aggiunta di un’attività di ricerca indipendente
  • Bachelors of Arts: laurea triennale di I livello (undergraduate) in Australia e Nuova Zelanda oppure quadriennale in Stati Uniti e Canada
  • PhD: sigla che corrisponde al titolo di Doctor of Philosphy, da noi equivalente di Dottorato di Ricerca. In Italia, ma non solo, corrisponde al più alto livello di istruzione, si consegue dopo la Laurea magistrale e prevede almeno 3 anni di studio a tempo pieno e può essere retribuito o meno.
  • GPA (Grade Point Average). Con questo acronimo si intende la media dei voti conseguiti e si articola su una scala da 0 a 4, nel sistema scolastico USA. Si riferisce agli anni del College, ovvero dell’Università. Quando ha senso metterlo nel CV? Quando è molto alto (3.5 oppure oltre) e fino a quando non avrai accumulato un po’ di esperienza lavorativa. Fino ad allora, scrivere sul tuo CV il GPA può aiutare i selezionatori a valutare le tue competenze e, soprattutto, conoscenze.
  • Juris Doctor (J.D.): tirocinio professionale necessario a esercitare la professione di avvocato in USA, Canada e Australia, dopo aver conseguito un Bachelor of Arts (BA), un Bachelor of Science (BS) o un dottorato di ricerca italiano.
  • Convenzione di Lisbona del 1997: accordo multilaterale per facilitare il riconoscimento dei titoli tra i Paesi aderenti
  • Corrispondenza: si ha tra due livelli di istruzione riconosciuti uguali in due Paesi, in base alle classificazioni internazionali dei titoli. Le classificazioni sono di tre tipi:
  1. Accademica, quando hai la Laurea e vuoi un lavoro da libero professionista o consulente di un’azienda o un’organizzazione. In questo caso valgono sia i titoli che le esperienze.
  2. Professionalizzante, quando non hai la Laurea e cerchi un lavoro come dipendente di un’attività non ai massimi livelli. Quindi ti basi solo sulle esperienze.
  3. Di ricerca, quando hai una Laurea e un Dottorato di Ricerca e vuoi un lavoro in un Istituto Universitario.
  • Diploma Supplement (DS): documento aggiuntivo ai tuoi titoli di istruzione superiore. E’ una certificazione valida in tutta Europa, redatto in due o più lingue, che descrive dettagliatamente i tuoi titoli e ne facilita il riconoscimento all’estero.
  • Equivalenza: due qualifiche sono equivalenti tra loro in Paesi diversi, quando appartengono al medesimo livello di istruzione, hanno uguale natura, appartengono allo stesso settore disciplinare e producono gli stessi vantaggi (per esempio accesso a corsi o concorsi)
  • Equipollenza: due qualifiche sono equipollenti quando hanno lo stesso valore legale e quindi producono lo stesso effetto nei Paesi in cui sono state conseguite.
  • Legalizzazione: è richiesta in alcuni Paesi per garantire l’autenticità dei titoli.
  • Postilla de L’Aia (Apostille): è un marchio che si mette sui tuoi titoli in base alla convenzione de l’Aia del 1961 sottoscritta da alcuni Paesi europei. Grazie alla Apostille non hai bisogno di andare al Consolato e ottenere la Legalizzazione dei tuoi titoli nel Pese dove vuoi lavorare.
  • Skills Assessment: valutazione delle tue capacità lavorative e delle tue qualifiche in Australia.

Cercare lavoro all’estero: CV breve e che va dritto al punto

traduzione professionale curriculum

Ora che certi termini burocratici ti sono più chiari, ti diamo qualche dritta su come deve essere la struttura del CV nei Paesi anglosassoni. In poche parole, quanto deve essere lungo e cosa deve contenere nel complesso. Nel Regno Unito come in Australia, USA, Canada, Irlanda e Nuova Zelanda, serve un curriculum breve che va dritto al punto. La lunghezza è di massimo una pagina, senza foto o lettere di referenze. Occhio però: è richiesta una perfetta lingua inglese, gli errori di ortografia non te li perdonano. Se devi tradurre il curriculum in inglese e non sei all’altezza, ti consigliamo di ottenere al più presto una traduzione professionale da un esperto. L’area anglosassone ti sembra già troppo battuta, e hai deciso di guardare a qualcosa di nuovo? Se ti affascina l’economia in pieno sviluppo, opta per la Cina, un Paese sterminato pieno di opportunità anche per gli occidentali. A patto che tu sappia parlare bene la lingua e scrivere le cose giuste nel CV. Se scrivere il curriculum in cinese ti sembra un’impresa titanica, segui le nostre dritte per non sbagliare!

Leggi anche Tradurre il curriculum in inglese: cosa devi sapere

L’economia cinese ha fatto enormi balzi in avanti negli ultimi dieci anni: dallo sterminato Paese primitivo si è trasformato in un serbatoio di opportunità per gli occidentali. I cinesi sono innamorati del Made in Italy soprattutto in ambito Fashion. Niente di più invitante per chi è un creativo che vuole mettersi alla prova come professionista del settore. La mano d’opera infatti è già abbondante, ma scarseggiano i professionisti esperti. Trattandosi di un Paese di cultura lontana mille anni luce dall’Occidente, devi studiare attentamente la traduzione del curriculum, che può essere in cinese o in inglese. Nel 2016 il Governo italiano ha fatto un accordo col Governo cinese per il reciproco riconoscimento dei titoli universitari. Ecco le corrispondenze:

  • la Laurea Triennale italiana di I livello vale una Xueshi cinese che dura 4/5 anni
  • il biennio che conferisce la Laurea Magistrale italiana vale una Suoshi cinese di 2/3 anni
  • il Dottorato di Ricerca almeno triennale vale un Boshi cinese di 3 anni.

Infine, la struttura del curriculum deve contenere assolutamente:

  • la tua nazionalità
  • il sesso di appartenenza
  • una descrizione delle esperienze personali
  • la tipologia del Visto per lavorare nella regione cinese scelta.

Ti consigliamo di non gonfiare le info sulle tue esperienze o sui titoli, anche se la cosa ti tenta: i cinesi hanno l’abitudine di verificarle online, oltre che di persona. Quindi accertati della lingua che ti viene richiesta, perché durante il colloquio ti esamineranno senza pietà.

Conclusioni

Hai le idee più chiare su come cercare lavoro all’estero grazie alla nostra guida alla traduzione del CV? Non farti cogliere impreparato dalla fortuna e comincia a cercare un ottimo traduttore su AddLance!

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