Digital Storytelling: il fashion Film per lanciare un Brand

Digital Storytelling: il fashion Film per lanciare un Brand

10 Feb 2020 | Articoli su Marketing

Digital storytelling per fashion film

Nel fashion storytelling il dinamismo è l’ultima tendenza marketing per comunicare con i clienti. Scopri quel che c’è da sapere sul nuovo digital storytelling: il fashion film per lanciare un brand mostrando le nuove collezioni, raccontando gli stilisti e le maison internazionali.

Cos’è e a che serve il digital storytelling nel fashion

Digital storytelling settore moda

All’inizio erano disegni fatti a mano pubblicati su riviste esclusive a Parigi. Le pubblicità di moda, infatti, sono nate in Francia nell’Ottocento, insieme al fashion retail delle maison produttrici. I disegni raccontavano sempre un ambiente o una situazione. E mostravano al cliente come bisognava vestirsi per essere elegante ed avere successo in società.

Il passo successivo avvenne ancora in Francia, con la fotografia che si mise al servizio del fashion marketing molto più tardi, con macchine avanzate, fotografi esperti e mezzi di comunicazione di massa. Il pubblicitario più famoso, Erwin Blumenfeld, capì al volo di dover strappare un’emozione al consumatore, per catturarlo e fargli comprare vestiti ed oggetti firmati. Capì anche che la sola bellezza del vestito non bastava. Fece arrampicare le modelle, vestite  con abiti da capogiro, nei posti più impensati, come ad esempio, la cima di un grattacielo. Vogue diventò così la rivista di riferimento del fashion marketing mondiale.

Ci è voluto un bel po’ prima che si intuisse l’utilità del Cinema e delle immagini dinamiche per le pubblicità di moda. Parliamo di una rappresentazione in movimento con tanto di trama, sceneggiatura e immagini. La tecnologia ha poi sdoganato completamente il fashion film, sbarcato in rete con ottimi risultati.

Grazie al digital storytelling si realizzano storie di moda emozionanti, di pochi minuti o due ore come un vero lungometraggio. I brand ora sono ovunque, ma proprio per questo devono stupire e catturare continuamente l’utente, oltre che con i prodotti, con nuove trame digitali. Ecco perché è importante che tu conosca tutto quel che c’è da sapere sul fashion film per lanciare un brand.

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Il fashion film per lanciare un brand, le competenze per realizzarlo

La prima domanda che ti fai è se sei abbastanza competente per girare un fashion film. Ti rispondiamo con l’esempio di Diane Pernet, giornalista, fotografa,  blogger e prima fashion videomaker . Nel 2006 Diane viene incaricata dal brand Eley Kishimoto di realizzare un docu-film per lanciare il marchio. Sfrutta le sue capacità di videomaker e le sue conoscenze di moda. E riesce anche a mettere su un blog divertente il viaggio che la porta da Londra a Montecarlo, per girare il film.

Oggi Diane insegna agli imprenditori come sfruttare il potere virale delle immagini in movimento, per raccontare i loro brand e migliorare il marketing aziendale grazie al digital storytelling. Diane sa che gli utenti sono costantemente collegati col proprio telefono e che, di conseguenza, hanno una capacità di attenzione molto limitata. Inventa così strategie di storytelling marketing, che trascinano i navigatori nel mondo del fashion, attraverso i video digitali. Secondo lei le conoscenze necessarie per fare il fashion film sono direzione artistica, fotografia, montaggio, recitazione, sound design. Ricapitolando, puoi metterti alla prova col fashion film, se:

  • Ti intendi di fotografia ed hai dimestichezza con la videocamera
  • Sei uno scrittore di storytelling aziendale, cioè hai esperienza di promozione commerciale attraverso contenuti legati ad un brand
  • Il digital per te non ha segreti e conosci le dinamiche di comunicazione del web
  • Ami il fashion al  punto da metterlo al centro di una sceneggiatura in piena regola, curando dialoghi recitativi, inquadrature e colonna sonora.

Se la mancanza di queste competenze ti spaventa, o non hai abbastanza tempo, puoi  progettare il lancio del brand scegliendo un freelance che ti aiuti. E seguire alcuni esempi di fashion film che possono insegnarti qualcosa.

6 Tipi di digital storytelling per realizzare fashion film

I fashion film si dividono in categorie molto diverse tra loro. La prima mossa è decidere l’obbiettivo commerciale che vuoi raggiungere, il target al quale ti rivolgi e il mezzo di diffusione scelto per il film. Successivamente, puoi studiare qualche esempio come:

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Il fashion film che posiziona il prodotto nel web

La sceneggiatura ha come protagonista l’oggetto da vendere, ma non spinge apertamente al suo acquisto. Un esempio è il video creato per New Balance, un brand di scarpe per skateboard. Qui, celebrità amate dal pubblico mostrano di usarle normalmente, ma nessuna di loro consiglia di comprarle.

Il docu-film “day-in-the-life”

Racconta la giornata-tipo di una persona o di un gruppo. L’approccio lifestyle è il più popolare nella moda, perché stabilisce forte empatia con lo spettatore. La cinepresa riprende gli outfit del protagonista nelle varie ore del giorno. Un esempio è quello di Free People, brand di  abbigliamento sportivo: la giornata di una ragazza in giro tra le montagne, vestita con i prodotti in vendita

Il fashion film narrativo

Parte da mashup tematici, in cui vanno abbinati tra loro stili di abiti, accessori, musiche, scenari particolari. E’ una presentazione dei prodotti attraverso una storia recitata, che deve affascinare. L’esempio è il film realizzato per Love Stories, brand di biancheria intima. C’è un narratore che parla al pubblico del suo amore per una ragazza: lo stile è fresco e divertente, in linea con il target delle consumatrici

Il fashion film musicale

Rischia di non centrare l’obbiettivo imposto dal marketing, però sbalordisce la massa, come è successo per Upton Belts,  che usa forti contrasti musicali per enfatizzare le sue cinture in pelle  

Il fashion film sperimentale

Bella sfida, ma attenzione a non distogliere l’attenzione dal prodotto con scene da cineasta d’avanguardia. Guarda quello realizzato per Ioana Ciolacu Miron, stilista rumena di moda sostenibile

Il documentario di moda girato nel back stage

E’ sempre interessante per il pubblico scoprire i retroscena di una sfilata e gli aspetti umani del fashion. Il regista Robert Altman ne ha fatto un vero e proprio film, “Pret-a-porter”, nel 1994.

Il look book versione dinamica sostituisce la vecchia versione con foto assemblate dei modelli. Un film look book è quello di Urban Outfitters: modelli su uno sfondo bianco che indossano gli abiti, ed un effetto motion graphics.

3 Consigli per affrontare le fasi creative del fashion film

Scelta la forma più giusta di fashion film, insieme all’ufficio marketing ed allo stylist del brand, non trascurare tre fattori importanti:

  • Il sottofondo musicale. Ricorda che cambia radicalmente la percezione del  film da parte del pubblico e di conseguenza, del marchio. Le opzioni sono due: ingaggiare un artista che inventi una traccia personalizzata o procurarsi una traccia musicale esistente, facendo attenzione al copyright.  Sul sito PremiumBeat sono pubblicati gratuitamente brani riservati proprio alla moda
  • La post produzione. Dipende dai colori usati a contrasto nelle riprese. Per intenderci, una maglietta non si nota solo perché è  bianca, ma soprattutto perché fa contrasto con le montagne di sfondo. Prevedi la post elaborazione dei colori
  • Il tipo di videocamera. Prima di sceglierne una decidi lo stile e i colori nelle riprese e ricorda che è necessario girare in RAW. Se fai scatti molto ravvicinati, procurati un obiettivo macro. 

Conclusioni

Sei ben deciso a giocare la carta del digital storytelling marketing realizzando un fashion film per un brand? Fai tesoro di queste informazioni e affidati alle competenze dei freelance!

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