Una intuizione geniale nell’ambito del food design e un logo designer di eccezione. Il risultato si chiama Chupa Chups e alzi la mano chi non lo conosce. Alzi la mano anche chi, da bambino, non ha mangiato almeno un lecca-lecca blando e quasi insignificante sinonimo di Chupa Chups.
Prosegue la nostra panoramica sui loghi famosi e così, dopo aver raccontato lo Stemma Alfa Romeo, storia di un super logo, vogliamo raccontarti la brillante avventura di Enric Bernat e di un suo amico, tale Salvator Dalì (esatto, proprio l’artista!). E di come, insieme, abbiamo inventato una specie di rivoluzione nel food design. Un Chupa Chups non è un lecca-lecca generico. È un Chupa Chups. I bambini (e i suoi inventori) lo sanno bene.
Partiamo dai primati: il Chupa Chups è un classico del food design
Il lecca-lecca in questione è la prima caramella sferica e relativamente a portata di bocca ad essere infilata e venduta su un bastoncino. Giusto così, per risolvere il problema delle dita e del viso appiccicosi (ottima intuizione di food design). È la prima caramella ad essere venduta vicino alla cassa (o al banco) e non sugli scaffali alti del negozio. Posizione strategica per essere facilmente presa dai bambini, a portata di mano per favorirne l’acquisto d’impulso.
Il nome scelto dal suo inventore Enric Bernat deriva dallo spagnolo chupar, che vuol dire succhiare ed è stato una parte importante della sua fortuna. Chups, invece, è il rumore che il lecca-lecca fa uscendo dalla bocca. Chupa Chups è diventato presto il lecca-lecca per eccellenza. Tanto da sostituire con esso il termine più generico per indicare la caramella con lo stecco. Esattamente come avviene per lo Scottex (letteralmente carta da cucina assorbente) e per la celeberrima Coca-Cola. La marca era abbinata al momento del lancio anche ad uno slogan: “És rodó i dura molt, Chupa Chups”, che in catalano significa “È rotondo e dura molto, Chupa Chups.”
L’azienda di Bernat, fondata nel 1958, ha totalizzato un giro di affari da 500 milioni di euro (dati 2003, alla morte del fondatore) espandendosi in lungo e in largo nel mondo già a partire dal 1967 e anche nello spazio. Negli anni 80, infatti, l’azienda iniziò a commercializzare negli USA e in Europa e nel 1995 i lecca-lecca Chupa Chups arrivarono persino nello spazio, a bordo della stazione MIR. I Chupa Chups prodotti nel mondo sfiorano i 4 miliardi di pezzi. Dal 2006 l’azienda fa parte del gruppo Perfetti Van Melle.
Storia e mito del logo Chupa Chups: uscito dopo un’ora dagli scarabocchi di Dalì
Così si narra e pare proprio che le cose siano andate in questo modo… dopo aver inventato il Chupa Chups, Bernat decise che un bel logo era necessario per completare la sua intuizione nel food design. Così si rivolse al suo amico, Salvador Dalì e l’artista lo avrebbe scarabocchiato in un’ora appena, su un foglio di giornale, mentre insieme erano seduti al bar. Nacque così la famosa margherita gialla con la scritta interna in rosso.
Chupa Chups non solo food design: il lecca lecca più famoso del mondo diventa merchandise
Ma non è stato solo il logo in sé a decretare il successo del Chupa Chups. La posizione ha giocato un ruolo fondamentale. Invece di essere posizionato lateralmente come praticamente tutti i loghi, il logo di Dalì venne, per sua richiesta, apposto sopra il lecca-lecca. Così, sulla rotondità della caramella, poteva essere visto bene e soprattutto per intero. E così che ancora oggi lo vediamo nei negozi.
Anche il nome Chupa Chups fu, come dicevamo, una invenzione fortunata. Oltre che la forma sferica della caramella, piccola per entrare nella bocca di un bambino senza sporcarlo, ma sufficientemente grande da essere gustata a lungo, il nome di prodotto è stato determinante per il successo. Il primo nome era Gol e non ha ottenuto grande risultato. Così venne cambiato in Chupa Chups. Il deposito legale del marchio avvenne nel 1962.
Il lecca-lecca nato nel 1958 a Barcellona dall’intuizione del pasticcere Enric Bernat è riuscito ad approdare anche sui capi di abbigliamento. Grazie ad una collaborazione tra Tezenis (noto marchio di underwear e abbigliamento intimo) e la Chupa Chups, il logo del lecca-lecca più famoso del mondo è stato stampato su t-shirt, pigiami, reggiseni e slip.
L’azienda di intimo Tezenis non è nuova a questi sodalizi commerciali. Qualche tempo fa è stato il turno del gemellaggio (piuttosto ben riuscito) con Coca-Cola.
Poi la volta di Chupa Chups: una collezione di underwear uomo – donna che gioca molto sulla fusione sexy – gioco, stile Lolita sbarazzina e che è approdata nei negozi monomarca Tezenis nella primavera del 2017.
È del 2018, invece, la notizia di un nuovo sodalizio tra Chupa Chups e il mondo della moda. L’ultima collezione di Fila per la Corea è ispirata proprio al lecca-lecca spagnolo. Con una palette di colori vivaci dai toni del giallo, del rosso e del rosa, la collezione comprende capi come felpe con cappuccio, magliette, cappelli scarpe da ginnastica.
Ecco la storia di un logo fortunato, firmato da un rinomato (ed eclettico) artista catalano, sulla base di una geniale invenzione di food design di un amico pasticcere. Un logo (e una azienda nella quale brand e product name coincidono alla perfezione) che ha ampiamente superato i 50 anni di storia, rivoluzionando de facto il mondo delle caramelle. Sei anche tu alla ricerca di un logo accattivante per il tuo prodotto? Leggi Come fare un logo personalizzato. Oppure contatta un logo designer per un preventivo gratuito, potrebbe nascere un nuovo prodotto di successo!
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