5 Cose che (forse) non sai su Google AdWords

5 Cose che (forse) non sai su Google AdWords

19 Mag 2021 | Articoli su Marketing

 come fare pubblicità su google

Se sei alle prime armi forse te lo sei già chiesto e se sei navigato, invece, sai già la risposta. Cosa significa Google AdWords? Come dice la parola stessa si tratta della pubblicità con (determinate) parole chiave sul motore di ricerca Google. Per farla breve, non ce ne vogliano i tecnici di settore, Google Adwords non è altro che un grande marketplace dove si comprano le parole chiave da “pubblicizzare” poi sul motore di ricerca, creando delle vere e proprie campagne promozionali. Naturalmente, si tratta di annunci Google e Google soltanto: cambiando motore di ricerca, cambierà per l’utente la visualizzazione degli annunci.

Google AdWords ha cambiato nome

Google AdWords si chiamava così fino al 24 luglio 2018. Dopo quella data (e ancora oggi) prende il nome di Google Ads. Si tratta sempre dello stesso concetto, però: un software per l’inserimento di spazi pubblicitari basati sull’acquisto di alcune parole chiave. Si stanzia un budget iniziale per la campagna su determinate keyword e il costo della keyword viene scalato dal budget ogni volta che un utente clicca sull’annuncio. Il software ovviamente riconosce i clic molesti che non fa pagare al titolare della campagna (e della carta di credito). Quindi il (brutto) giochino di cliccare dallo stesso IP sugli annunci dei competitor non sortirà alcun effetto nefasto.

Adesso che lo sai non fare confusione: Google AdWords si chiama Google Ads. Attraverso un account Google puoi accedere dunque al tuo pannello di controllo per creare le campagne promozionali adatte alla tua attività.

1) Come fare pubblicità su Google: scegli Google AdWords (Google Ads) e scopri quanto costa

Ecco fatto. Google Adword ti serve se devi/vuoi fare pubblicità su questo motore di ricerca, usando determinate parole chiave (che comprerai) che siano pertinenti rispetto alla tua nicchia di riferimento. Abbiamo detto “comprerai”. Bene: sono parole chiave a pagamento, il cui costo è espresso in euro/clic. Naturalmente il costo non è fisso, ma determinato da una serie di fattori, come:

  • La qualità del sito che partecipa all’asta
  • La concorrenza per quella parola chiave
  • La quantità di ricerca da parte degli utenti (per quella parola chiave)

A questo costo, poi, dovrai aggiungere quello di un marketer o esperto in pubblicità su Google, che possa allestire per te la campagna promozionale più adatta. Se hai già un determinato obiettivo che vuoi raggiungere, avvia subito una ricerca per individuare il giusto freelance. Con l’aiuto di questo esperto potrai creare campagne promozionali con Google AdWords profittevoli per la tua attività. Se non sei esperto e c’è di mezzo del denaro, meglio non sprecare tempo e soldi in tentativi fai da te.

Leggi anche Quanto costa una campagna AdWords?

2) Come scegliere bene le parole chiave

La ricerca delle keyword migliori su cui investire è un lavoro da fare con la dovuta calma e la giusta competenza. Per scegliere correttamente, combina termini correlati al tuo brand con parole chiave generiche modificate. Solo così riuscirai a creare un corretto equilibrio che ti permetterà di avvicinarti molto al punteggio di qualità e che consentirà di abbassare il cpc (costo per clic) aumentando contemporaneamente il ranking dell’annuncio pubblicitario.

Usare solo parole chiave riferite al tuo marchio è, tuttavia, un errore. Perché precluderti di raggiungere possibili clienti che ancora non ti conoscono e quindi non digitano su Google branded keyword? Anche se le parole chiave connesse al tuo brand e il tuo brand stesso devono apparire nei tuoi annunci e in ogni pagina del tuo sito, combinale con parole chiave più generiche che abbiano lo stesso search intent. In questo modo avvicinerai chi ancora non ti conosce e non ti cerca sul web direttamente.

In altre parole, la keyword ideale e con un ottimo punteggio, può essere composta da una combinazione di termini correlati al tuo brand e non, in modo che anche togliendo il tuo brand, l’utente possa trovarti digitando le parole generiche correlate e al contempo Google ti attribuirà un punteggio alto perché calcolerà l’esatta corrispondenza con la tua parola chiave.

3) Come ravvivare annunci che non rendono: usa il RLSA

Se un gruppo di tuoi annunci non rende, non tutto è perduto. La sigla in questione è nient’altro che l’acronimo di Remarketing Lists for Search Ads (RLSA). Usa il remarketing su quel gruppo di annunci che non rendono e non convertono, per mostrare quelle pubblicità magari solo a chi ha già visualizzato/visitato il tuo sito. Poiché si tratta di utenti che ti hanno già mostrato un loro interesse visitando le tue pagine, usare il remarketing può essere profittevole, dato che questo tipo di utenti è (probabilmente) più avanti nel processo di acquisto e potrebbe convertire di più.

Stando alla definizione esatta che ne da Google Ads, “gli elenchi per il remarketing per gli annunci della rete di ricerca (RLSA) ti permettono di personalizzare la campagna pubblicitaria sulla rete di ricerca per gli utenti che in precedenza hanno visitato il tuo sito web e di adattare le offerte e gli annunci a tali visitatori mentre eseguono ricerche su Google e sui siti dei partner di ricerca”.

4) Come chiedere aiuto se qualcosa non va

Google Adwords (o meglio, Google Ads) ha una community dalla quale trarre informazioni preziose. Ed è anche in lingua italiana. Se stai muovendo i primi passi su questa piattaforma, se il tuo freelance vuole passarti il testimone dopo aver impostato per te la campagna pubblicitaria, la community è un buon posto dove andare a reperire informazioni importanti e soprattutto attendibili. La community si divide in 4 marco aree:

  • Impostazioni e nozioni di base
  • Approvazione e norme sugli annunci
  • Fatturazione
  • Impara con la community.

Naturalmente, esiste anche un Centro Assistenza al quale potrai rivolgerti per informazioni più specifiche in tutti gli ambiti connessi con l’utilizzazione di questo software. Il tuo marketer freelance, poi, potrà darti una mano se sei in difficoltà o potrà lui stesso, per tuo conto, rivolgersi al Centro Assistenza. Parlate insieme di questo specifico aspetto prima dell’ingaggio e decidete insieme chi creerà e terrà gli accessi per la configurazione delle campagne promozionali su Google Adwords (Google Ads).

Leggi anche Come fare pubblicità con le native advertising

5) Come diventare esperti grazie a Google Ads certificazione

Il punto 5 riguarda te, freelance, che vuoi ampliare le tue competenze grazie alla certificazione Google Ads. Sì, si può diventare esperti di pubblicità su Google. Stando alla definizione ufficiale sul sito di Google: “la certificazione Google Ads è un accreditamento professionale offerto da Google agli utenti che dimostrano competenza negli aspetti di base e avanzati di Google Ads”. Attualmente, digitando la keyword “Google Ads certificazione”, puoi visualizzare sei tipi di certificato:

  • Certificazione sulla rete di ricerca
  • Certificazione sulla rete display
  • Certificazione sulla pubblicità video
  • Certificazione sugli annunci shopping
  • Certificazione sulle campagne per app
  • Certificazione sulle misurazioni.

Le certificazioni sono disponibili in 22 lingue e una volta ottenute validano le tue competenze, dimostrando ai clienti la tua professionalità grazie ad un certificato nominativo. Inoltre, potrai aiutare la tua azienda ad ottenere il badge Google Partner o Premier Google Partner. Vuoi studiare e ottenere la Google Ads certificazione? Clicca sul sito ufficiale per maggiori dettagli.

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