Partita IVA forfettaria: è davvero così conveniente?

Partita IVA forfettaria: è davvero così conveniente?

partita iva forfettaria

Dal 2014 – anno della sua introduzione – ad oggi, la Partita IVA forfettaria è stata più volte presentata come una vera e propria “svolta” in ambito fiscale: una novità destinata a favorire tutti coloro che lavorano freelance, grazie ad una tassazione fortemente agevolata e ad una gestione semplice e rapida. Tutto ciò corrisponde al vero? Proviamo a fare chiarezza sull’argomento.

Partita IVA forfettaria: cos’è?

La Partita IVA forfettaria non è altro che una Partita IVA individuale che si avvale del regime forfettario, un regime fiscale caratterizzato da svariati vantaggi a livello sia economico che burocratico, che si rivolge tanto ai liberi professionisti, quanto alle imprese di stampo artigianale e commerciale.

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Coloro che scelgono di assoggettarsi al regime forfettario godono, innanzitutto, di una netta riduzione delle tasse. Difatti, al posto di Irpef e addizionali, essi versano soltanto una singola imposta sostitutiva, che si applica sul reddito imponibile e si calcola con un’aliquota fissa pari al 15%.

Ma non è tutto: in particolari casi, i contribuenti che aprono una Partita IVA forfettaria possono accedere all’aliquota start-up, ovvero ad un’aliquota ancora più bassa – pari al 5% sul reddito imponibile – che ha una durata di cinque anni. Terminato questo periodo, torna l’aliquota standard al 15%.

Partita IVA forfettaria: come funziona in 2 passaggi

Uno degli aspetti peculiari della Partita IVA forfettaria consiste nel metodo utilizzato, dapprima, per determinare il reddito imponibile e, in seguito, per calcolare, su di esso, l’importo dovuto all’erario per l’imposta sostitutiva.

Nel regime ordinario semplificato è necessario sottrarre, dal fatturato lordo incassato (ovvero dalla totalità delle fatture emesse ed incassate durante il periodo qui in esame), le singole voci di spesa (es. beni strumentali). Nel regime forfettario, invece, bisogna eseguire una semplice operazione matematica, suddivisa in due passaggi: 

1) moltiplicare il fatturato lordo incassato per il coefficiente di redditività fissato per il proprio Codice ATECO

2) sottrarre dal risultato ottenuto, detto reddito lordo, i contributi previdenziali corrisposti durante lo stesso periodo preso in considerazione.

Esempio tipico: nel 2020, Martina, che di mestiere fa la parrucchiera, ha fatturato ed incassato 45.000 € e versato 5.000 € di contributi previdenziali.

Sappiamo, inoltre, che il suo Codice ATECO ha un coefficiente pari al 67%.

Vediamo, quindi, a quanto corrisponde il suo reddito imponibile:

1) 45.000 € * 67% = 30.150 €

2) 30.150 € – 5.000 € = 25.150 €

Possiamo, a questo punto, calcolare anche l’imposta sostitutiva, ovvero:

1) 25.150 € * 15% = 4.522 € (con aliquota standard al 15%)

2) 25.150 € * 5% = 1.507 € (con aliquota start-up al 5%)

Regime forfettario e franchigia IVA

La Partita IVA forfettaria comporta un altro interessante vantaggio che, affiancato al risparmio sulle tasse, dona un forte sprint all’attività intrapresa: ci riferiamo alla franchigia IVA, che permette al titolare di proporre prezzi più bassi del 22%, rispetto a quelli dei concorrenti assoggettati ad altri regimi.

In pratica, dunque, se un taglio costa 100 €, i parrucchieri che si avvalgono del regime ordinario (o ordinario semplificato) devono applicare una maggiorazione del 22% per l’IVA, per cui i clienti pagano una fattura di 122 €.

Diversamente, rivolgendosi ad un parrucchiere con Partita IVA forfettaria, gli utenti possono risparmiare sull’IVA al 22% e pagare solamente 100 €.

Perciò, come puoi intuire, per un parrucchiere (così come per qualsiasi altro lavoratore in proprio) che ha aderito al regime forfettario è più facile puntare su un miglior rapporto qualità/prezzo, al fine di intercettare nuovi clienti.

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In secondo luogo, operando in franchigia IVA, il lavoratore con Partita IVA forfettaria evita ulteriori lungaggini burocratiche (es. dichiarazioni IVA) e può concentrarsi, invece, sui pochi adempimenti richiesti durante l’anno.

Regime forfettario: tutte le agevolazioni

Oltre a quelle che abbiamo già descritto, nel regime forfettario vi sono molte altre agevolazioni che riguardano l’ambito burocratico e quello contabile.

Anzi, per essere ancora più precisi, la Partita IVA forfettaria non prevede alcuna tenuta della contabilità: non occorre registrare le fatture in entrata e in uscita, ma è sufficiente provvedere alla loro conservazione e numerazione.

Inoltre, mentre gli altri regimi vedono, ormai dal 2019, l’obbligo di adottare la nuova fattura elettronica per tutte le operazioni (B2B e B2C), chi ha aperto una Partita IVA forfettaria può ancora continuare ad utilizzare i vecchi metodi di fatturazione (cartacea o in formato PDF, da stampare o inviare al cliente tramite posta elettronica, conservando l’originale), con la sola eccezione delle prestazioni rese verso la Pubblica Amministrazione.

Infine, gli adempimenti richiesti ai contribuenti forfettari sono di numero minore rispetto alla mole di pratiche da svolgere nei regimi ordinario e ordinario semplificato: niente studi di settore, esterometro e via discorrendo.

Conclusioni

Come emerge da questo breve “identikit”, la Partita IVA forfettaria è uno strumento utile per tutti coloro che stanno programmando l’avvio di un nuovo business, ma che, in assenza di certezze, preferiscono mantenere quanto più possibile bassi i costi iniziali e, così, quelli a medio-lungo termine.

Nel momento in cui decidi di attivare una Partita IVA – ad esempio, con l’aiuto di un servizio online come Fiscozen – vieni, infatti, sottoposto alla verifica dei requisiti. Se la valutazione va a buon fine, accedi da subito al regime forfettario e lo mantieni fino all’eventuale insorgenza di cause di esclusione.

Dunque, la Partita IVA forfettaria ti consente di “tastare il terreno” senza grossi costi e preoccupazioni a tuo carico. Puoi destinare la gran parte delle tue risorse verso investimenti utili (formazione, acquisto di macchinari, assunzione dipendenti, ecc.) e risparmiare anche sull’assistenza fiscale.

Leggi anche Chi può accedere alla Partita IVA forfettaria?

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Contenuto a cura della redazione di Fiscozen

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