Professione Designer: il futuro è anche in Cina
La metamorfosi dei gusti cinesi in fatto di design è soprattutto merito del Made in Italy: Sun Lei, famosa progettista di ville di lusso per il gruppo Hongkun, non ha dubbi: “I brand del design italiano sono famosi in Cina per la bellezza e la tecnologia dei loro prodotti, ma anche per la loro tradizione artigianale e produttiva“. Il futuro per il lavoro di Designer è in Cina: scopriamo insieme quali sono gli aspetti da conoscere per avere successo in questo Paese!
# 1 La ricerca del Made in Italy in Cina
Per capire come lanciare il tuo lavoro di Designer in Cina devi innanzitutto chiederti su cosa si basa la forte richiesta dei consumatori di Made in Italy. Il primo fattore è la loro forte capacità di acquisto: i clienti cinesi possono permettersi di spendere sono molti, a patto che il prodotto sia fabbricato effettivamente in Italia, perché il marchio italiano per loro offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il ceto sociale amante del Design è in crescita in città come Pechino, Shanghai, Shenzhen, ma anche nelle città interne: quindi punta verso queste aree. Altro fattore che spinge i cinesi a cercare il Made in Italy è la capacità dei brand nostrani di curare anche la presentazione dei prodotti, le soluzioni di arredo e il servizio, cose che li affascinano molto, perché abituati a realtà meno creative della nostra. Infine, l’ultimo trend in fatto di Design in Cina è senz’altro la sostenibilità: se vuoi esportare il tuo Design ti consiglio di sfruttare questa nuova esigenza.
#2 Lavoro Designer in Cina: offri anche la formazione
Sei un creativo che ama insegnare? Sappi che il lavoro di Designer in Cina può consistere anche nella formazione degli studenti, sia in Italia, sia nel loro Paese. L’incontro fra aziende produttrici e creativi in Cina avviene infatti grazie alla presenza di scuole italiane di Design, come per esempio quella dell’ADI, nella città di Ningbo o dell’Istituto Marangoni a Shenzen, città sede della maggior parte delle fabbriche di abbigliamento e arredamento cinesi. Ma a che livello è la formazione richiesta? Si va dai corsi brevi di apprendimento specifico, per ragazzi al di sotto dei 18 anni, alle lauree e ai master post-universitari. La partecipazione ai corsi è fortissima: la Cina offre oggi la più ricca formazione in Design al mondo, con un milione di studenti sparsi su 800 Università e 200 scuole di Industrial Design. Le città che ospitano le scuole sono Pechino, Changsha, Wuxi, Guangzhou ma la più evoluta è Shanghai con l’Università Tongji e il suo College of Design & Innovation. Le materie sono il Design sistemico, dei servizi, dell’interazione; il Management Design, l’ Experience Design, il Design sostenibile. Gli studenti cinesi ricercano anche la formazione in Italia: nel 2007, infatti, l’Università Tongji ha lanciato il suo primo double master degree in Design con i Politecnici di Milano e Torino e nella stessa università cinese oltre il 90% di studenti ha esperienze di scambio con l’estero. L’ostacolo da superare è la lingua, ma solo in Cina: in Italia sono gli stessi allievi a frequentare un corso di italiano per studiare, proprio perché innamoratissimi della nostra creatività.
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#3 Lavoro da Designer: partecipa agli scambi culturali tra Cina e Italia
Design italiano per la Cina
Per lanciare il tuo lavoro di Designer italiano in Cina la parola d’ordine è “contaminazione”. Quindi ti consiglio di partecipare agli scambi culturali tra i due Paesi, che non sono pochi: nel marzo del 2018, ad esempio, il Design Shanghai, il più importante appuntamento fieristico nel continente asiatico per la progettazione ed il Design, ha ospitato al suo interno uno spazio speciale di ben 300 mq allestito da Veronafiere, per mostrare al pubblico cinese i principali brand italiani nel campo del Design dell’arredamento. Ciò grazie all’enorme successo riscosso dall’export di design italiano in Cina, che ha portato un fatturato di 11 miliardi di Euro proveniente dalla sola Pechino ed è ancora in crescita. La formula dell’architetto e Interior fashion-designer Giovanni Pagani, titolare del brand Giopagani, è un esempio di come gestire il Design destinato al mercato cinese: innovare conservando i tratti della cultura locale. Invece, per l’artista e designer cinese Lin Cunzhen, ideatrice del logo delle Olimpiadi Invernali Pechino 2022 e curatrice insieme al professor Xu Ping della mostra “Harmony with Nature”alla Triennale di Milano, la bravura di un designer sta nella capacità di trasformare i materiali nel rispetto dell’ambiente. Prendi nota di queste ed altre dritte, se vuoi realizzare una collezione di oggetti destinati ai clienti cinesi!
#4 Usa un Influencer cinese per lanciare le tue creazioni
Ricerca del Made in Italy a Shanghai
Hai già realizzato una collezione di oggetti di Design di sicuro successo sul mercato cinese? Per la promozione potrebbe aiutarti un KOL (Key Opinion Leader), l’Influencer asiatico capace di condizionare gli acquisti attraverso un’applicazione molto popolare in Cina, WeChat. Si calcola che nel 2018 il business dei KOL si aggirerà sui 100 miliardi di Yuan. Il loro potere è enorme sulla clientela, soprattutto per quanto riguarda la diffusione di brand stranieri di alto livello.
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Ma qual è il loro segreto? Becky Li, la più famosa KOL cinese, svela la differenza che esiste tra gli Influencer stranieri e quelli del suo Paese: “Dai blogger stranieri ci si aspetta solo che scattino delle foto. Quelli cinesi invece hanno target di vendita da raggiungere” e aggiunge: “i miei fan possono direttamente comprare dal mio account WeChat”. Un marketing che funziona, tanto da convincere Andrea Lorini, CEO del brand Chiara Ferragni Collection, a siglare una partnership con il gruppo asiatico Riquing per aprire 35 negozi monobrand a Shanghai. Insomma, tra gli asiatici è in aumento la ricerca del Made in Italy e il lavoro del Designer futuro è anche in Cina: organizzati subito per proporre le tue creazioni!
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