Partita Iva, le agevolazioni 2018 per i freelance

Partita Iva, le agevolazioni 2018 per i freelance

15 Mag 2018 | Notizie

partita iva novità 2018 freelancePer i titolari di partita Iva il 2018 è un anno ricco di novità, sono previste  nuove regole e obblighi, ma anche agevolazioni. Troverai qui i principali cambiamenti e benefici, di cui potrai godere per la tua attività professionale a partire dall’anno 2018.
Iniziamo con lo spiegare prima i nuovi obblighi introdotti, e poi proseguiamo  parlando dei benefici e agevolazioni previsti che ti spetteranno da quest’anno. Il detto “prima il dovere e poi il piacere” emergerà in questo articolo: vogliamo infatti farti terminare la lettura con il sorriso, rendendoti  felice di proseguire la tua attività da freelance.

Qual è il principale obbligo introdotto con la Legge di Bilancio 2018?

Una delle novità più importanti è sicuramente l’obbligo, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018, di fatturazione elettronica anche tra privati che, sebbene entrerà in vigore dal 2019, porterà già a partire da luglio 2018 nuove regole. Anche nel 2018 i titolari di partita Iva hanno a disposizione due regimi fiscali:

  • il regime agevolato
  • il regime ordinario

L’unico regime agevolato è il forfettario, in quanto il regime dei minimi è stato abrogato dalla Legge di Stabilità 2016, rimanendo in vigore solo in via residuale (fino al 35° anno di età del contribuente ovvero al 5° periodo d’imposta consecutivo). Ricordiamo che gli ammessi al regime fiscale forfettario beneficiano di una tassazione agevolata con imposta sostitutiva:

  • pari al 5% per i primi 5 anni di attività se si tratta di nuove iniziative imprenditoriali e non prosecuzioni di attività precedenti
  • pari al 15% dal 6° anno di attività in regime forfettario

Tra le misure di semplificazione previste, i titolari di partita Iva in regime forfettario non saranno soggetti all’obbligo di fatturazione elettronica nel 2019, così come sono esonerati da Iva e studi di settore.

In primis, vi sarà l’obbligo di fattura elettronica anche tra privati che, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2018, ma entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2019. Tuttavia i primi effetti delle nuove misure di contrasto all’evasione Iva si faranno sentire già nel 2018, quando a partire dal 1° luglio verrà abolita la scheda carburante e la fattura elettronica diventerà obbligatoria per le partite Iva che beneficiano delle agevolazioni sui costi auto. Deducibilità e detraibilità Iva saranno riconosciute soltanto se i rifornimenti di carburante verranno pagati con mezzi tracciabili e per poterne beneficiare sarà necessario richiedere l’emissione della fattura elettronica.

Di quali agevolazioni possono beneficiare i lavoratori autonomi?

I titolari di partita Iva nel 2018 potranno beneficiare di una serie di importanti agevolazioni fiscali.

1. Bonus pubblicità per chi fa campagne su periodici e quotidiani

In primo luogo si ricorda che a partire dal 2018 entra in vigore il bonus pubblicità, il credito d’imposta per professionisti e imprese che effettuano campagne pubblicitarie su stampa periodica o quotidiana, anche online, di importo pari al:

  • 75% della quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente
  • 90% quota incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente nel caso di microimprese, Pmi e start-up innovative.

Uno dei più importanti requisiti richiesti per beneficiare del bonus pubblicità 2018 è quindi quello di effettuare investimenti in campagne pubblicitarie in misura maggiore almeno dell’1% rispetto all’anno precedente.

Ad esempio, se io sono un freelance in regime forfettario e investo quest’anno 1.000 euro per una pubblicità in un periodico (l’anno scorso avevo speso 990 euro allo stesso modo, quindi quest’anno ho un 1% in più), il prossimo anno potrò beneficiare di un credito d’imposta pari a 750 euro, che metterò in compensazione tramite modello F24. Se invece di un freelance fossi una microimpresa, avrei un bonus fiscale di 900 euro, fruibile sempre come credito d’imposta in compensazione tramite F24.

 

2. Tutela dei pagamenti: niente più saldi a 60 giorni, il massimo è 30

Una delle novità principali introdotte per le partite Iva nel 2018 riguarda una maggior tutela dei pagamenti. Con il Jobs Act del lavoro autonomo vengono rese illegittime le clausole contrattuali nelle quali si stabilisce che i pagamenti verso professionisti, artigiani e collaboratori coordinati possano avvenire dopo i 30 giorni dallo svolgimento dei lavori. Salvo diverse indicazioni nel contratto di lavoro autonomo, il titolare di partita Iva dovrà essere pagato entro il termine massimo di 30 giorni dall’emissione della fattura.

Cosa succede se il cliente non mi paga entro 30gg? Consigliamo di mandare al cliente un primo sollecito di pagamento tramite posta certificata (PEC) o raccomandata andata e ritorno, e attendere un suo riscontro.
Se anche dopo questo sollecito non arriva il pagamento, ti consigliamo di appoggiarti ad un legale per procedere con la riscossione del credito.

 

3. Deducibilità totale delle spese di formazione

Il Jobs Act dei lavoratori autonomi prevede la deducibilità totale delle spese di formazione. Sarà possibile dedurre dal reddito da lavoro autonomo un importo massimo all’anno di 10.000 euro per le spese di iscrizione a master, corsi di formazione e aggiornamento professionale e le spese per la partecipazione a congressi e convegni. È inoltre prevista la deducibilità dei costi dei servizi di certificazione delle competenze e di sostegno all’auto-imprenditorialità erogati dai Centri per l’impiego, ma solo entro il limite di 5.000 euro.

Ricordiamo che la deduzione è diversa dalla detrazione. In questo caso, mettiamo che oggi io spenda 1.000 euro per un corso di formazione, il prossimo anno posso dedurre 1000 euro al 100% dal redditto, ciò significa che tale costo può essere sottratto dal reddito prima di calcolare l’imposta da pagare. Le spese detraibili invece le posso sottrarre direttamente alle imposte.

 

4. Tutela della maternità lavoratrici autonome e della malattia

Ci sono anche maggiori diritti alle titolari di partita Iva 2018 in caso di maternità. Il Jobs Act del lavoro autonomo stabilisce che le lavoratrici autonome iscritte alla Gestione separata Inps avranno diritto al congedo parentale di 6 mesi; non sarà obbligatoria l’astensione da lavoro e pertanto l’indennità di maternità sarà erogata anche in presenza di rapporto di lavoro. Ma non solo: in caso di gravidanza, malattia e infortunio i lavoratori autonomi che prestano attività in via continuativa per un particolare committente possono chiedere la sospensione dell’attività per un periodo lungo fino a 150 giorni.

Leggi anche: Maternità freelance, il Congedo è un Diritto

È inoltre prevista la sospensione del versamento di contributi previdenziali e premi assicurativi in caso di malattia o infortunio che si protraggano per più di 60 giorni.

Quanto appena sopra esposto rappresenta le principali novità previste per te, che sei un freelance e hai voglia di essere sempre aggiornato sulle normative che regolano la tua attività professionale. Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi altre informazioni, ti invitiamo a leggere i nostri articoli economici in tema di commercialisti, aziende e fisco.

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