La tua brand identity è bassa, falla schizzare battendo i competitor. Parti dal piano editoriale social: come nasce, perché dovrebbe essere fatto e la sua importanza
Piano editoriale social: definizione e significato
Gestisci un’attività, sei sbarcato sul web con l’obbiettivo di scalare i Social. Ottima idea: il network marketing conquista i consumatori trasformandoli in clienti. Qualcosa, però, va storto. Voli basso, mentre i competitor raggiungono alte vette negli affari. Per schizzare in alto nel web parti dal piano editoriale social; significa offrire al pubblico che ti segue una panoramica programmata di contenuti mirati. Pubblichi ogni tanto Storie Facebook, condividi qualche post su Linkedin, carichi decine di foto su Instagram. Lo fai, però, senza un piano editoriale social media di contenuti coerenti e regolari. I tuoi post non sono in sintonia col pubblico e i tuoi profili social non decollano. Chiediti se stai usando i canali giusti, quali obbiettivi vuoi raggiungere e quali sono i contenuti adatti. Insomma, metti a punto una strategia studiata a dovere: ecco di seguito come fare un piano editoriale per i social che ti porta più clienti.
piano editoriale social e la sua importanza del piano editoriale per una strategia vincente
Hai un sito aziendale ricco di contenuti; segue un piano editoriale, ma devi fare anche un piano editoriale social. Così catturi followers che atterrano sulla landing page del sito, aumentando le visite di potenziali clienti. I piani editoriali social servono a calcolare in anticipo cosa postare sui tuoi canali in base agli obbiettivi da raggiungere. In mancanza di un programma vai a casaccio, non centri gli argomenti e il tuo business è perdente. Altro ostacolo: il blocco dello scrittore e la perdita di motivazione. Infine, serve una pubblicazione regolare e la conoscenza dei risultati ottenuti ad ogni pubblicazione. Senza piano ti sforzi di inventare qualcosa da scrivere: questo costa tempo e fatica. Hai già il tuo da fare, ma devi acquisire anche competenze di Content Marketing per mettere a punto la tua strategia vincente. Innanzitutto fai una lista di contenuti da pubblicare: articoli di blog, immagini, video, podcast o altri media. Scegli le piattaforme social dove ti conviene essere presente, basandoti su prodotto e target di clienti. Personalizza i contenuti, differenziandoli: per esempio, su Twitter non pubblichi lo stesso testo destinato a Facebook. Perché i tweet sono brevi andando dritti al punto, mentre i posti su Facebook hanno testi più articolati. Meglio creare piani editoriali social differenti. La cosa più importante per qualsiasi Piano editoriale social, detto anche PED, è la regolarità: vietato dimenticarti di pubblicare alla data stabilita! Ecco perché nella strategia è fondamentale il calendario piano editoriale social. Ora sai quali sono le mosse vincenti; leggi subito come creare piano editoriale social, tutte le fasi del processo.
come creare un piano editoriale social: fasi del processo di creazione di un PED
Sei stufo di una comunicazione perdente sui social; vuoi crescere aumentando la brand identity e i clienti. Parti dal Piano editoriale seguendo tutte le fasi del processo di creazione. Occhio però, funziona solo se sai scrivere per il Web. Scegli prima di tutto i titoli dei prossimi post, differenziando ogni titolo dagli altri contenuti nella tua pipeline. Per comporre il tuo brainstorming di titoli, articoli e post, considera sempre gli interessi del tuo pubblico. Se la tua attività è di nicchia o gestisci più brand, ti è difficile creare un titolo sempre nuovo; in questo caso mantieni solo quelli mirati, pertinenti e non più lunghi di 70 caratteri. I contenuti non sono uguali per tutti i social: assicurati di sapere dove e perché li stai condividendo. Il bello del piano editoriale social è che dipende da un calendario: il monitoraggio della data e dell’ora della pubblicazione ti fa ottenere informazioni utili sulle prestazioni dei tuoi contenuti. Questo dato di marketing misura il grado di coinvolgimento del pubblico: cioè se è disponibile a diventare tuo cliente. Non trascurare l’importanza delle categorie di contenuti: ti servono per puntare dritto alle persone interessate all’ argomento. Ne bastano tre o quattro, da ampliare se aggiungi altri argomenti nel piano. Ogni volta che pianifichi un post decidi subito a quali e quante categorie appartiene. La parte più difficile è individuare il target del consumatore a cui è destinato il post: sfrutta un’analisi di marketing per capire con chi stai parlando e quale valore gli stai fornendo. Dai anche un’occhiata alle pubblicazioni dei tuoi competitors sui Social Media: così scopri come si comportano. Messo a punto il contenuto, segna il suo stato per ogni step di avanzamento del lavoro: parti dal ‘Brainstorming’, passando ad ‘Assegnato’ se lavori in team. Dopo la creazione, passi a ‘Revisionato’, ‘Pronto’ e ‘Programmato’. In questo ultimo step sono importanti data e ora della pubblicazione: non hai idea di come programmarli? Leggi di seguito come gestire il calendario del PED.
calendario piano editoriale social: gli strumenti utili per la gestione di un PED
Hai creato i post per le tue piattaforme social: prima di pubblicarli verifica se hai commesso errori nell’ ottimizzare i contenuti. Sei pronto a pubblicare, cerchi sulla programmazione piano editoriale social esempi utili che ti aiutano: esistono vari strumenti. Come Google Docs per elaborazione dei documenti online gratuito; ideale se crei e modifichi il modello piano editoriale social. Lo consigliamo ai principianti, perché facilissimo da usare con un team. In alternativa Sprout Social a pagamento, con funzionalità adatte a programmare e pubblicare i tuoi post sui social network. Scelto lo strumento, ecco due cose che non puoi fare a meno di sapere per gestire il PED:
01. piani editoriali social: definire gli obiettivi e la target audience
Capisci il tono più adatto dei tuoi contenuti solo se prima definisci il tuo obiettivo, che dipende dalla target audience. I metodi per scoprirla sono vari: per esempio, se inserisci hashtag lo strumento RiteTag è ottimo per monitorare l’uso su Twitter e Instagram. Identifica le tendenze nel tuo settore dicendoti quali tag sono sovra-utilizzati. Ricorda che secondo le statistiche i posti sui social con contenuti video vengono visualizzati il 48% più di quelli senza. Grazie a questa informazione la target audience si allarga di molto.
02. analisi dei dati e della concorrenza
Decidi i tuoi dati di monitoraggio: conteggio di clic, ‘Mi piace’, condivisioni e commenti sono i più elementari. Scegli cosa monitorare e soprattutto quando. Valutare le prestazioni di un post un’ora dopo averlo condiviso è completamente diverso dal farlo alla fine della settimana. Ottenuti gli Insight li elabori manualmente con tabelle pivot del foglio di calcolo o funzionalità di calendario SaaS integrate. Oppure con strumenti automatici di analisi dei social media che ti forniscono il Tasso di Conversione: quante persone si sono iscritte alla newsletter o hanno acquistato. Nello stesso tempo concentrati sui competitors che appartengono alla tua fetta di mercato e vanno forte sui social: segui i pattern del tuo brand e scopri cosa pubblicano. Il passo successivo è visitare il loro sito Web cercando gli handle di social network, per identificare le piattaforme su cui sono attivi. Tutto questo si sintetizza nelle KPI (indicatori chiave di prestazione), obbiettivi misurabili che puoi usare anche tu. Pensi che sfruttare il Piano editoriale social sia vincente, ma richiede molta concentrazione e costanza che non hai? Cerca un esperto di creazione contenuti social che ti affianca: i tuoi affari non possono aspettare ancora.
Conclusioni
Il Piano editoriale social ti convince: ottieni subito un preventivo su AddLance per realizzarlo!
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